I risultati della riapertura delle Terme di Acireale – fortemente voluta dal nuovo commissario liquidatore, l’Ingegnere Luigi Bosco, dopo due anni di chiusura degli stabilimenti – non si sono fatti attendere: la crescita è stata esponenziale, la percentuale di cure è aumentata, da luglio a novembre 2013, del 48%, e se si considera che da dicembre a febbraio si è in bassa stagione per le cure termali e che si opera nella struttura con tre unità di personale addetto alle cure, il risultato è del tutto positivo.
Il bilancio sullo stato di “salute” delle Terme è stato ufficializzato dallo stesso Commissario che proprio in considerazione del rilevante rischio di depauperare il patrimonio mobiliare e immobiliare, ha chiesto alla Regione la riapertura degli stabilimenti termali e la riattivazione di alcune prestazioni termali convenzionate con il sistema sanitario nazionale.
Solo dopo due mesi dal suo insediamento, il nuovo Commissario ha riattivato il reparto inalatorio, ha sistemato il parco e la palazzina storica recuperando l’ estrazione dell’ acqua e l’ impiantistica. Mentre nello scorso luglio sono stati riaperti i reparti di fangoterapia e benessere.
“Grazie alla firma del capitolato con l’INPS per l’assistenza termale – ha evidenziato Bosco – da marzo a dicembre abbiamo registrato un flusso di 15.000 cure (7500 presenze alberghiere). Siamo anche in grado dopo l’accordo con il Ministero della Difesa, di erogare le cure termali al personale dell’Esercito Italiano ed abbiamo attivato nuove collaborazioni con l’Università di Catania, Policlinico Vittorio Emanuele e Centro Europeo di Andrologia per la ricerca sugli effetti delle cure termali in pazienti affetti da DE, abbiamo inoltre attivato con il Comune di Acireale – Assessorato alla Pubblica Istruzione per il PROGETTO SCUOLA – uno screening con i medici termali, sulla popolazione scolastica e l’Accensione di contratti di comodato con rimborso delle spese per l’utilizzo dei locali del Polifunzionale (AVIS, FIPAV federazione italiana pallavolo, Associazione Eruzione d’Arte, Associazione Marinai d’Italia).
Un cambio di rotta quindi del trend negativo delle Terme di Acireale che ha spinto anche il coordinatore provinciale del Megafono, Giuseppe Caudo, a sollecitare la regione la revoca della liquidazione dell’Ente.
“Riteniamo essenziale la revoca della liquidazione e consideriamo il termalismo asse strategico dello sviluppo del territorio siciliano – ha infatti dichiarato Caudo -. Assistiamo ad un fantastico esempio di rilancio di una attività’ a cui nessuno più credeva, l’esempio di una battaglia che abbiamo condotto assieme al PD che ha visto un impegno del territorio, dal vicecapo di Gabinetto, Giuseppe Cicala, al presidente Crocetta che da vicino a seguito gli sviluppi di questi mesi.
La strada e’ quella giusta, un tavolo tecnico nei prossimi giorni potrebbe dire la parole fine a quelle che erano le terme di Acireale degli ultimi anni per farle tornare allo splendore che meritano. Il lavoro svolto dall’Ingegnere Bosco evidenzia come sia importante l’intero processo di privatizzazione perché permette l’accesso ai fondi europei e lo sviluppo di dinamiche economiche positive sul territorio”.
Si rappresentano di seguito, i risultati realizzati nell’anno 2013 e il raffronto con gli anni 2012 e 2011:
-proventi per attività idro-termale: euro 197/mila; con una differenza positiva rispetto all’anno 2012 di euro 188/mila;
-risultato di esercizio (anche se il dato non è ancora definitivo): registra una riduzione della perdita di oltre 700/mila euro rispetto all’esercizio 2012;
2013 | 2012 | 2011 | |
Ricavi netti | 197.000 | 9.660 | 81.450 |
Costi esterni | 1.258.534 | 1.350.216 | 3.217.704 |
Costo del lavoro | 222.412 | 200.555 | 514.350 |
Ammortamenti | 364.212 | 385.837 | 949.246 |
Risultato netto (negativo) | (1.084.258) | (1.788.698) | (2.770.175) |
Infine, il Commissario Bosco evidenzia anche la creazione di collaborazioni importanti con il Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Acireale e con l’Università di Catania.
La risposta del territorio è stata dunque immediata e consistente, nonostante il Commissario Bosco abbia fatto notare si sia dovuto adottare un basso profilo produttivo.
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