Tenere aperte le scuole? Valentina Chinnici (Avanti Insieme): servono misure concrete, tempestive e strutturali
«In questi giorni assistiamo a scontri istituzionali che riguardano le sorti della scuola e, suo malgrado, la attraversano, dividendo anche insegnanti e genitori, e che determinano interventi del Tar e dei prefetti. L’input del governo di tenere aperte le scuole è apprezzabile, ma deve accompagnarsi a misure concrete, tempestive e strutturali».
Lo dichiara Valentina Chinnici, capogruppo di Avanti Insieme, aggiungendo che “Partecipando alla riunione della task force regionale in rappresentanza dell’ASAEL, durante la quale è emersa subito la dissonanza istituzionale fra Regione e USR da un lato, intenzionati a riaprire subito le scuole, e il sindaco Orlando rappresentante di Anci Sicilia dall’altro, che ha rappresentato le preoccupazioni dei sindaci, ho chiesto anche io dati più precisi, possibilmente scuola per scuola, degli indicatori dei nuovi casi e della copertura vaccinale accertata in modo che la collettività tutta abbia elementi fondati per valutare l’opportunità del ricorso alla didattica a distanza, che deve comunque restare una pratica assolutamente emergenziale. Ho proposto di incrementare la vaccinazione di prossimità attivando centri vaccinali nelle scuole primarie, come già avviene nella Regione Puglia e in diversi istituti comprensivi italiani, considerato che la percentuale dei bambini e delle bambine vaccinati dai 5 agli 11 anni è ancora molto bassa, a fronte dell’80% dei vaccinati tra gli 11 e i 19 anni”.
Ma la sfida vera, per la Chinnici, poiché nei prossimi mesi e anni con il virus SARS-CoV-2 bisognerà imparare a convivere, “si giocherà sull’edilizia scolastica e sulla possibilità reale di ridurre il numero degli alunni per classe, aumentando l’organico dei docenti e dotando le aule degli impianti di ventilazione meccanica controllata. Sarebbe auspicabile, peraltro, anche in questa direzione, un’ulteriore proroga dei poteri straordinari dei sindaci per snellire e velocizzare le procedure degli appalti di edilizia scolastica leggera, in modo da poter sfruttare anche l’estate 2022 (la terza dall’inizio della pandemia) per procedere con i lavori di rifunzionalizzazione degli ambienti di apprendimento e in particolare dei cortili e spazi esterni, ancora troppo poco utilizzati per problemi di inagibilità o legati alla sicurezza”.