Tecnologia 5G Palermo, 35 impianti autorizzati ma non attivi: polemica con opposizioni

Tecnologia 5G Palermo. La questione infiamma il consiglio comunale con un botta e risposta tra le opposizioni e il sindaco Orlando.

L’assessore comunale alle Attività produttive, Leopoldo Piampiano ha infatti dichiarato in consiglio che in città sono già state autorizzate 35 antenne 5G: “Gli impianti però non sono attivi” precisa.

In base ai dati forniti dall’amministrazione, l’Arpa ha ricevuto 56 richieste dalle compagnie telefoniche e ne ha dato il via libera a 35; mentre per le restanti 21 è stato rilasciato parere negativo.

Da qui la polemica accesa dal consigliere comunale della Lega, Igor Gelarda che ha subito dichiarato: “Oggi in Consiglio comunale si è affrontato il problema del 5g, alla presenza dell’assessore Piampiano, che dopo le numerose incertezze dei giorni precedenti ha ammesso che il comune di Palermo ha autorizzato, attraverso altrettanto Scie, già 35 antenne 5g sui tetti di Palermo.

Sebbene il comune di Palermo ci rassicuri sul fatto che nessuna antenna sia ancora in funzione, vogliamo capire perché è accaduto tutto ciò.

Se il comune di Palermo non rientra tra le città dove verrà fatta la sperimentazione del 5g, così come dall’elenco previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico, allora per quale ragione il comune autorizza antenne, ancorché non in funzione, dato che lo stesso sindaco aveva detto ai giornali che sul 5g avrebbe voluto applicare il principio di precauzione?

Bene ha fatto l’avvocato Cannizzo che intende intraprendere una azione legale per fare chiarezza sulla vicenda ed accertare ogni responsabilità amministrativa e non, relativa all’installazione delle antenne del 5G. Azioni legali che la Lega appoggerà in pieno, perché riteniamo che vada data la parola ai cittadini.

Intanto abbiamo chiesto che il comune blocchi ogni ulteriore autorizzazione, nelle more che, mentre la comunità scientifica chiarirà eventuali dubbi sui pericoli del 5 g, il comune si doti, e immediatamente, di una pianificazione urbanistica territoriale per gli impianti delle stazioni radio 5g. Anche attraverso conferenze di servizi e quanto altro previsto dalla legge.

Non possiamo andare avanti con questa mancanza totale di programmazione e progettazione,  ancora una volta messa bene in mostra da questa amministrazione comunale inadeguata ”.

Alle dichiarazione dell’esponente della Lega fa eco Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo che parla di contraddizione da parte del primo cittadino.

Ma perché sono stati redatti questi progetti se ancora Palermo non è neanche nella fase sperimentale? Chi pagherà il costo di questi progetti se la sperimentazione non dovesse partire? Perché il sindaco Orlando non ha ritenuto di coinvolgere il Consiglio Comunale in questo percorso?

Inoltre, doveva essere prevista una fase di programmazione, che è rimasta lettera morta dimostrando ancora una volta la completa incapacità dell’amministrazione.

Insomma, Orlando e i suoi stanno dando l’ennesima prova di come non siano all’altezza di trattare argomenti così delicati che impattano pesantemente con la sicurezza e salute di noi tutti”.  

Tecnologia 5G Palermo, la replica del sindaco e del presidente del Consiglio

Mi dispiace che i Consiglieri Figuccia e Gelarda, per puro spirito di  polemica e forse travalicando i propri ruoli istituzionali creando un ingiustificato allarme nella popolazione, diffondano comunicati stampa travisando le dichiarazioni di un assessore e quanto comunicato al Consiglio Comunale“. Ha replicato dichiarato il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando.

L’Assessore Piampiano ha chiaramente affermato che il Comune, facendo affidamento sulle relazioni dell’unico ente pubblico titolato e competente in materia e cioè l’ARPA, rilascia o non rilascia autorizzazioni unicamente finalizzate alla installazione di antenne che comunque, fino a quando non interverranno modifiche normative a livello nazionale, sono destinate a rimanere spente.
Sarebbe infatti impossibile attivare impianti 5G nella nostra città visto che Palermo è esplicitamente esclusa dalla sperimentazione in atto, decisa anni fa a livello nazionale.

Le aziende hanno la libertà di richiedere, assumendosi i rischi del caso, l’installazione di antenne di qualsiasi tipo destinate a rimanere spente fin quando il Governo nazionale sulla base dei risultati della sperimentazione non deciderà se possono essere accese o meno.
Pur comprendendo lo spirito polemico che anima i consiglieri e riconoscendo il diritto di critica delle forze di opposizione in Consiglio comunale, credo che non sia saggio instillare immotivati timori nella popolazione, soprattutto da chi ricopre importanti ruoli istituzionali
“.

In serata arriva anche la dichiarazione del sindaco Leoluca Orlando in risposta a Gelarda: “Il giovane consigliere Gelarda ha la memoria corta, anzi cortissima, oppure fa finta di non sapere che è stato sotto il Governo a trazione leghista che a ottobre del 2018 si è svolta la gara per l’assegnazione delle frequenze del 5G nel nostro paese.
Forse allora il suo partito dava la priorità agli incassi rispetto alla salute dei cittadini? Non vorrei che fosse un vizio malcelato.

Stia tranquillo il Consigliere Gelarda e tutti coloro che oggi cercano di alimentare psicosi e paure di ogni tipo nascondendo le proprie responsabilità: a Palermo nessun impianto 5G sarà attivato fin quando chi ha la competenza e l’autorità per farlo non dirà che non ci sono rischi per la salute.

Nel frattempo il Comune agisce con rispetto della legge e delle procedure. Se una o più aziende che hanno vinto la gara bandita dal governo leghista chiedono di installare antenne pur sapendo che al momento non possono accenderle, è loro diritto farlo ed è un dovere del Comune, sentita l’Agenzia regionale per l’ambiente, valutare
quelle richieste. Se non lo facessimo esporremmo l’Amministrazione e i cittadini ai costi di contenziosi giudiziari che non c’è motivo di instaurare
“.