Teatro libero: va in scena Scannasurice, tra storia e napoletanità
La prima è giovedì 19 ottobre alle 21.15 per Scannasurice di Enzo Moscato, secondo spettacolo in cartellone per la 50esima Stagione Internazionale di Teatro Libero. Premio della Critica 2015 come Miglior Spettacolo, Scannasurice di Enzo Moscato, con Imma Villa e per la regia di Carlo Cerciello, le scene di Roberto Crea, le musiche di Paolo Coletta, i costumi Daniela Ciancio (produzione Elledieffe, Teatro Elicantropo/Anonima Romanzi di Napoli) ha segnato nel 1982 il debutto ufficiale di Moscato come autore e interprete.
Il teatro in napoletano dal potere disgregante
Scritto dopo il terremoto, ne porta il segno evidente, cogliendo di quel sommovimento l’effetto disgregante piuttosto che quello rigeneratore di energie. Carlo Cerciello, regista capace come pochi di confrontarsi con i nodi della storia del nostro Paese sceglie di tornare alla messinscena di un testo in lingua napoletana, «Di tornare – come dice lui stesso – a un autore antiolografico per eccellenza come Moscato, nell’intento di allontanarmi dalla malsana oleografia di ritorno che nuovamente appesta Napoli di retorica e luoghi comuni, in una città che ha smarrito la memoria stessa della sua vita culturale, seppellita dalla banalità e dal conformismo».
Un “inferno” di simboli arcani e identità partenopee
Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi”, di un personaggio dall’identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi – metafora dei napoletani stessi – e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata, fisicamente e metafisicamente.
Una chimera “femminiello”
Il personaggio fa la vita, “batte”. È, originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. Oltre l’identità sessuale, sono quasi magiche. Per questo ne è interprete un’attrice che del personaggio esalta l’ambiguità e l’eccesso. Una volta smontata la sua appariscente identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del tugurio dove vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica.
Due spettacoli al Teatro Libero
Lo spettacolo si replica venerdì 20 e sabato 21 ottobre alle 21.15: è necessaria la prenotazione telefonica allo 091.6174040, cellulare 392.9199609. Biglietti: 16 euro, 11 per gli under25. È ancora possibile acquistare abbonamenti alla 50esima stagione con formule a partire da 30euro. Carte Sconto esclusivamente per la prima: 14,50 euro. Posto unico per gli spettacoli internazionali: 18 euro.
La Locandina:
SCANNASURICE
di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con Imma Villa
scena Roberto Crea
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
costumi Daniela Ciancio
disegno luci Cesare Accetta
aiuto regia Aniello Mallardo
produzione Elledieffe, Teatro Elicantropo / Anonima Romanzi, Napoli
Rassegna stampa:
[…] straordinaria Imma Villa. Grazie a lei il pubblico, emozionato, commosso, turbato, ferito, esaltato, scopre la gioia ed il dolore di condivisioni che a volte ci concede il teatro. Accade raramente ed è un prodigio ed un dono. E gli applausi sembra non debbano mai avere fine. Giulio Baffi, la Repubblica
Uno spettacolo che onora la drammaturgia, e la sonorità fosca d’un dialetto lirico. Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica
[…] Una lingua aperta alla contaminazione, che danza in maniera vitale con le parole per ricomporre un universo suo proprio. E non a caso si esprime nella forma pre-drammatica del monologo che impegna l’interprete, una bravissima Imma Villa, a innescare un dialogo continuo con lo spettatore. Gianni Manzella, il Manifesto
Cerciello, ancora una volta con lucida intelligenza, punta sulla radicalizzazione del dettato moscatiano […] un’Imma Villa semplicemente strepitosa: carnale, ironica rabbiosa, sperduta e tenerissima, dona una sanguigna e appassionata verità sia ai tarocchi che Cerciello le fa appendere a una corda per richiamare con altrettanta ironia i proverbiali panni stesi ad asciugare sia alla Bella ‘Mbriana e al Munaciello evocati da Moscato come vie di fuga dalle macerie della realtà. Enrico Fiore, Il Mattino
È invece già un piccolo classico Scannasurice di Enzo Moscato interpretato da una straordinaria Imma Villa […] Testo bellissimo e spettacolo fascinoso. Gianfranco Capitta, il Manifesto