La programmazione autunnale del Teatro Libero vanta oltre 20 titoli, dalla riscrittura dei classici alla drammaturgia contemporanea.
Gli organizzatori parlano di “progetti che posano lo sguardo sull’uomo e sulle relazioni, sulle diseguaglianze, sugli ultimi e sui grandi temi dell’esistenza. Senza dimenticare giovani e famiglie con spettacoli rivolti anche ai più piccoli”.
La prima parte della 53ma stagione del Teatro Libero è già programmata dal 17 settembre al 19 dicembre 2020. La sede del teatro è sempre la stessa, nella splendida cornice di Piazza Marina, a cambiare è la capienza, ridotta a poco più di un terzo dei posti.
Al centro del progetto autunnale c’è la produzione: da La merce più preziosa da Grumberg a firma di Beno Mazzone, al debutto di Aspettando Manon di Alberto Milazzo e Luca Mazzone, e ancora Il mio nome è nessuno da Omero a cura di Salvo Dolce. Ancora, una coproduzione internazionale di teatro danza con Do- Theatre, Un4tunate Tales di Evgeny Kozlov, le coproduzioni con Civilleri/Lo Sicco, Giacomazzi/Sicurella, Barbe è Papà Teatro, Compagnia Décalé, Compagnia Fenice/Salvatore Cannova, e poi la Teatro Binario 7, Fontemaggiore di Perugia, Teatro Scientifico di Verona, il Teatro Akròama di Cagliari, Lunaria Teatro di Genova, la Coltelleria Einstein di Alessandria, Mulino ad Arte di Torino, 369Gradi Produzioni di Roma.
“Nonostante la totale incertezza e una pandemia che sembra riprendere vigore proviamo a ripartire da dove c’eravamo fermati: dalla drammaturgia contemporanea, dall’autorialità e da un attento sguardo sulle sperimentazioni e sul teatro d’arte e soprattutto dalla scena contemporanea palermitana” ha detto Luca Mazzone, il direttore artistico del Teatro Libero.
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