Tar sospende le ordinanze: si torna tra i banchi a Palermo e Agrigento
Il presidente del Tar della Sicilia Salvatore Veneziano ha accolto l’istanza cautelare presentata contro le ordinanze firmate dai sindaci di Palermo e Agrigento, Leoluca Orlando e Francesco Miccichè che prevedevano la sospensione dal 13 al 16 gennaio delle attività didattiche in presenza. Il Tar ha evidenziato che la competenza appartiene allo Stato, trattandosi di “profilassi internazionale”.
Entrambi i Comuni sono in zona gialla e non sono state adottate altre misure cautelative al di fuori delle attività scolastiche. Le pronunce comportano il rientro in presenza nelle scuole. L’udienza collegiale è stata fissata per il 10 febbraio.
“Non posso che prendere atto della decisione del Tar – è la reazione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – ricordando che la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute, così come richiesto dall’Anci Sicilia, esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l’aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore, ad oggi, dalla dichiarazione di zona arancione di ben 138 comuni siciliani”.
“Ho fatto tutto quello che mi era consentito per tutelare la salute della comunità scolastica e di tutti i cittadini facendo ricorso all’unico strumento disponibile previsto dall’ordinamento e cioè un’ordinanza ex art. 50 del Tuel. Stante la sospensiva, non posso che fare un forte appello ancora una volta al senso di responsabilità di tutti e rivolgo nuovamente un richiamo alle responsabilità degli organi competenti della sanità nazionale e regionale. Sarà necessario continuare a vigilare sulle scelte delle autorità competenti e sulle criticità registrate anche nel mondo scolastico. Per tale ragione mi confronterò nelle prossime ore con i colleghi sindaci per valutare le decisioni da assumere alla luce dei nuovi dati relativi all’andamento epidemiologico e anche alla luce delle ultime decisioni del giudice amministrativo” conclude Orlando.
Critico Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.“L’accoglimento da parte del Tar regionale dell’istanza cautelare contro le ordinanze dei sindaci di Palermo e Agrigento è l’ennesimo capitolo di un braccio di ferro che non ha nessun senso. I provvedimenti sospendevano le attività didattiche fino a domenica 16, oggi è venerdì 14: il danno è stato comunque fatto e gli unici a pagarlo sono gli studenti”:
“Occorre uscire da una logica particolaristica e affrontare il problema della didattica in presenza in maniera seria. Non è improvvisando che riusciremo a tutelare la salute delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, come del resto quella di tutti gli altri cittadini. Il tema è stato ampiamente dibattuto dalla comunità scientifica e dal governo. Mantenere il più possibile la scuola in presenza è un principio inderogabile per tutto il Paese. Mi auguro che le autorità locali siciliane evitino altre fughe in avanti” conclude Casa.