Tanopomeridiano 25 ottobre 2021: Eitan deve tornare in Italia, diluvio con morto in Sicilia, blitz antimafia a San Giuseppe Jato, Mattarella e la “formazione delle coscienze” antimafia, la Cina vaccinerà i bambini; il golpe in Sudan
Amiche e amici del #Tanomattinale eccomi con un #Tanopomeridiano quasi serale.
Vi ringrazio per le tante parole affettuose: la linea telefonica interrotta, il modem e Internet fermi non mi hanno … fermato e, considerate le tante notizie interessanti di oggi, ho deciso di attrezzarmi tecnologicamente con l’hotspot dello smartphone, seguendo finalmente il consiglio di un carissimo amico, super fedele della mia rubrica.
Non posso che cominciare con Eitan Biran, il bimbo di 5 anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, conteso tra due famiglie dopo l’orribile morte dei genitori, un caso che ha molto colpito l’opinione pubblica come tutte le storie che riguardano i bambini. deve tornare in Italia dove c’è la sua residenza abituale. “Il Tribunale non ha accolto la tesi del nonno che Israele è il luogo normale di vita del minore né la tesi che abbia due luoghi di abitazione”, così ha scritto oggi la giudice israeliana Iris Ilutovich Segal nella sentenza di Tel Aviv, imponendone il rientro in Italia e accogliendo dunque il ricorso di Aya Biran, zia paterna e affidataria legale del bimbo. Secondo il tribunale, Eitan ha “legami più forti e si sente più a suo agio con la sua famiglia italiana e l’ambiente circostante di quanto non ne abbia con la sua famiglia israeliana e l’ambiente circostante”. Secondo il giudice, inoltre, il nonno del bambino ha violato la Convenzione dell’Aja portando in Israele il bambino senza copertura giuridica. Il tribunale ha anche sottolineato come l’Italia sia per Eitan “il suo ambiente di vita abituale”.
Grande contentezza” ha espresso Aya Biran, la zia paterna di Eitan, h dichiarato ad Adnkronos l’avvocato Cristina Pagni, che insieme alla collega Grazia Cesaro esprime ”contentezza per l’esito favorevole in Israele che conferma che la Convenzione dell’Aja è stata applicata in maniera corretta e secondo le sue finalità”.
“La famiglia è determinata a continuare la battaglia in ogni modo possibile nell’interesse di Eitan, il suo benessere e il diritto a crescere in Israele come i suoi genitori si augurano”, replica il portavoce della famiglia del nonno Shmuel Peleg, annunciando ricorso contro la sentenza. Immagino che la battaglia giudiziaria sulla pelle e sulla serenità del povero Eitan continuerà ancora a lungo e, da nonno innamorato di mio nipote, mi dispiace molto.
Cronache dalla terribile tempesta siciliana, che continua violentemente a intermittenza, con qualche pausa, da domenica pomeriggio. E’ stato ritrovato il cadavere dell’ uomo di 67 anni, disperso con la moglie a Scordia, spaventosamente colpita dal nubifragio. Era in un agrumeto distante dal luogo nel quale i due erano stati visti l’ultima volta, in contrada Ogliastra. Ha dato l’allarme un uomo rimasto bloccato dentro la sua auto per la presenza di un fiume di acqua e fango in strada. Ha detto ai vigili del fuoco di avere visto una coppia su una Ford Fiesta che, scesa dall’auto, sarebbe stata travolta dalla furia dell’acqua. Non mi sembra necessario aggiungere altro, avete visto e stravisto tutto il disastro. I dati in un tweet dei Vigili del fuoco: nelle ultime 24 ore svolti 400 interventi in Sicilia e 180 in Calabria, maggiori criticità a Catania, Siracusa (video), Reggio Calabria e Vibo Valentia: numerosi i soccorsi. E non ci dobbiamo aspettare nulla di buono: “Per la giornata di domani, martedì 26 ottobre, è prevista allerta rossa sul versante nord e orientale della Sicilia e su parte della Calabria. È inoltre prevista allerta arancione sulle restanti zone della Sicilia e su settori della Calabria”, scrive in un comunicato stampa il Dipartimento della Protezione Civile.
Lotta a Cosa Nostra. I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno eseguito dieci arresti- 8 in carcere, una ai domiciliari e una di sospensione dal servizio – a San Giuseppe Jato e a San Cipirello, centri del Palermitano a consistente presenza mafiosa. Sono accusati di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, cessione di sostanze stupefacenti e accesso abusivo al sistema informatico. Secondo gli investigatori, sei arrestati farebbero parte della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato. Le indagini, che hanno preso il via nel 2017 coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca, sono iniziate all’indomani degli arresti di Ignazio Bruno, capo del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato e del suo autista e consigliere Vincenzo Simonetti.
E a proposito di lotta alla mafia, appaiono ancora una volta formidabili ed efficaci, un messaggio forte ai giovani, le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella stamattina all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia (dal sito Quirinale.it, così come la foto allegata con i ragazzi e il rettore Pierpaolo Lomone): ” … l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata, l’impegno per sconfiggerla, per eliminarne la presenza, richiede diversi elementi. Ma accanto all’elemento, prezioso e indispensabile, dell’attività di prevenzione e repressione affidata alla magistratura e alle Forze dell’ordine, accanto all’esigenza di pubbliche amministrazioni trasparenti ed efficienti, veloci nel fornire risposte alle esigenze dei cittadini, accanto alla necessità, primaria, di un’economia che cresce – e una crescita di posti di lavoro, di occupazione per rendere il tessuto sociale più forte, più solido e più resistente – vi è un’azione fondamentalmente indispensabile, che è quella della formazione delle coscienze, che in tutto il nostro Paese è necessaria, avvertita come indispensabile. Ne abbiamo ovunque bisogno, e tutte le strutture, le realtà, le agenzie, i luoghi di formazione, sono chiamati a far sviluppare questo senso della convivenza, della comunità, del rispetto degli altri, della legalità. E, sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata, questo quarto elemento – della formazione delle coscienze – è particolarmente decisivo”.
Due notizie dal mondo. I bambini dai tre anni in su inizieranno in Cina a ricevere i vaccini contro il Covid-19, mentre il 76% della popolazione nel Paese ha ormai completato il ciclo di immunizzazione al Sars-Cov 2. Le autorità di Pechino stanno continuando a seguire la politica di tolleranza zero nei confronti del Covid e a misurarsi con gli ultimi focolai, mentre i governi locali di città e di almeno cinque province hanno emesso nei giorni scorsi gli avvisi sull’avvio dei piani vaccinali anche per i bambini di 3-11 anni. Sarà probabilmente il via alla vaccinazione dei più piccoli in tutto il mondo.
La seconda, brutta notizia, viene dalla tormentatissima Africa: parliamo del colpo di Stato in Sudan, dove i militari hanno arrestato il primo ministro Abdallah Hamdok, oltre ad alcuni membri civili del consiglio sovrano di transizione e un certo numero di ministri.
“La situazione non è ancora chiara – spiegano fonti anonime – pare che Hamdok sia stato condotto via dalla sua residenza. Intanto le strade del centro sono vuote perché gli accessi alla città sono stati chiusi. E sono state interrotte anche le comunicazioni telefoniche e quelle internet”. “Chiediamo al popolo sudanese di protestare usando tutti i mezzi pacifici possibili per riprendersi la rivoluzione dai ladri”, ha scritto l’ufficio del presidente in una nota. I militari hanno sparato sui manifestanti: almeno 12 i feriti. Il generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio militare di transizione, ha dichiarato che “l’esercito assicurerà il passaggio democratico fino all’attribuzione del potere a un governo eletto” e ha annunciato un coprifuoco, lo scioglimento del consiglio dei ministri e del consiglio sovrano e la creazione di un governo di “persone competenti”. Parole ufficiali di circostanza, che abbiamo sempre ascoltato ogni primo giorno di un golpe. Salvo poi ad assistere ad un bagno di sangue.
E’ tutto, buona serata.
(le foto dal web)