Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì e buona clausura, con ancora tanta forza e pazienza, dobbiamo averla.
Oggi nel mio mattinale alla ribalta ancora i colori forti. E’ stavolta il nero, il colore più negativo, quello che ci arriva dalla baia di Aukland in Nuova Zelanda, dove la notte è stata disastrosa per la barca italiana Luna Rossa: il team di casa ha vinto entrambe le regate in programma, la 7 e la 8, è in vantaggio per 5-3 e adesso vede molto vicina la riconquista della Coppa America di vela. Il calo del vento ha fortemente penalizzato Bruni e compagni, che in regata 8 sembravano avviati ad un nuovo pareggio.
Rossa, molto rossa, è stata ancora la notte dell’Etna, dove nel rispetto piuttosto regolare dei tempi il più alto vulcano attivo d’Europa ha dato vita al suo tredicesimo parossismo a partire dal 16 febbraio scorso. Alle 3,43 l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che “l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Persiste una moderata attività stromboliana e la colata lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove continua ad essere alimentata”.
La foto che pubblico è del mio amico Mario Pafumi, giustamente preoccupato per la grande quantità di cenere che continua a flagellare la sua Giarre e altri centri etnei soprattutto a est.
E adesso apro la pagina del Coviddi, senza sbrodolarmi perché non è il caso, siamo già sufficientemente malinconici e pure siddiati, gonfi, perché per le prossime tre settimane nell’Italia rosso- arancione vivremo un nuovo, quasi lockdown e tutto sarà complicato. Non è che, personalmente, la mia vita cambierà granché rispetto a quella che faccio oggi, ma è ormai l’idea stessa che la nostra libertà sia così limitata che trovo insopportabile, siamo stanchi e logori.
Eppure il personaggio che ho visto ieri sera ospite di Fabio Fazio, sempre più mellifluo e ruffiano con il suo sorrisino stereotipato ma sempre alle prese con gente che va ascoltata, mi ha sinceramente acceso una fiammella di vera speranza. Ho notato, come sempre succede sui social, tanto sciocco sarcasmo e tanta puzzolente puzza sotto il naso verso il generale Francesco Paolo Figliuolo, il nuovo commissario anti covid che ieri sera ha rilasciato a “Che tempo che fa” la sua prima intervista. Io sono uno che prova di pelle inquietudine per il potere dei militari, ma mi piace assai un signore autorevole che dice, fra le altre cose, queste parole: “Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato; questo bisogna fare”. Il generale, a parte quel ridondante medagliere appuntato addosso che però capisco appartenere al personaggio, mi ha fatto un’ottima impressione: idee e parole chiare, tanta energia e niente fronzoli, una evidente abitudine alla forte operatività sul campo, anche una certa empatia. Non c’è più tempo per le chiacchiere, amiche e amici, serve vaccinare a tappeto (chi vuole essere vaccinato), “chiunque passa” e lo chiede. Il commissario Figliuolo mi ha trasmesso positività, lo giudicherò sulle cose come ho sempre fatto.
Tanto e feroce è il sarcasmo social anche sul nuovo-vecchio segretario del Partito Democratico (Cristiano) Enrico Letta, anche lui ieri sera ospite sorridente e ciarliero di Fazio. Pure io, come adesso, continuo a fare un pò di sana e scettica ironia sul ritorno di Letta e non mi rassicurano affatto, anzi mi preoccupano molto per lui e il suo futuro gli 860 voti favorevoli (contro due soli contrari, forse i più sinceri) dell’Assemblea del partito alla sua elezione. Nel giorno eletto dei pugnalatori, il 15 di marzo che vide il povero Giulio Cesare infilzato a morte nel Senato romano 2045 anni fa, questa ridondante unanimità che sa tanto di “ora sono cazzi tuoi” suona di sinistro auspicio, anche se i tempi e il contesto sono molto diversi da quelli della prima esperienza del colto Enrico al vertice PD, sono i tempi dei Draghi e dell’unità nazionale voluta da Mattarella e dall’UE per salvare il paese dal disastro della pandemia e forse anche per controllarlo meglio.
Da molto vacillante elettore berlingueriano, auguro sinceramente al neo-segretario di riuscire nel lavoro di rimettere insieme i cocci di un partito a pezzi e pieno di gente tinta e di potere e di sapere tornare a guardare davvero a sinistra. Bisognerà vedere se e per quanto tempo gli consentiranno di farlo.
Buona giornata, vi voglio bene e vi ringrazio sempre dell’attenzione.
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Pubblicato da Gaetano Perricone su Domenica 14 marzo 2021
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