Tanomattinale

#Tanomattinale del 10 aprle 2021: Figliuolo dixit, Brusaferro e la crescita-decrescita, il lungo rosso di Palermo, Filippo, mamma li turchi, Lula

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.

Oggi sarò lunghetto perchè voglio dire un po’ di cose e inevitabilmente devo dare molto spazio al Coviddi & varie, innanzitutto per rendere omaggio ai 718 morti ufficiali del bollettino di ieri pomeriggio, che annichiliscono anche i più ottimisti dei fini statistici, che passano la vita a fare cunti cercando il pelo nell’uovo per dire che in fondo non va così male.L’apertura tocca al Super Commissario Pruridecorato Mimetico Generale Bravo Figluiolo, che ieri sera ha firmato l’ordinanza preannunciata il giorno prima dal Super Tutto Super Mario Draghi fiammeggianti. In pratica è la scoperta dell’acqua calda, nella forma e nella sostanza vuole mettere ordine a un poco di cose scombinate in giro per l’Italia e speriamo che ci riesca.Ecco i contenuti, da ANSA Salute e Benessere: “Le categorie di priorità indicate dal ministero della Salute permangono ma vengono temperate con il criterio dell’età.

Chi ha già iniziato il ciclo vaccinale lo terminerà. L’ordinanza, si legge nel testo, risponde all’esigenza “di dover procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus SARS-CoV-2”. In linea con il Piano nazionale del ministero della Salute approvato con decreto del 12 marzo 2021, la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorità: persone di età superiore agli 80 anni; persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle Raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver (familiari che si occupano di persine malate), genitori/tutori/affidatari; persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (l’ex AstraZeneca).

Parallelamente a queste categorie, si legge, “è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private. A seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato. Le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.E fin qui punto. Da un pulpito diverso, quello dei tragici annunci dei pomeriggi della nostra vita da un anno a questa parte, il dottor Silvio Brusaferro non finisce di stupirci. La curva in Italia, ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità “ha raggiunto un plateau mentre negli altri Paesi c’è una ricrescita. C’è in Italia, cioè, una decrescita lenta e la maggioranza delle regioni ha numeri in calo per l’incidenza, tuttavia ve ne sono ancora alcune in crescita”.

Il raggiungimento del plateau, ha chiarito, “è una buona notizia ma comunque va detto che parliamo sempre di migliaia di ricoverati, quindi è un plateau su numeri alti. La notizia buona, però, è che i numeri non stanno crescendo”. Insomma, un si capiu cchiù (non si è capito più, cari amici nordici) se sta curva cresce o decresce, no, però cresce piano. Lo dico fuori dai denti: è ogni giorno e sempre di più uno stucchevole festival di incertezze, indecisioni, minchiate di una comunicazione che non sa come orientare la pubblica opinione e che soprattutto non conosce la chiarezza. E intanto continuano a morire 718 persone, di cui 258 scordate – che non sono nucidde, noccioline, ma cristiani morti disperatamente soli e tante famiglie distrutte – e rimesse in circolo per “riallineare” i numeri e la mia Palermo, certamente non disciplinatissima nel rispetto delle regole (è un eufemismo), si assupperà la zona rossa fino al 22 aprile.

Cambio argomento e rendo omaggio al mitico Filippo d’Edimburgo, che ieri ha chiuso gli occhi a due mesi dal traguardo dei 100 anni di vita. Nel suo letto, come voleva, e sotto lo stesso tetto della regina Elisabetta II, la donna a cui è stato al fianco per 73 anni in veste di compagno di vita, leggendario “principe consorte”, sostegno formidabile dietro le quinte della Queen – vi invito a vedere, se non lo avete già fatto, la splendida serie televisiva “The Crown”, che ci illumina sul reale ruolo di Filippo nella storia recente della Corona britannica -, che ora lascia sola alla soglia dei 95 anni.Il Regno Unito osserverà 8 giorni di lutto. L’annuncio è arrivato dall’unica voce che poteva darlo. Quella di Elisabetta, affidata alle righe di un sobrio messaggio di Buckingham Palace. “E’ con profondo dolore che Sua Maestà la Regina annuncia la morte dell’amato marito, Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, spirato pacificamente stamattina nel Castello di Windsor. La Famiglia Reale si unisce alle persone che nel mondo sono in lutto per la perdita”. Con il principe Filippo se ne va un altro mito della mia generazione: rispetto profondamente, come lo farei per chiunque, il dolore della regina per la fine della sua lunghissima storia d’amore e stavolta non mi permetterò di associarmi alla ironia di pessimo gusto che sta circolando sui social fin dalla notizia arrivata da Londra.Sul fronte “sofagate”, la tensione diplomatica si alza. I turchi sono incazzati neri e vicepresidente Fuat Oktay replica direttamente e molto stizzito a Draghi: “Se vuole vedere cosa sia una dittatura, deve guardare alla storia recente del suo Paese e lo vedrà molto chiaramente”.

La UE prova a buttare acqua sul fuoco: “La Turchia è un Paese che ha un parlamento eletto e un presidente eletto, verso il quale nutriamo una serie di preoccupazioni e con il quale cooperiamo in molti settori. Si tratta di un quadro complesso ma non spetta all’Ue qualificare un sistema o una persona”. Lo ha detto un portavoce della Commissione rispondendo alla domanda se Bruxelles condivida il giudizio del premier Mario Draghi che ha definito Erdogan un dittatore. Sapete che vi dico ? Il Super Tutto è e resterà l’unico che ha avuto gli attributi per dire pubblicamente chi è davvero Erdogan e solo per questo merita tutta la mia stima.Finisco con la interessante dichiarazione dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, da poco riabilitato dopo un periodo di carcere e pronto a tornare in campo nelle prossime elezioni brasiliane, che ha chiesto scusa “al compagno Napolitano” e al popolo italiano per non aver estradato l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo Cesare Battisti, consegnato all’Italia da Jair Bolsonaro. “Chiedo scusa al popolo italiano, credevo che non fosse colpevole ma dopo la sua confessione posso solo scusarmi”. Non è mai troppo tardi per le scuse, ma Lula poteva pensarci prima. Basta, per oggi è tutto, sono stato lungo e sono io a chiedervi scusa.

Vi abbraccio e vi ringrazio per i minuti che dedicherete al vostro umile mattinale.

#Tanomattinale del 10 aprle 2021: Figliuolo dixit; Brusaferro e la crescita-decrescita; il lungo rosso di Palermo;…

Pubblicato da Gaetano Perricone su Venerdì 9 aprile 2021
Gaetano Perricone

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