#Tanomattinale 9 giugno 2021: la timpulata a Macron, il boia di Srebenica, la sindaca indagata, Afghanistan, varie Coviddi

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno.

Oggi apro, forse perché lui mi sta amabilmente antipatico, con la notizia della clamorosa timpulata (schiaffo per i non siciliani) al presidente francese Macron, che molto di voi avranno visto e rivisto in televisione. Due persone sono state fermate ieri nella Drome, nel sud-est della Francia, dove è avvebuto l’episodio, e l’uomo che ha colpito con uno schiaffo Emmanuel Macron ha urlato il grido di battaglia dei Capetingi, i seguaci di Ugo Capeto, terza dinastia dei re di Francia: ‘Montjoie! Saint-Denis!”. Ha poi aggiunto chiaramente “a bas la Macronie”, abbasso il macronismo, uno slogan piuttosto diffuso nelle manifestazioni di protesta. Episodio dissacrante, che fa riflettere sullo scarso appeal del signore in questione nel suo Paese e più in generale del cosiddetto “potere costituito”, ricordando l’immortale Fabrizio De André, che oggi appare decisamente incrinato, perfino sbeffeggiato come in questo caso nell’immaginario collettivo e non so fino a che punto sia un bene.

Vi dirò anche che mi è venuto un pensiero assai maligno, da vecchio giornalista dietrologo, che vi trasmetto senza infingimenti: e se la timpulata fosse stata una farsa ben organizzata per ridare fiato e consenso a Monsieur le Président, le cui azioni appaiono in grande ribasso nella corsa verso le elezioni ? Mah … Certo è che con questa storia Macron sta raccogliendo solidarietà ovunque, compresa quella super ipocrita della sua avversaria Marine Le Pen. C’è un’altra notizia importante dal mondo che considero molto importante. Il Tribunale dell’Aja ha confermato in appello la condanna all’ergastolo per Ratko Mladic, il boia di Srebrenica. La sentenza è definitiva, senza ulteriori possibilità di ricorsi. Respingendo il ricorso della difesa, i giudici dell’Aja hanno confermato le accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità a carico dell’ex capo militare dei serbi di Bosnia, ribadendo il carcere a vita per l’ex generale. Mladic (78 anni) era presente in aula e ha seguito con le cuffie della traduzione la lettura del lungo disposotivo della sentenza. Ratko Mladic, ultimo criminale di guerra eccellente giudicato dalla giustizia internazionale, è stato riconosciuto responsabile in particolare per il genocidio di Srebrenica, dove nel luglio 1995 furono massacrati 8 mila bosniaci musulmani, e per il lungo assedio di Sarajevo durante il conflitto armato in Bosnia del 1992-1995.Se c’è un giudice a L’Aja che scrive sentenze che lasciano tracce importanti, ce ne sono altri in Italia che di questi tempi qualche colpo obiettivamente lo perdono.

La sindaca di Crema Stefania Bonaldi, ha ricevuto un avviso di garanzia per un incidente accaduto nell’asilo comunale della città dove, lo scorso ottobre, un bimbo si era ferito la mano nel cardine di una porta tagliafuoco, procurandosi lesioni da schiacciamento al terzo e al quarto dito della mano sinistra. Il bimbo ha riportato lesioni non permanenti ma comunque tali da richiedere cure per tre mesi. Le si contesta in concorso con altri, si contesta di aver omesso l’installazione di dispositivi idonei ad evitare la chiusura automatica. “Non vi nascondo che questo episodio – ha detto Bonaldi ai consiglieri comunali, informandoli dell’avviso di garanzia -, fin dal suo accadere è stato per me fonte di grande avvilimento, lenito solo dal felice esito sanitario; tuttavia oggi è anche tempo di porre l’attenzione su un sistema che, a livello nazionale, necessita di interventi e correttivi, invocati anche da autorevoli opinionisti e studiosi in modo trasversale, che aumentino le tutele giuridiche a favore dei sindaci”. Nonostante la mia anzianità, non ho ancora stemperato qualche vecchio impulso giustizialista; credo però che la sindaca Bonaldi abbia ragione nelle sue considerazioni, indicando con chiarezza un problema serio, che rende sempre più difficile e complicata la vocazione al mestiere di primo cittadino, soprattutto da parte di persone di qualità.

Notizie contrastanti dal martoriato Afghanistan. Ad Herat ieri il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha partecipato alla cerimonia dell’ammaina-bandiera alla base di Camp Arena, che sarà consegnata alle forze di sicurezza locali. Le operazioni di rimpatrio dei soldati italiani (erano 800 a inizio anno) e mezzi, avviate a maggio, si concluderanno a breve, in sintonia con l’accelerazione impressa dagli Usa che intendono lasciare il Paese entro metà luglio, in anticipo sulla data simbolica dell’11 settembre annunciata dal presidente Joe Biden.E’ però di stamattina, ore 7,40, questo flash ANSA da Kabul: “I talebani hanno ucciso almeno dieci sminatori nella provincia di Baghlan, nel nord dell’Afghanistan, ha detto oggi il Ministero degli Interni. “I talebani sono entrati nel complesso di un organismo responsabile delle operazioni di sminamento e hanno iniziato a sparare a tutti”, ha detto ai giornalisti il portavoce ministeriale Tareq Arian. Il portavoce del governatore della provincia di Baghlan, Jawed Basharat, ha detto che l’attacco dei talebani è avvenuto questa notte in un’area controllata dalle forze governative. Sembra quasi un terribile messaggio dei talebani.

Chiudo con il Coviddi di casa nostra. Per l’uscita dalla pandemia “siamo sulla buona strada, ma non ancora al traguardo”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all’Università Statale di Milano, mentre prosegue intensamente la campagna vaccinale con una sempre più ampia partecipazione di giovani. E dice bene Mattarella, perché i dati non mi sembrano ancora rassicuranti: sono 102 i morti per il Covid registrati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 65). I positivi sono stati 1.896, in lieve aumento rispetto ai 1.273 di ieri, secondo i dati del ministero della Salute, anche se il tasso di positività al Covid è sceso per la prima volta da diversi mesi solo la soglia dell’1%: secondo quanto emerge dai dati del ministero della Salute, era ieri allo 0,8% (ieri era dell’1,5%).

Buona giornata