#Tanomattinale 9 febbraio 2022: l’ambiente entra nella Costituzione italiana, una notizia storica; raid aereo israeliano in Siria; gli abusi nella Chiesa e la sofferenza di Ratzinger; “E’ stata la mano di Dio” lotterà per l’Oscar; il curling d’oro azzurro
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animaliArticolo 41 “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Voglio cominciare oggi con il testo di due articoli della Costituzione italiana modificati dal Parlamento con l’inserimento di un principio fondamentale: la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi nell’ottica dello sviluppo sostenibile, quindi “anche nell’interesse delle nuove generazioni” nell’articolo 9 e nell’articolo 41 con l’indicazione precisa affinché “l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
La notizia è di valore storico e – al di là della retorica trionfalistica di queste ore di una politica che ancora con tanti suoi esponenti grandi e piccoli continua ad agire in modo che gli interessi dei poteri più o meno forti nel territorio prevalgano sulla tutela dell’ambiente e dei suoi valori – non può che lasciare molto contenti tutti coloro, sono di uno di questi che amano la natura e credono che debba essere rispettata e lasciata il più possibile integra per chi verrà dopo di noi. La legislazione europea e quella nazionale contengono già tante norme per la tutela ambientale, ma le modifiche costituzionali hanno una forza di principio e di indirizzo per la nostra repubblica potente e irreversibile. L’Aula della Camera ha definitivamente approvato il testo in seconda lettura con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. Il Senato lo aveva approvato con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre. Di conseguenza, le modifiche costituzionali sulla tutela dell’ambiente entrano subito in vigore e non sono sottoponibili a referendum. “Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del Governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente”: parole solenni quelle del ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani per commentare a Montecitorio il voto. “Grande soddisfazione per l’ok del Parlamento alla modifica della Costituzione con inserimento della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini che come presidente dell’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, era stato tra i promotori dell’inserimento della norma in Costituzione. “Il Mims – ha aggiunto Giovannini – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni”.
Dal mondo, notizia inquietante della notte. Ansa, Gerusalemme, ore 5,23: l’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito alcuni siti di lancio di “missili terra-aria” in Siria, “compresi i radar siriani e le batterie antiaeree”, in risposta ad attacchi da quelle postazioni. “Le sirene hanno suonato a Umm Al-Fahm e nella regione della Samaria in seguito al lancio di un missile antiaereo dalla Siria, esploso in aria”, ha twittato anche l’IDF, Forze di difesa israeliane. Gli attacchi aerei israeliani sono iniziati poco prima dell’1:00 ora locale e sono stati accompagnati all’1:10 da attacchi missilistici terra-terra “dal Golan occupato”, ha detto l’agenzia, citando una fonte militare. “Le nostre difese antiaeree hanno incontrato i missili del nemico e ne hanno abbattuti alcuni”, ha aggiunto la stessa fonte. Da parte loro i media siriani hanno raccontato che le difese aeree del Paese erano state attivate contro il fuoco israeliano “nelle vicinanze di Damasco”. Un soldato è stato ucciso e altri cinque feriti, oltre a “danni materiali”, ha detto l’agenzia Sana. Fatti preoccupanti, che ci ricordano che il Medio Oriente è sempre un fronte caldissimo e una miccia che può esplodere in modo devastante da un minuto all’altro, mettendo a rischio la pace nel mondo.
Colpiscono le parole di Joseph Ratzinger, il Pontefice emerito Benedetto XVI, in una lettera resa nota ieri dal Vaticano sul sito Vatican.va. Non sono un “bugiardo”, il Papa “è con me”, nella lettera Ratzinger chiarisce la sua posizione a proposito del rapporto sugli abusi nell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga quando lui era arcivescovo. E poi la parte più sofferta: “In tutti i miei incontri, soprattutto durante i tanti Viaggi apostolici, con le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade. Come in quegli incontri, ancora una volta posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono. Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”. Nessun commento, solo rispetto.
E ora tre bellissime notizie per l’Italia: una per la scienza, una il cinema e la cultura italiana, l’altra per lo sport. La genovese Maria Elena Bottazzi e il collega Peter Hotez sono stati candidati al premio Nobel per la pace per aver sviluppato il vaccino anticovid Corbevax. Approvato in India alla fine del 2021, ha un’efficacia che supera l’80%, è facile da produrre, è poco costoso, ma soprattutto non è coperto da alcun brevetto, quindi accessibile a tutti i paesi poveri. E’ evidentemente questo il motivo alla base della prestigiosa candidatura ed è lo stesso motivo per cui il Corbevax, certamente non molto gradito alle multinazionali produttrici di altri vaccini, viene tenuto sotto traccia. Maria Elena Bottazzi, di origini liguri ma cresciuta in Honduras, è co-direttrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini del Texas Children’s Hospital e Baylor College of Medicine, istituzioni private e senza scopo di lucro a Houston e da venti anni lavora con Peter Hotez per realizzare tecnologie utilizzabili anche per risolvere emergenze sanitarie mondiali. “Aiutare i paesi poveri è un privilegio davvero speciale”, dice questa donna straordinaria e anche molto simpatica, una scienziata al servizio dell’umanità – ho avuto il piacere di ascoltarla ieri sera ospite della grande Geppy Cucciari e prima sul TG3 Leonardo – che le ha dato spazio e onore nel suo programma di Rai 3 “Che succede”. La richiesta di candidatura per i due scienziati al comitato di Oslo è partita da una deputata americana dell’area di Houston, Lizzie Fletcher, che ha motivato così la sua richiesta: “Da anni lavorano per la fraternità tra nazioni e sono persone che il Premio Nobel per la Pace incarna e celebra”. Un grande applauso e tanti auguri allo professoressa Bottazzi e al suo partner.
Lo splendido film di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio” è tra i candidati agli Oscar come miglior film internazionale, è entrato nella cinquina delle nomination annunciate ieri. Otto anni dopo il trionfo de ‘La grande bellezza’, l’opera di Sorrentino dovrà competere per con queste pellicole: “Madres Paralelas” di Pedro Almodovar; “Drive My Car”, di Ryusuke Hamaguchi e Teruhisa Yamamoto; “Petite Maman”, di Cèline Sciamma e Benedicte Couvreur; “The Worst Person in the World” (“La peor persona del mundo”), di Joachim Trier e Thomas Robsahm. Grande la soddisfazione di Sorrentino per la nomination (fonte Ansa): “Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre. Per arrivare fin qui c’è stato bisogno di un enorme lavoro di squadra. Dunque, devo ringraziare Netflix, Fremantle, The Apartment, gli attori straordinari e una troupe indimenticabile. E poi i miei figli e mia moglie, che mi amano nel più bello dei modi: senza mai prendermi sul serio”.
E infine c’è la magnifica medaglia d’oro italiana nel curling alle Olimpiadi invernali di Pechino. Stefania Constantini e Amos Mosaner hanno trionfato nel doppio misto ai Giochi invernali Stefania Constantini, 22 anni, di Cortina d’Ampezzo ed Amos Mosaner, 26, trentino di Cembra, nella finale hanno sconfitto per 8-5 al termine di una partita appassionante la coppia norvegese composta da Kristin Skaslien-Magnus Nedregotten, medaglia di bronzo quattro anni fa a PyeongChang. Trionfo azzurro, dunque, medaglia d’oro al termine di una cavalcata con 11 vittorie in altrettanti match in uno sport strano e simpatico (due balatuni, due pietre che vengono spinti dagli atleti rivali verso un certo obiettivo, almeno così ho capoto) con poche centinaia di praticanti nel nostro Paese, ma che in questi giorni ha incuriosito e poi appassionato tanta gente grazie alle imprese di questi due fantastici ragazzi. Il titolo più azzeccato di oggi quello di Tuttosport: “Rolling Stones”, pietre rotolanti appunto, come la leggendaria band di Mick Jagger. “E’ un sogno che diventa realtà: 11 vittorie, abbiamo dato il nostro meglio lottando fino alla fine e questa medaglia ce la siamo meritata”, hanno detto i due atleti alla Rai.
“E’ una bella medaglia, pesante. Alla mia prima Olimpiade. Ho sognato per tanti anni questo momento ed ora l’ho realizzato, è indescrivibile – ha aggiunto la Constantini -. Sono molto fiera di me ma il nostro è un lavoro di squadra, è stato veramente un grande equilibrio. Questa medaglia d’oro è importante per l’Italia, sentire che tanti italiani ci hanno seguito e supportato è meraviglioso Quando sono andata sulla staffa per tirare l’ultimo tiro in realtà ero sicura di me stessa, un tiro che faccio sempre, mi sono detta ‘vai tranquilla che lo sai fare’ e così è successo. Gestire queste situazioni fa parte del nostro sport”. E Mosaner: “11 vittorie e 0 sconfitte vuol dire che ce la siamo meritata, siamo stati la squadra migliore alla fine senza rubare nulla”. E’ tutto per oggi, buona giornata.
Le foto dal web.
La prima, bellissima, è di Luciano Signorello e racconta in modo assai simbolico alcuni aspetti della natura del Parco dell’Etna