Tanomattinale

#Tanomattinale 8 dicembre 2021: vaccini vs Omicrom, l’Oms rassicura, Papa Francesco e la Madonna, la Scala chiede il bis a Mattarella, aspettiamo Zaki libero, Joe e Vladimiro, sorrisi e minacce

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e buona Immacolata,

oggi tanto bel sole e finalmente niente vento e dunque scrivo più contento. Apro con una notizia (e relativa foto) che mi sembra positiva e incoraggiante, battuta dall’Ansa stanotte. “Non ci sono indicazioni che facciano dubitare che i vaccini attuali proteggano contro Omicron. Non c’è nessuna indicazione che questa variante causi forme più gravi di Covid-19”: lo ha detto all’Agenzia France Presse l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per bocca del suo responsabile per le emergenze, Michael Ryan. E ancora: “Abbiamo vaccini molto efficaci che hanno dimostrato il loro potere contro tutte le varianti comparse finora in termini di gravità della malattia e di ricoveri e non non c’è alcuna ragione per pensare che non sia lo stesso in questo caso” nei confronti della variante Omicron. E intanto c’è la circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Giovanni Rezza, che dà ufficialmente il via nel nostro Paese, a partire dal 16 dicembre come confermato dal Ministro della Speranza, alla vaccinazione anti-Covid dei bambini della fascia d’età 5-11 anni. “In data 1/12/2021 la Commissione tecnico scientifica di Aifa, accogliendo il parere espresso dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema), ha approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer), nella specifica formulazione da 10 mcg/dose, per la fascia di età 5-11 anni – si legge nel documento -. Pertanto, è possibile procedere con l’inclusione di tale fascia di età nel programma di vaccinazione anti SarS-CoV-2/Covid-19”. Il vaccino “Comirnaty 10 mcg/dose verrà somministrato, dopo diluizione, per via intramuscolare (preferibilmente in regione deltoidea del braccio) come ciclo di 2 dosi (da 0,2 mL ciascuna) a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra”.

La seconda foto, freschissima dal sito vaticannews.it e ancora una volta di altissimo valore simbolico, è di Papa Francesco, che si è recato come aveva già fatto lo scorso anno stamattina alle 6.15 davanti alla statua mariana nel centro di Roma, in piazza Mignanelli, per un atto di venerazione privato e solitario alla Madonna nel giorno dell’Immacolata. Alla Vergine Maria, come riferisce il sito, il Pontefice ha chiesto “il miracolo della cura, della guarigione, per i popoli che soffrono duramente per le guerre e la crisi climatica” e “della conversione, perché sciolga il cuore di pietra di chi innalza muri per allontanare da sé il dolore degli altri”. In una Roma ancora dormiente, con una temperatura di 4°, nella piazza in cui sorge il monumento dedicato all’Immacolata Concezione erano presenti solo Vigili del fuoco, qualche negoziante che tirava su le serrande e un piccolo gruppo di fotografi e fedeli. A passo lento, a capo chino, con in mano un cesto di rose bianchi, il Pontefice si è diretto verso la statua della Vergine Maria, per renderle omaggio nel giorno della Solennità dell’Immacolata. Ho visto tutto in diretta tv, su Rainews24 e mi sono ancora una volta commosso di fronte all’immagine di questo grande uomo, vecchio, solo e claudicante in una freddissima alba romana, impegnato in una quotidiana lotta contro i mali del mondo e dell’umanità. Grazie sempre, Papa Francesco.

E grazie sempre anche all’altro per me grande e luminoso faro nella buia notte di questi ultimi anni, protagonista nella terza foto con la figlia Laura, sempre accanto a lui. Sono stati otto i minuti di applausi – io ne ho contati tanti forse perché troppo entusiasta, ma almeno sei è sicuro – per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato un battimani infinito del pubblico tutto in piedi nella meravigliosa Scala, finalmente di nuovo gremita per l’apertura della stagione nel tempio milanese della lirica con il Macbeth. Accompagnati da un lungo coro: “Bis, bis”. Una lunghissima scena molto emozionante, uno straordinario tributo di riconoscenza e d’affetto per un grandissimo Capo dello Stato che sta per finire il suo mandato, ma che gran parte dell’Italia vorrebbe ancora al Quirinale. E infatti il maestro Riccardo Chailly ha fatto notare a Mattarella che il pubblico, al suo arrivo in teatro prima dell’inizio dell’opera, “gli ha chiesto il bis come ai grandi cantanti e alla Scala. Questo è rarissimo”. Il nostro grandissimo e palermitanissimo Presidente ha risposto alla standing ovation della Scala con sorriso sobrio e ampi gesti di saluto, io continuo a sperare che ci ripensi, so che è vana speranza ma fino all’ultimo ci spererò.

La quarta foto è il bellissimo sorriso di Patrick Zaki, in omaggio alla bellissima notizia ormai arcinota a tutti: il tribunale per reati minori della sicurezza dello stato di emergenza della seconda divisione di Mansoura ha deciso di rilasciarlo con il rinvio del suo processo al 1 febbraio 2022. Come ho già scritto ieri sul mio profilo Facebook, prima di associarmi alla grande gioia social voglio aspettare di vedere in foto e in video Patrick fuori dal carcere, di ascoltarne la voce. Degli egiziani, francamente, non mi fido.

Le ultime due foto sono le uniche che ho visto in giro sull’attesissimo vertice virtuale tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, dagli esiti sicuramente non rassicuranti per il mondo nonostante i sorrisi e i salamelecchi iniziali uso foto del vecchio Joe e di zar Vladimiro. “Le rivolgo il mio saluto, signor presidente”, ha esordito Vladimir Putin con un cenno della mano e un sorriso dalla sua residenza di Sochi, sul Mar Nero. “Felice di rivederti, l’ultima volta non ci siamo visti dal vivo al G20, spero che la prossima sarà di persona”, gli ha risposto Joe Biden ricambiando il gesto dalla blindatissima Situation Room, la sala operativa nei sotterranei della West Wing, da dove la Casa Bianca dirige tutte le operazioni più delicate. Le informazioni fatte circolare raccontano che i due leader hanno avuto una videochiamata “franca e diretta” di oltre due ore, per la storia due ore e 5 minuti – con una linea ad hoc mai usata prima – per cercare prima di tutto di rassicurare sui crescenti timori di un attacco russo in Ucraina. Ma dopo l’amichevole scena iniziale, diffusa da un breve video clip del Cremlino, il summit virtuale è stato evidentemente condizionato dal gelo e dalle tensioni maturate per mesi. Così il Pentagono valuta anche un eventuale piano di evacuazione degli americani dall’Ucraina in caso di blitz. Il vecchio zio Joe e lo zar non avrebbero nascosto al tavolo del confronto online le loro carte: Putin i mezzi militari e i circa 100 mila soldati al confine con l’Ucraina, per chiedere “garanzie legali” contro l’espansione della Nato ad est e l’installazione di armi alla frontiera con la Russia, quelle che per il Cremlino sono “linee rosse” per mantenere Stati “cuscinetto” con la Nato.; Biden, da parte sua, minacciando in caso di escalation sanzioni senza precedenti (ed altre misure) contro Mosca, contro l’entourage di Putin, le banche, il settore energetico, sino a colpire il debito sovrano, a bloccare la convertibilità del rublo e a escludere Mosca dal circuito Swift per i trasferimenti finanziari su scala globale e l’operatività del gasdotto Nord Stream.

Alle minacce americane, il leader russo ha risposto, secondo la nota del Cremlino, sottolineando le responsabilità di Kiev che “vuole distruggere gli accordi di Minsk” e invitando a “non addossare alla Russia” il degrado delle relazioni con l’Occidente”. Per oggi è tutto, buona Immacolata e buon inizio delle festività a voi e ai vostri cari. Siete apparentemente sempre di meno, io vedo questo dai riscontri dei consensi social, a seguire con attenzione quotidiana e affetto costante il mio mattinale. So bene che i social sono il luogo dell’effimero, della velocità e anche della superficialità, tutto si consuma e finisce subito e poi si passa ad altro; dunque non mi soffermo ai likes e vado avanti per voi fedelissimi, vi ringrazio sempre di cuore, ma soprattutto per il mio piacevolissimo esercizio professionale quotidiano.

Gaetano Perricone

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