#Tanomattinale 8 agosto 2021: sciolti per mafia, farfalle e giganti di bronzo, Sicilia a rischio giallo
Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.
L’ubriacatura di gioia per la meravigliosa avventura italiana alle Olimpiadi e le chiacchiere più o meno serie e più o meno sguaiate sul Green Pass rischiano, succede sempre così, di farci perdere di vista storie e fatti gravi che accadono intorno a noi.
Come ad esempio i due scioglimenti per mafia dei comuni di San Giuseppe Jato e di Foggia, che confermano qualora ce ne fosse ancora bisogno l’ancora enorme potere di condizionamento di boss e famiglie varie disseminate per l’Italia. Al Comune di San Giuseppe Jato – regno della famigerata famiglia Brusca il cui esimio esponente Giovanni pigiò il pulsante che fece esplodere l’autostrada a Capaci l’8 maggio 1992 -si è insediata la commissione straordinaria che guiderà l’ente locale per 18 mesi dopo lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose, disposto dal presidente della Repubblica con decreto dello scorso 9 luglio, divenuto adesso esecutivo.Il provvedimento di scioglimento è stato emesso, su proposta del ministro dell’Interno e la deliberazione del consiglio dei ministri, dopo l’ispezione svolta dalla commissione d’indagine nominata dal prefetto di Palermo lo scorso 30 settembre 2020 che ha evidenziato la sussistenza di “forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività comunale”. Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo avevano già consentito di far emergere come, nei confronti dell’amministrazione comunale che si era insediata nel 2017, vi fossero rilevanti forme di condizionamento da parte della locale criminalità organizzata di stampo mafioso. Gli accertamenti hanno evidenziato “l’esistenza di una fitta rete di frequentazioni e parentele, dirette o acquisite, di esponenti delle locali famiglie mafiose con numerosi amministratori del Comune di San Giuseppe Jato – emerge dalla relazione -. Rapporti di vicinanza che si sono manifestati anche in contesti pubblici quali matrimoni, cerimonie o altri eventi, episodi di carattere pubblico che hanno testimoniato la vicinanza degli amministratori di San Giuseppe Jato alle locali consorterie mafiose ed attengono ad una caratteristica forma di controllo del territorio storicamente operata da cosa nostra in quanto manifestano forme di rispetto nei confronti di chi è notoriamente appartenente o comunque vicino all’organizzazione criminale”. Cose tinte assai e parole bruttissime.
In questi giorni il Consiglio dei Ministri ha affidato a una commissione straordinaria anche la gestione del Comune di Foggia, per infiltrazioni mafiose. Lo ha deciso in base alle valutazioni della commissione di accesso inviata dal Viminale a Foggia il 9 marzo: le indagini svolte hanno evidenziato la presenza “di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra gli amministratori locali e la criminalità organizzata”.Il Comune di Foggia era già stato sciolto in via ordinaria dal prefetto, dopo le dimissioni dell’ex sindaco Franco Landella il 4 maggio, non revocate entro i 20 giorni dalla loro presentazione, anche perché il 21 maggio l’ex primo cittadino leghista era stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di tentata concussione e corruzione, rimesso in libertà dopo dieci giorni. Ora Landella è libero ma è interdetto dai pubblici uffici per un anno. In sintesi, le mafie non si fermano mai, il loro potere di corruzione, condizionamento, ricatto resta altissimo in qualsiasi momento e va contrastato giorno per giorno, senza pause.
Da Tokyo ancora buone notizie: è arrivato il bronzo olimpico anche per le “farfalle” italiane nella ginnastica ritmica, le ho viste in azione e mi sono emozionato per la straordinaria eleganza e bellezza della loro prova. La squadra italiana ha chiuso al terzo posto la finale con 87,700 punti, dietro a Bulgaria (92,100) e Russia (90,400). Si tratta della medaglia numero 40 per l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il numero più alto di sempre. Ma il bronzo nella ritmica fa segnare anche un altro record: in questa edizione dei Giochi l’Italia è salita ogni giorno almeno una volta sul podio. Come dire: una medaglia al giorno leva il medico di torno. Le cinque “farfalle” Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean, Martina Santandrea hanno chiuso al quarto posto la prima rotazione, con l’esercizio alle cinque palle, ma sono riuscite a scavalcare la Bielorussia durante la seconda rotazione con cerchi e clavette. “Stiamo vivendo emozioni stupende, che non si possono descrivere: questa gara incarna tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi cinque anni. In questa medaglia ci sono tutte le lacrime che abbiamo versato”, ha detto ai microfoni della Rai, Alessia Maurelli, capitana delle farfalle. E poi c’è Il bronzo fantastico del gigante Abramo, cubano d’Italia, anche questa forse indigesta a certi razzisti aspiranti premier. Abraham Conyedo Ruano ha battuto il turco Suleyman Karadeniz ed è salitosul podio olimpico dei 97kg. Raggiante, a fine gara, il lottatore dell’Esercito: “Questa medaglia significa tutto per me, è la mia vita, ciò per cui ho lavorato negli ultimi cinque anni. La prima dedica che voglio fare è per il mio allenatore, che per me è come un padre. Il mio avversario, il turco Karadeniz lo avevo già affrontato e per batterlo ho dovuto cambiare strategia e fare un lavoro molto intenso. Alla fine ha vinto chi lo desiderava di più”.
Non posso non citare con foto la signora Veronica, orgogliosissima mamma di origine nigeriana di Fausto Desalu, il “turchicello” – come si dice affettuosamente a Palermo, che per accoglienza non ha fatto mai mancare nulla – della staffetta d’oro. Mi ha commosso con la sua lezione di vita: non ha potuto partecipare alla festa Rai dopo la vittoria di suo figlio perché non poteva lasciare sola la persona di cui è badante. Paura, lacrime, sangue, lavoro, poi la bandiera tricolore e la medaglia d’oro: Fausto, Abramo, sono gli italiani primi, non prima, con la pelle nera.
Chiudo con il Coviddi, il rischio giallo per la Sicilia dopo Ferragosto sembra ahimè sempre più concreto. Il bollettino di ieri ha registrato altri 776 positivi (Catania in testa con 197 casi) ma soprattutto l’ennesimo aumento di pazienti in area medica e intensiva. Nei reparti ordinari si trovano 394 persone, con un tasso di occupazione pari al 12,6%, mentre in terapia intensiva i posti letto occupati sono 47, con un tasso del 6,4%. Mi preoccupo ma non mi sorprendo: basta mettere il naso un po’ in giro per rendersi conto che è da molte parti assembramento, strafottenza, “fudda e malavinnita”, disprezzo delle regole e soprattutto dell’esistenza di chi le rispetta. Così è se vi pare.
Buona domenica, state sempre accuorti.