#Tanomattinale 7 maggio 2021: Covid, gioco dei colori, brevetti, strage nella Favela, orrido femminicidio, fucilazione, guerra navale

Amiche e amiche del #Tanomattinale buongiorno,

oggi nel mio caleidoscopio di minchiate mondiali trovate schifezze per tutti i gusti, un vero e proprio festival degli orrori. Stavolta comincio con il Coviddi e dintorni, perché questo gioco dei colori mi sta disturbando assai. Mentre nei Tg statistici e virologi superstar, sempre più antipatici e stucchevoli, continuano a furoreggiare con funesti presagi, stasera ci sarà l’odioso verdetto del venerdì, che stando all’ultimissimo toto-colori sancirà nell’Italia tutta yellow due sole regioni arancione: la nostra povera Sicilia e la Val D’Aosta, mentre anche l’altra grande isola, la Sardegna, dovrebbe ingiallirsi.Insomma, 1-1 e palla al centro: profondo nord e profondo sud gemelli diversi, così – pensano gli strateghi del Coviddi – nessuno si lamenta. Stavolta però faccio il rompiballe perché le ho davvero gonfie: nella nostra terra sarà pure che i dati dei contagi sono ancora pesanti e fin troppo oscillanti, sarà che tanti stronzi senza cervello continuano a strafottersene delle regole e a violarle, sarà anche che i pregiudizi e le paure ci mantengono ultima regione in Italia per numero di vaccinazioni, ma a me questo arancione formalmente ineccepibile mi sa tanto di accanimento terapeutico contro una terra che, forse, potrebbe avere con un po’ di vita e di turismo un rilancio più forte e veloce di altre regioni meno belle e attrattive. Lo so, forse scrivo una cosa politicamente scorretta che vi scandalizza, ma lo penso e lo scrivo perché sono gonfio. E perché mi sa proprio che al Super Tutto di Tutto della Sicilia non gliene frega un amato kaiser. Lui s’inserisce con Biden, Macron, UE, ONU, ecc., ecc, Merkel non compresa, nella nuova crociata mondiale per la sospensione dei brevetti dei vaccini per farli produrre a tutti. Idea buona e giusta, perfino nobile, se non fosse che cozza contro lo smisurato potere organizzativo, operativo, economico delle multinazionali del farmaco, pronte a fare le barricate.

E adesso la cronaca. È di almeno 25 morti, un poliziotto e 24 sospetti, ci racconta l’AGI, il bilancio di una sparatoria avvenuta durante un’operazione antidroga della polizia nella favela di Jacarezinho, a Rio de Janeiro. Risultano inoltre feriti tre agenti e due civili, colpiti da pallottole vaganti mentre attraversavano l’area con la metropolitana. Si tratta del maggior numero di persone uccise in un’operazione della polizia nella storia della città. Da testimonianze raccolte dall’agenzia Efe, pare che il massacro sia stato animato dal desiderio degli agenti di vendicare il collega, raggiunto da un proiettile alla testa all’inizio dell’operazione.I sospetti arrestati sono dieci. La polizia ha riferito che l’operazione, che ha coinvolto duecento agenti, era stata lanciata per stroncare il reclutamento di minori da parte dei narcotrafficanti. Una giustificazione che il sociologo Ignacio Cano ha definito “risibile”, in un’intervista a O Dia, in quanto “tutti sanno che queste gang utilizzano minori”. “Sostenere di aver lanciato un raid dopo aver scoperto che i narcotrafficanti reclutano bambini è una barzelletta”, ha aggiunto Cano e mi sembra abbia ragione. Io che ho visitato a Rio de Janeiro la favela Rocinha, la più grande della città e forse del mondo e ho visto i bambini là dentro, immagino perfettamente l’orrore di questa strage.Altro femminicidio, altro orrore: Ylenia Lombardo, 33 anni e mamma di una bambina di 11, sarebbe stata picchiata, accoltellata e poi bruciata in un appartamento di San Paolo Belsito, in provincia di Napoli. Indaga la Procura di Nola. E’ stato fermato un uomo di 36enne del posto, in cura presso un Centro di igiene mentale. Secondo la ricostruzione degli investigatori l’uomo l’avrebbe ammazzata, poi avrebbe dato fuoco all’appartamento, un rogo che ha divorato per metà anche il corpo della giovane donna. Il 36enne, indiziato di omicidio aggravato e di incendio, conosceva la vittima da qualche mese.

Altro incidente fatale sul lavoro, il terzo in tre giorni, altro orrore. Un uomo di 46 anni è morto mentre stava lavorando in un cantiere a Pagazzano, nella Bassa bergamasca. L’operaio è morto schiacciato da un carico che è caduto dall’alto. La vittima si chiamava Maurizio Gritti, aveva 46 anni (tra due giorni ne avrebbe compiuti 47) e abitava a Calcinate: lascia la moglie e due figli. L’uomo è morto sul colpo, schiacciato mentre stava lavorando per posizionare una lastra di cemento armato detta in termine tecnico ‘bocca di lupo’. Il manufatto si sarebbe però staccato dalla gru che lo stava sollevando, colpendolo. Chissà quanta gente muore sul lavoro nel silenzio generale: oggi è il momento della grande attenzione mediatica e gli incidenti vengono tutti alla ribalta.

Altro orrore negli States, cose incredibili e barbare dall’America peggiore. La South Carolina si avvia a riesumare il plotone di esecuzione. La Camera dello Stato Usa ha varato una legge che prevede come, in mancanza del mix di farmaci per l’iniezione letale che sono esauriti, il condannato a morte potrà scegliere oltre alla sedia elettrica (opzione già prevista) anche la fucilazione, una gran bella scelta insomma. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato dove sarà necessario un nuovo passaggio prima della firma del governatore. La South Carolina diverrebbe così il quarto stato Usa a prevedere il ricorso al plotone di esecuzione, insieme a Mississippi, Oklahoma e Utah. Schifezze autentiche.

Finisco in bellezza con due righe su un altro semi-orrore di cui avete già le tasche piene per quanto se n’è parlato: le battaglie navali tra Sicilia e Libia e nella Manica. Della prima, quella che ci interessa di più, le ultime dell’ANSA ci dicono che è in navigazione verso Mazara del Vallo il peschereccio “Aliseo”, con sette uomini d’equipaggio, il cui comandante Giuseppe Giacalone è rimasto leggermente ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati ieri da una motovedetta militare libica. L’assalto è avvenuto a 35 miglia a nord della costa di Al Khums, “all’interno della Zona di protezione di pesca nelle acque della tripolitana” come ha comunicato la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. L’arrivo dell’unità militare italiana ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione che ha subito fatto rotta verso Mazara del Vallo. Il peschereccio sta navigando alla velocità di circa 9-10 nodi all’ora; l’arrivo in porto è previsto per l’alba di domani. Poi c’è stato anche il quasi scontro nelle acque dell’isola britannica di Jersey, nella Manica, dove alcuni pescherecci contestavano le condizioni imposte nel dopo-Brexit alla pesca francese. Personalmente mi ha fatto abbastanza ridere lo schieramento di due navi da guerra inglesi e delle motovedette francesi quasi pronte a fare riesplodere l’atavico conflitto sul mare tra le due storiche potenze. Prova solo muscolare, certo, ma che conferma il livello di tensioni del mondo attuale e soprattutto la mediocrità politica e intellettuale dei leader che ne governano le sorti.Vi saluto e vi auguro buona giornata.

Meditate, gente, meditate.

#Tanomattinale 7 maggio 2021: Covid, gioco dei colori, brevetti; strage nella Favela; orrido femminicidio; orrido…

Pubblicato da Gaetano Perricone su Giovedì 6 maggio 2021