#Tanomattinale 5 ottobre 2021: senza social e con le elezioni, ma che bella serata

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e grazie di cuore per le tante belle parole.

Oggi scrivo poco, come succede in occasione di tutte le elezioni vi siete abbuffati e ancora vi abbufferete assai di numeri e chiacchiere più o meno interessanti di politici più o meno interessanti e di esperti, giornalisti e commentatori vari, sicuramente molto più bravi e interessanti di me nel fare analisi del voto. Dunque il mattinale di oggi è proprio breve. La serata di ieri per me è stata bellissima. Non solo per i risultati delle amministrative, che mi sono piaciuti parecchio, ma anche e soprattutto, ve lo dico di vero cuore, per il lungo e progressivamente sempre più rilassante blackout dai potenti social (feisbuc, whatsapp e Messenger) che invadono in modo ormai pressoché totalitario le nostre vite senza che ce ne rendiamo conto. Niente cazzulio sul cellulare, ieri sera, per la bellezza di cinque ore; niente curtigghio, niente spiate nella vita degli altri e degli altri nella mia, un po’ di socialità all’antica con qualche sms e un paio di telefonate. Strano all’inizio, poi sempre più godibile. Francamente non mi sono sentito per niente male, mentre ho percepito in giro tanto isterismo e una grave crisi d’astinenza da cazzulio social, pur comprendendo il disagio di chi lavora in smart working. Insomma, mi sa che periodicamente questi blackout ci vorrebbero per riprovare il gusto di una socialità vera e non virtuale, fatta di voci, parole, incontri, sguardi tra persone.

Elezioni, poche parole. Qualche pallone si è decisamente sgonfiato: dopo tanti selfie, felpe, foto di mangiatone, abbracci e vasate di Giuda, ho l’impressione che con il tracollo potrebbe venire presto il regolamento di conti politico. In un Paese che soffre molto, che non è uscito ancora dalla pandemia e ha bisogno di ritrovare serenità, fiducia, lavoro, le chiacchiere e le buffonate pubbliche non servono e non portano da nessuna parte, ci vuole serietà e concretezza. Sono contento, io la penso così, per le belle vittorie di Sala, Lepore e Manfredi in tre città straordinarie e per le buone possibilità dei sindaci di centrosinistra nei ballottaggi di Torino e Roma, a Trieste sarà più difficile. Vuol dire che ancora non è così vero, come il solito chiacchierone ha detto tre giorni prima delle elezioni, che l’Italia deve rassegnarsi a un futuro governo sovran-populista, non credo che il nostro Paese lo voglia davvero.

Anche se le elezioni politiche saranno tutt’altra cosa, come sempre; immagino e spero, tra l’altro, che alle urne si presenteranno molte più persone, i partiti devono cercare di recuperare l’interesse di tanta gente. Tra le tante parole che ho letto e sentito, quelle che mi piacciono di più e che riporto sono del nuovo, giovane sindaco della sempre fantastica Bologna. “Voglio invitare tutti i sindaci progressisti vincitori di queste elezioni a unirsi perché da Bologna, da Milano, da Napoli e sono convinto presto anche da Torino e da Roma, partirà la riscossa per le prossime politiche a livello nazionale”: Matteo Lepore si è presentato nel suo quartier generale del capoluogo emiliano, con un messaggio forte e chiaro al suo partito, lanciato dalla “città più progressista d’Italia”. “Abbiamo bisogno che dopo questo voto il Pd metta insieme i sindaci progressisti democratici. Questo è un appello che faccio a Letta, a tutto il gruppo dirigente nazionale del Pd e anche al premier Draghi. Abbiamo bisogno di lavorare insieme da qui alle elezioni”. Mi sembra una indicazione serie e importante, che secondo me dovrebbe prevalere su ogni tentazione di cullarsi su un trionfalismo assolutamente sbagliato.

Ultima notizia. L’Ema, Agenzia Europea per i medicinali, ha valutato anche che un richiamo del vaccino Pfizer (il Comirnaty) contribuisce all’aumento della produzione di anticorpi nelle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni quando viene somministrato ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose. E’ quanto si legge nella nota diffusa ieri. Resta invece oggetto di valutazione la somministrazione di una terza dose del vaccino Moderna. E’ tutto, buona giornata. Se non siete d’accordo con il mio pensiero, oggi non leggetemi, lo comprenderò.