#Tanomattinale 31 dicembre 2021: attesa per l’ultimo, forse, discorso in Tv di Mattarella, Omicron e l’ottimismo di Cascio, Joe e Vladimiro, 50 minuti a telefono. morta Pupetta, la prima Camorrista, cenere dell’Etna, soldi per i Comuni, addio agli attori Scarpa e Calissano

Amiche e amici del #Tanomattinale buon San Silvestro 2021.

Ci lascia questo anno secondo della pandemia da Sars-COV 2, decisamente fetente quanto e forse più del primo e ci lascerà ahimè (forse anche no, è una mia flebile speranza e credo non solo mia, ma anche di tanti italiani e pare anche di tanti parlamentari) il nostro carissimo, grandissimo, palermitanissimo presidente della Repubblica Sergio Mattarella – mi piace ricordarlo con questa foto speciale della sua esultanza a Londra per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio -, che stasera alle 20,30 ci farà ascoltare in Tv il suo attesissimo ultimo discorso di fine anno, credo per la prima volta coincidente con la fine del mandato. Pochi giorni dopo, il 4 gennaio, il presidente della Camera Roberto Fico ci farà sapere quando cominceranno le votazioni per l’elezione del nuovo presidente, forse mai come stavolta, ancora in piena pandemia, importanti, anzi decisive per il futuro nostro e del Paese, considerato anche l’immediato conato di vomito che provocano certe candidature tanto sbandierate.

E a proposito di pandemia e di Coviddi, voglio finire l’anno con le parole all’insegna di un pragmatico ottimismo di un bravo medico, uno che ne capisce e che si sta battendo come un leone contro il virus. Ho pensato più o meno le stesse cose negli ultimi giorni, ne ho parlato anche in famiglia fino i ieri. Ecco, dunque, dal sito BlogSicilia.it, cosa ha detto a “Casa Minutella” il professore Antonio Cascio, primario di Infettivologia dell’Ospedale Civico di Palermo: “Anche se non ce ne rendiamo conto stiamo uscendo dalla pandemia. Grazie alle vaccinazioni che hanno fatto tantissimo e anche per la diffusione della nuova variante. Omicron si sta diffondendo a macchia d’olio, di fatto tante persone contrarranno l’infezione. Molti avranno una malattia leggera, soprattutto se sono vaccinati, chi non lo è rischierà una malattia più severa”. E ancora: “Nonostante il numero crescente di contagi, quindi, la variante Omicron potrebbe rilevarsi quasi come un’opportunità per iniziare a parlare di fine della pandemia … Molte persone verranno a contatto col virus e quindi avranno una sorta di difesa immunitaria”, continua Cascio che aggiunge: “La storia delle pandemie ci insegna che gli agenti patogeni tendono a diventare meno cattivi e più diffusivi. Questo è quello che sta succedendo con il Covid con la sua variante Omicron”. Musica bellissima per le nostre orecchie, lieti e augurali presagi nell’ultimo giorno dell’anno, ma soprattutto un ragionamento serio. Ribadito peraltro poco fa in modo pressochè identico a “UnoMattino” da un noto virologo greco, ma anche dalla notizia che l’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera alla pillola anti Covid “Molnupiravir” di Merck e all’antivirale “Remdesivir” nella terapia contro il virus. L’autorizzazione dell’Agenzia è per il trattamento di pazienti non ospedalizzati con malattia lieve – moderata e con condizioni cliniche che rappresentino fattori di rischio per lo sviluppo del Covid grave. Tra pochi giorni saranno disponibili.

Dal mondo un’altra buon notizia, il dialogo soprattutto tra i più potenti della Terra e soprattutto tra Stati Uniti e Russia è sempre buona notizia. Wilmington, Delaware, dove Biden si trova per passare il Capodanno. Come ci racconta AdnKronos, è durata ieri sera 50 minuti la telefonata tra il presidente americano Joe Biden- da Wilmington, Delaware, dove si trova per passare il Capodanno – e quello russo Vladimir Putin. Un comunicato della Casa bianca racconta che nel corso del colloquio Biden ha sollecitato la Russia a una “de-escalation delle tensioni con l’Ucraina … Biden ha chiarito che gli Stati Uniti e i loro alleati e partner risponderanno in modo deciso nel caso in cui la Russia invaderà l’Ucraina ulteriormente”. “Il Presidente Usa ha anche espresso il sostegno per la diplomazia, a partire dall’inizio del prossimo anno, con il Dialogo strategico per la stabilità bilaterale, alla Nato attraverso il Consiglio Nato Russia, e all’Osce” e ancora “ha ribadito che il progresso sostanziale in questi tre formati può essere registrato solo nel quadro di una de escalation piuttosto che durante una escalation”. Dall’altra parte il Cremlino ha riferito che Vladimiro Putin ha detto a Biden che introdurre altre sanzioni contro la Russia sarebbe un enorme errore e che la Russia ha bisogno di risultati, secondo quanto ha riferito il Cremlino, sottolineando che la conversazione telefonica tra Putin e Biden non è stata solo formale, ma ha avuto un peso realmente politico. Per questo la parte russa ha espresso soddisfazione e dell’avvio, a gennaio, di tre diversi formati di contatti, a Ginevra, con gli Stati Uniti, a Bruxelles, con il Consiglio Nato Russia, e a Vienna, in ambito Osce. “Il punto principale che è emerso, da parte americana, durante questa conversazione è stato che il presidente Biden ha affermato chiaramente che gli Stati Uniti non intendono schierare armi offensive in Ucraina”, ha affermato come riferisce il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov. Cose che sembrano positive e che contribuiscono ad allentare tensioni molto pesanti e pericolose.

Torno in Italia con la morte a 86 anni nella sua casa di Castellammare di Stabia di Assunta “Pupetta” Maresca, la leggendaria prima donna Camorrista. Nel 1955, a 20 anni, uccise il mandante dell’omicidio del marito, Pascalone ‘e Nola. Su di lei fu anche girata una fiction dove a interpretarla fu Manuela Arcuri. “Ho pagato con lacrime e affanno le mie scelte. La prima volta perchè l’uomo a cui ho sparato avrebbe fatto lo stesso con me. Cosa dovevo fare, farmi uccidere? Ero incinta. Mi veniva incontro con il braccio teso e la pistola in pugno. Con lui c’erano i suoi killer. Io mi sono difesa”, raccontò Pupetta Maresca il giorno dopo la messa in onda della prima puntata della fiction su Canale 5 il 7 giugno 2013. E ancora: ”Ma il carcere che mi ha fatto veramente male è stato quando sono stata arrestata la seconda volta, per avere parlato di Cutolo che a quei tempi uccideva tutti i giorni, io urlavo nel carcere, per l’ingiustizia che avevo subito, quattro anni per aver detto che Cutolo era sostenuto dalla politica. E’ vero, l’ho minacciato di morte (gli avrebbe detto. “Ti faccio a pezzi”, n.d.r.). Lui minacciava i miei fratelli e io avevo davanti agli occhi mio padre che piangeva. Crede che la camorra avrebbe mandato una donna a fare minacce in pubblico? Il mio è stato un impeto di rabbia, che ho pagato amaramente. Desidero ancora una carezza da mia madre, una carezza che non ho mai avuto”.

Dall’ufficio stampa della Regione, una notizia importante per molti Comuni etnei e per noi che ci abitiamo: sono in arrivo altri 5,7 milioni di euro per i paesi che hanno subito danni e forti disagi a causa della cenere vulcanica dell’Etna, abbondantemente caduta nelle nostre case e sulle strade durante i numerosi parossismi della Muntagna. Il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina, ha firmato il decreto per erogare le somme a una trentina centri del comprensorio, facendo salire a dieci i milioni di euro complessivamente destinati dal governo Musumeci alle amministrazioni colpite dall’attività vulcanica. Riporto qui, per i lettori etnei del mattinale, le cifre del nuovo stanziamento per come ripartito tra i seguenti Comuni: Aci Bonaccorsi (16.719 euro), Aci Castello (30.443), Aci Catena (39.361), Aci Sant’Antonio (4.233), Acireale (196.828), Calatabiano (48.371), Fiumefreddo di Sicilia (454.640), Giardini Naxos (216.720), Giarre (711.732), Graniti (20.000), Gravina di Catania (84.303), Linguaglossa (28), Mascali (88.682), Mascalucia (130.232), Milo (771.160), Motta Camastra (25.000), Pedara (304.649), Piedimonte Etneo (260.485), Riposto (915.763), San Giovanni La Punta (18.416), San Pietro Clarenza (23.189), Sant’Agata li Battiati (81.206), Sant’Alfio (125.914), Santa Venerina (449.480), Taormina (25.745), Trecastagni (48.511), Tremestieri Etneo (210), Viagrande (21.997), Zafferana Etnea (652.835).

Chiudo con la morte di due attori. Ci ha lasciati ieri a 82 anni Renato Scarpa, bravissimo e poliedrico caratterista del cinema italiano popolare per molte interpretazioni, la più famosa quella di Robertino in “Ricomincio da tre” di Massimo Troisi, ma anche tante altre. Nato il 14 settembre 1939 a Milano, l’attore ha accusato un malore ieri pomeriggio nella sua abitazione nel quartiere Monteverde di Roma. I familiari hanno chiamato subito aiuto ma non è bastato. La morte è stata attribuita a cause naturali. E’ invece morto secondo una prima ipotesi per un mix di farmaci Paolo Calissano, genovese, 54 anni, con momenti di celebrità in varie fiction negli anni Novanta-Duemila e con disavventure giudiziarie. Il suo corpo senza vita dell’attore è stato trovato nell’abitazione romana nel quartiere Balduina, dove sono state ritrovate diverse confezioni di medicinali e psicofarmaci che l’attore assumeva pare per curare una forma di depressione di cui soffriva. Le pillole (fonte Repubblica) erano sia nella camera dell’attore, sia sparse in cucina. Si ipotizza che la morte sia dovuta a un’overdose di farmaci fortuita o volontaria.

Per oggi è tutto, gli auguri di buon anno ve li farò domattina. primo giorno di un 2022 che sarà ricchissimo di appuntamenti e ricorrenze molto importanti. Intanto vi devo sempre un infinito grazie per la costante e affettuosa attenzione per questa rubrichetta, alla quale dedico la passione inalterata del vecchio cronista e che ancora mi diverte molto.

Fate i bravi e state accuorti stasera.