Tanomattinale

#Tanomattinale 30 dicembre 2021: in 4 alla gogna in Cina, non avevano rispettato le regole anti-Coviddi, cosa ha deciso il Consiglio dei Ministri, l’OMS, lo tsunami Omicron e Delta, la disinformazione, Gela, botte all’infermiere del 118

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Nel mio menù di oggi niente cronaca nera, stavolta solo Coviddi in tutte le salse, con qualche notizia che ci dà in pieno il senso del clima mostruoso che si respira nel mondo nel penultimo giorno dell’anno II della pandemia da Sars-COV 2, che non sarà certamente l’ultimo.Comincio dalla Cina, dove tutto è iniziato. Gogna pubblica, sistema di tortura e di ludibrio nato nel Medioevo, per quattro persone che non avevano rispettato le misure anti-covid: è accaduto martedì scorso nella città di Jingxi, nella provincia di Guangxi e viene documentato da un video divenuto virale, suscitando ovviamente anche nel grande Paese asiatico forti polemiche tra pro e contro. Nel video di 29 secondi si vedono sfilare tra due anni di folla i quattro, fatti vestire con tute per il rischio biologico e con il nome scritto su un cartello appeso al collo con la foto. Ognuno tenuto fermo da due guardie in tuta bianca e scortati da un gruppo di poliziotti armati. Per alcuni giornali, l’accusa per un paio di loro è anche di aver fatto entrare illegalmente persone nel Paese, ancora “blindato” a causa del Covid-19. Vari commenti in rete hanno sottolineato la “prevenzione dell’epidemia in stile rivoluzione culturale”, ricordando altri tempi della storia della Cina del Novecento.

Cose brutte assai, metodi inaccettabili per gli Stati cosiddetti democratici, dove si rispettano – o si dovrebbero rispettare – i diritti umani. Sull’efficacia deterrente non mi pronuncio. In italia, dove è davvero follia tamponi con una corsa sfrenata complicata dai tanti che vogliono premunirsi in vista di cenoni e feste di Capodanno che sembrano necessità esistenziali (!), è arrivato ieri sera il provvedimento del Governo con le nuove misure anti Coviddi. Mi sembra opportuno, per chiarezza d’informazione, riportare integralmente il comunicato stampa ufficiale che lo riassume: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria. Il testo prevede nuove misure in merito all’estensione del Green Pass rafforzato (che si può ottenere con il completamento del ciclo vaccinale e la guarigione) e le quarantene per i vaccinati.Green Pass rafforzato – Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di emergenza, si amplia l’uso del Green Pass rafforzato alle seguenti attività: alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi;servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici;piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Inoltre il Green Pass rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale. Quarantene – Il decreto prevede che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo. Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso. Infine, si prevede che la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza sopradescritta consegua all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza.Capienze – Il decreto prevede che le capienze saranno consentite al massimo al 50% per gli impianti all’aperto e al 35% per gli impianti al chiuso”.

L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, parla di un vero e proprio “tsunami” dei casi, prodotto dalla combinazione della variante Delta e della variante Omicron, che rischia di “portare i sistemi sanitari sull’orlo del collasso”. Lo ha detto in conferenza stampa, il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. E ha aggiunto: “Questa situazione esercita, e continuerà a farlo, una pressione enorme su un personale sanitario già esausto … Omicron si sta muovendo così rapidamente che, oltre alla vaccinazione, sono necessarie anche misure sociali di salute pubblica per arginare l’ondata di infezioni, proteggere gli operatori e i sistemi sanitari, aprire le società e mantenere i bambini a scuola … la pressione sui sistemi sanitari non è solo” legata ai “nuovi pazienti Covid che richiedono il ricovero in ospedale, ma anche a un gran numero di operatori sanitari che si infettano a loro volta”. Sui non vaccinati, Ghebreyesus ha detto che “risultano molte volte più a rischio di morire per entrambe le varianti”. E ha puntato il dito contro la disinformazione “spesso diffusa da un piccolo numero di persone”. E’ stata “una distrazione costante, che ha minato la scienza e la fiducia negli strumenti sanitari salvavita. Nelle enormi ondate di casi Covid attualmente osservate in Europa e in molti Paesi del mondo, la disinformazione che ha portato a esitazioni sul vaccino si sta ora traducendo nella morte sproporzionata dei non vaccinati”. Parole forti e chiare, diagnosi a mio avviso giustissima.

Ho cominciato con la Cina, chiudo con una storia siciliana allucinante e anch’essa emblematica del clima di intolleranza che stiamo vivendo. A Gela i parenti di una donna di 74 anni morta per Covid-19 hanno danneggiato un’ambulanza e picchiato gli operatori del 118 che erano arrivati in soccorso della congiunta. Sarebbero arrivati sul posto in 10 minuti, ma per i familiari della donna, ci sarebbero stati ritardi. La paziente è deceduta e i familiari hanno reagito con rabbia, rompendo i i finestrini e il parabrezza dell’ambulanza e aggredendo gli operatori. Ha avuto la peggio l’autista, preso a pugni sul volto e con gli occhiali rotti: è finito al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. La polizia sta identificando i responsabili. L’ambulanza ora è ferma occorrerà attendere l’arrivo di un’ambulanza da Niscemi o da Butera per sostituire quella guasta, in un momento in cui la città è in una situazione sanitaria difficilissima, con quasi mille positivi. I tempi sono questi e sono brutti, purtroppo.

Chissà quante ne vedremo ancora.Buona giornata (le foto dal web)

Gaetano Perricone

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