Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì, ultimo di agosto del secondo anno di pandemia, che vede di nuovo la Sicilia in zona gialla per il Covid.
Ma non vi parlo di questo, già l’ho fatto abbastanza e poi, in fondo, cosa ne parliamo a fare ? Sembra quasi che non serva a nulla.
Scrivo invece ancora di eroi, di gente di ogni giorno dà la vita per salvare gli altri. Scrivo di loro per ricordarli e onorarli.
Apro con l’eroe Luca Carollo, 22 anni di Torretta, in provincia di Palermo, morto annegato ieri dopo essersi tuffato per soccorrere un coetaneo che rischiava di affogare. Il mare di Capaci era particolarmente agitato e in spiaggia c’erano le bandiere rosse, ma come sempre accade purtroppo c’è chi ha voluto sfidare le onde. Luca Carollo è riuscito a salvare il bagnante e, stremato, ha raggiunto la riva. Sono intervenuti anche i bagnini dei due lidi più vicini che hanno portato in salvo il ragazzo in difficoltà, mentre il soccorritore è stato recuperato privo di sensi. Dopo vari tentativi di rianimazione da parte del personale del 118, ne è stata dichiarata la morte. Sono vicinissimo alla famiglia distrutta di questo ragazzo dallo splendido sorriso, come ci dice la sua foto.
Aveva un anno in più di Luca un’altra eroina, morta in modo atroce in tutt’altra parte del mondo, fra i 13 marines che hanno perso la vita nell’attentato all’aeroporto di Kabul, nel martoriato Afghanistan. La foto che ritrae Nicole Gee – si chiama così la 23enne sergente dell’esercito americano – mentre culla un bimbo, che è stata pubblicata dalla ragazza su Instagram la scorsa settimana con scritto “amo il mio lavoro”, è diventata subito uno dei simboli dello sforzo dei militari Usa in favore dei civili afghani. Nicole era originaria di Roseville, in California, ed era una responsabile della manutenzione con la 24th Marine Expeditionary Unit. I colleghi la descrivevano come una “Marine modello”. Davvero commoventi le immagine in tv della fiaccolata in suo ricordo nella città d’origine.
Altra fiaccolata ieri sera a Soverato, Calabria, in memoria di Simona Cavallaro, la ventenne sbranata dai cani nella orrenda tragedia in un bosco della collina della vicina Satriano. Oggi pomeriggio il funerale. “Mia sorella era tutto, era ciò che reggeva noi. Era sempre con noi. Rimarrà sempre con me», ha detto il fratello gemello Pietro straziato dal dolore. E poi, riferendosi ai genitori: «Li renderò fieri il doppio, per tutti e due». «Non si può andare in un posto pubblico e perdere così la vita».
Ha perfettamente ragione Pietro, la morte di Simona è inaccettabile e sono tanti i lati ancora oscuri. Viene da chiedersi: è possibile che nessuno a Satriano sapesse del rischio di quei pastori maremmani, tanti e pericolosissimi, sguinzagliati deliberatamente a guardia delle pecore, dunque non randagi ? O forse lo sapevano in molti e non parlavano perché, a quanto sembra e filtra da “si dice” ben informati, il proprietario delle pecore faceva paura perché in realtà era una specie di “proprietario” anche dell’intera zona, di interesse e presenza ndranghetista ? Domande che è legittimo e soprattutto giusto porsi di fronte a una vicenda così spaventosa. Le indagini della magistratura, si spera, faranno luce sui risvolti di questa storia bruttissima, che fa davvero paura e sulla portata vera del reato che ha causato la morte della povera Simona.
Chiudo, senza aggiungere commenti, con alcune delle importantissime parole pronunciate ieri dal presidente della Repubblica Mattarella, ieri a Ventotene per celebrare l’80esimo anniversario del famoso “manifesto” fondativo per l’Europa unita. Rispondendo a una domanda sui migranti di una studentessa dell’Università La Sapienza di Roma, ha detto (fonte Quirinale.it): “Io devo confidare di essere sorpreso dalla posizione di alcuni movimenti politici e di alcuni esponenti nei vari Paesi d’Europa, dell’Unione rigorosi nel chiedere il rispetto dei diritti umani a Paesi lontani, ma distratti di fronte alle condizioni e alle sofferenze dei migranti. E non di qualunque tipo di migranti, ma migranti per persecuzioni, per fame, perché i mutamenti climatici hanno sconvolto il loro territorio … In questi giorni c’è una cosa che sinceramente appare sconcertante: si registra, qua e là nell’Unione Europea, grande solidarietà nei confronti degli afghani che perdono libertà e diritti ma che rimangano lì, non vengano qui perché se venissero non gli accoglieremmo. Questo non è all’altezza del ruolo storico, dei valori dell’Europa verso l’Unione.
In questa materia l’Unione deve avere finalmente una voce unica, deve sviluppare, in maniera maggiore di quanto non sia avvenuto fin qui, un dialogo collaborativo con altre parti del mondo, particolarmente con l’Africa per governare insieme questo fenomeno. So bene che su questo piano molti Paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti ma così si finisce per affidare la gestione del fenomeno migratorio agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani.
È come se si abdicasse, si rinunziasse alla responsabilità di spiegare alle proprie pubbliche opinioni che non è ignorando quel fenomeno che lo si rimuove, lo si cancella, perché quel fenomeno c’è in tutto il mondo ed è epocale, di dimensioni sempre maggiori. Non è ignorandolo che lo si può contrastare o cancellare; va governato. Ma per governarlo occorre avere senso di responsabilità, sapere spiegare alle proprie pubbliche opinioni che cosa va fatto”. Forte e chiaro, senza peli sulla lingua, totalmente condivisibile. Peccato che il mandato stia finendo, sarà molto difficile trovare un altro Mattarella per il Quirinale.
Buona giornata.
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