Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.
“Information is a public good”, l’informazione è un bene pubblico, recita così quest’anno il logo ufficiale dell’Unesco per la Giornata Mondiale della libertà di stampa, istituita nel 1993 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, che mi sembra doveroso ricordare oggi in apertura del mattinale.Se io ancora scrivo liberamente queste quattro minchiate quotidiane, se riesco comunque a fare il meraviglioso mestiere di giornalista che ho scelto 43 anni fa, é perché nel nostro Paese la stampa è libera. Meno che in ogni altra nazione d’Europa, però: l’Italia non può certo vantarsi del 41/o posto, ultima in classifica nel vecchio continente e con circa 20 giornalisti sotto scorta, Secondo l’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere, in oltre 130 Paesi nel mondo l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”. Dico solo una cosa: va difesa strenuamente da tutti la più importante delle nostre libertà, ancora più preziosa in questi tempi terribili in cui il ruolo dell’informazione è fondamentale per sapere cosa ci sta accadendo e cosa ci può accadere.
E ora le notizie di oggi. Ancora strage in mare, numeri imprecisati di povere vittime di barche inghiottite dalle onde: oltre 50 sarebbero i morti, molti egiziani, di stanotte, altri 11 ieri al largo della Libia. Continua la tragedia infinita, nel periodo dell’anno in cui i viaggi della disperazione dei migranti si intensificano. Almeno 25 persone sono invece invece i morti di stamattina nella collisione tra due imbarcazioni su un fiume del Bangladesh centrale. Lo rende noto la polizia. “Abbiamo salvato cinque persone e recuperato 25 corpi”, ha detto il capo del dipartimento di sicurezza locale Miraz Hossain dopo che una barca con almeno 30 passeggeri a bordo si è scontrata con un altro natante sul Padma, vicino alla città di Shibchar. Come riferisce l’ANSA, gli incidenti marittimi sono frequenti in Bangladesh, attraversato da centinaia di fiumi. Gli esperti attribuiscono la maggior parte di essi alla scarsa manutenzione delle barche, a norme troppo permissive nei cantieri navali ma anche al sovraffollamento. Le chiatte cariche di sabbia navigano a filo con l’acqua e possono essere difficili da vedere in acque agitate, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione.
Non si arresta neanche la spaventosa tragedia dei femminicidi e io non mi fermo nel raccontarli, sono una rappresentazione della sempre più profonda devastazione dell’animo umano. Prima l’avrebbe uccisa, poi fatto a pezzi il suo corpo e gettata in un cassonetto dell’immondizia. Tornato a casa, si sarebbe impiccato.E’ questa l’ipotesi alla quale sta lavorando la squadra mobile di Bologna sul ritrovamento avvenuto ieri, alla periferia della città, di un corpo di donna, in una vicenda nella quale rimangono però alcuni punti da chiarire. Emma Pezemo, 31 anni, veniva dal Camerun e studiava a Bologna per diventare operatrice socio sanitaria. Era fidanzata con Jacques Honoré Ngouenet, 43 anni, anche lui del Camerun. Attualmente era ospitato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, in cura per alcuni problemi psichiatrici. Emma non è tornata a casa ieri e le sue coinquiline si sono preoccupate e hanno chiamato Jacques che ha detto loro di non sapere e allora hanno chiamato la polizia, per denunciare la scomparsa. Le coinquiline non hanno riferito di particolari screzi o litigi fra i due, ma gli agenti della squadra mobile sono subito andati a casa di Jacques, trovandolo impiccato. Poco dopo alcune persone hanno segnalato tracce di sangue su un cassonetto, dentro il quale è stata fatta la macabra scoperta: il corpo di Emma fatto a pezzi, probabilmente con un’ascia o una grossa mannaia. A far pensare che si tratti di un omicidio-suicidio è soprattutto un biglietto che l’uomo ha lasciato, che conterrebbe secondo gli investigatori elementi che fanno capire le sue responsabilità nel fatto.
Altra storiaccia dalle nostre parti. Un ostetrico dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela è stato picchiato da due sorelle in gravidanza e positive al Covid che subito dopo sono fuggite insieme alla madre. Una volta rintracciate dai carabinieri a Riesi, paese nel quale risiedono, le tre donne sono state denunciate a vario titolo per lesioni ed epidemia colposa.Ecco la ricostruzione dell’ANSA Sicilia: “Le due donne, una al settimo mese di gravidanza e l’altra all’ottavo, si erano recate a Gela per una visita di controllo. Dopo essere state sottoposte al tampone rapido, con esito positivo, sono state sottoposte al molecolare e sistemate in due stanze diverse in attesa della visita. E da lì sono nati i primi battibecchi. Quando l’ostetrico ha sottoposto una delle due sorelle all’esame la donna ha allontanato l’ecografo e gli altri strumenti, e si è scagliata contro il sanitario. Nella stanza hanno fatto irruzione anche la madre e la sorella, a quanto pare arrabbiate perché volevano assistere l’una all’ecografia dell’altra. Dopo aver picchiato l’ostetrico sono fuggite alla volta di Riesi, dove sono state rintracciate dai carabinieri e denunciate”.
Chiudo con l’Inter campione d’Italia del calcio, vincitore dello scudetto dopo oltre un decennio di dominio juventino. Dal punto di vista sportivo sono molto contento: sono interista da bambino, m’innamorai del calcio con la Grande Inter di Helenio Herrera negli anni Sessanta, avevo gli zoccoli e lo zainetto nerazzurri. Voglio però manifestare tutto il mio sconcerto (lo avrei fatto e lo farò per qualunque squadra, fino a quando ci sarà la pandemia), forse bigotto per qualcuno ma non posso farne a meno, per l’indecente festa del popolo interista ieri sera a Milano, trentamila persone in enorme assembramento a Piazza Duomo, molte senza mascherina. Non giustifico con il clima di festa, mi dispiace, la totale inerzia delle forze dell’ordine: la salute pubblica può anche diventare un problema di ordine pubblico, la mia libertà comincia dove finisce quella di chi si assembra in piazza senza mascherina e viceversa e credo debba essere tutelata come quella di chiunque. E’ un problema molto serio, un aspetto della questione di cui si parla volutamente troppo poco: dove sono i controlli ? E – sono il primo ad augurarmi il contrario – dopo il gran casino di ieri sera i contagi a Milano schizzeranno, qualcuno sarà considerato responsabile insieme ai pazzi scattiati che se ne sono fregati di ogni regola anti Covid perché dovevano festeggiare per forza in piazza lo scudetto dell’Inter ? Vi lascio con queste domande, quando scrivo queste cose mi girano i ….. Ormai sono diventato un vecchio rompipalle, non posso farci nulla.
#Tanomattinale 3 maggio 2021: libertà di stampa; strage in mare; morti Bangladesh; femminicidio Bologna; ostetrico…
Pubblicato da Gaetano Perricone su Domenica 2 maggio 2021
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