#Tanomattinale 3 febbraio 2021: Draghi, Pil, contagi e Sputnik, Zaki, Navalny, mafiosi
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno. E’ proprio bella, come si vede nella foto, l’alba del 3 di febbraio dell’anno domini 2021, che segna (dovrebbe segnare) l’inizio di un nuovo capitolo della travagliata e tempestosa vita della nostra Repubblica.
Se non fosse stato per la convocazione del professor Mario Draghi oggi a mezzogiorno al Quirinale, resa nota ieri sera, avrei cominciato scrivendo del PIL italiano sceso dell’8.8 per cento sotto gli attacchi mortali del virus maledetto. Ma è evidente che le cose sono collegate, perché uno dei compiti fondamentali di questo signore così importante sarà proprio quello di provare a farlo risollevare il Prodotto Interno Lordo.
Premetto: di pelle, il professor Draghi non mi è mai stato particolarmente simpatico e il fatto che in troppi lo chiamano confidenzialmente “Super Mario”, come il piccolo idraulico baffuto del famoso videogame, insieme con la sua espressione sempre enigmatica o con quel sorriso stentato con la bocca di lato, me lo rende ancora meno simpatico. Ciò detto, il suo impressionante pedigree – ex Direttore Esecutivo della Banca Mondiale, ex Governatore della Banca d’Italia e Presidente della Banca Centrale Europea, cinque lauree sembra – lo rende senza dubbio il personaggio più idoneo, nelle premesse e nell’immaginario collettivo, a ricoprire il ruolo di “salvatore della patria” attivando la nostra parte di Recovery Fund, di fatto il programma prioritario insieme alla vaccinazione di massa degli italiani, dell’incarico che gli verrà conferito oggi dal presidente Mattarella – dopo il drammatico discorso-appello in Tv di ieri sera, sicuramente non improvvisato – per formare un Governo istituzionale che dovrebbe essere votato da gran parte del Parlamento, ridotto ancora una volta e penosamente a notaio.
Non dirò molto altro, avete già letto e leggerete fino alla nausea cose molto più importanti e serie di quelle del mio umilissimo mattinale, scritte o dette da grandi penne molto più autorevoli e informate di me. Augurando ottimo e proficuo lavoro, sinceramente e senza puzza sotto il naso, all’esimio professor Mario Draghi e buona fortuna all’Italia, voglio però aggiungere tre cose: 1) l’ho già accennato e lo ripeto, non è affatto detto che personaggio della finanza così competente e autorevole nel mondo e nel mondo delle banche riesca ad essere un altrettanto bravo primo ministro ai tempi del Covid, ma confido ancora una volta nella bontà della scelta del presidente Mattarella; 2) è del tutto evidente a un minimo di analisi lucida e oggettiva che il toscanello, a prescindere dal suo bulimico narcisismo e dall’apparente schizofrenia, è stato la testa di cuoio, il super killer di un disegno ben preciso e condiviso a più livelli per fare fuori il premier e spingere fuori dalla maggioranza il Movimento 5 stelle, aprendo la strada a ipotesi diverse, già ben studiate e preparate anche nei dettagli; 3) mi sento, da italiano serio e con onestà intellettuale, di ringraziare per il suo lavoro e il suo indiscutibile impegno nel frangente probabilmente peggiore della storia della Repubblica il professore Giuseppe Conte e mi auguro, per ragioni pratiche, che alcuni dei ministri del Governo uscente restino a lavorare in quello nuovo.
Il mattinale è già stato abbastanza lungo, dunque per quanto riguarda il Covid accenno soltanto con preoccupazione al nuovo record di contagi nella Sicilia arancione e con curiosità ai riscontri a quanto pare molto buoni del vaccino russo Sputnik, che forse potrebbe anche essere preso in considerazione.
Dall’estero, brutte nuovo dall’ignobile Egitto, che lascia in carcere per altri 45 giorni Patrick Zaki e dalla sempre più intollerante e criticata Russia, che ha condannato dopo un velocissimo processo Aleksei Navalny, grande oppositore di Putin, e arrestato ancora tanti suoi seguaci.
Finisco con la significativa, inquietante frase intercettata di uno dei boss arrestati ieri nel blitz dei Ros dei Carabinieri: “Compà, la presenza è potenza”. Come dire che la mafia c’è ancora con tutta la sua pericolosità e non è solo il super latitante – quanti super oggi! – Matteo Messina Denaro.
Ps: attenzione, fatti i debiti conti se il M5S compatto come dichiarato non voterà la fiducia al Senato al “Governo del Presidente”, l’operazione Draghi potrebbe saltare. Andrà in porto soltanto se, a prescindere dalle scelte finali dei senatori pentastellati, ci sarà davvero un voto di tutti i gruppi. Come dire, chiudere gli occhi oltre alla mascherina che già c’è …
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Pubblicato da Gaetano Perricone su Martedì 2 febbraio 2021