#Tanomattinale 29 settembre 2021: strage sul lavoro, Greta e i bla,bla,bla, Patrick, la lava delle Canarie

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e ben trovati.

Oggi la gran parte della mia rubrica è occupata dall’incredibile sequenza di morti sul lavoro, ben sei nella sola giornata di ieri, una vera e propria ecatombe. Ne scrivo con doloroso omaggio alle povere vittime e alle loro famiglie, ma anche e ancora una volta con lo sconcerto del cittadino e del cronista che vede aumentare questa lista di sangue fatta di donne e uomini che vogliono solo portare a casa un pezzo di pane a fronte dell’inerzia di uno Stato che, parole a parte, non decide di affrontare con forza il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro.Ed ecco le tristissime notizie.

Due operai della Sol Group spa con sede a Monza sono stati trovati senza vita in un deposito di azoto dentro l’Università Humanitas, a Pieve Emanuele (Milano), in via Levi Montalcini. J.S, 42 anni, e E.Z., 46 anni, un italiano e un indiano, sarebbero morti per intossicazione. All’accertamento delle cause dell’incidente sul lavoro sta lavorando la squadra ad hoc della procura di Milano: l’ipotesi di reato nell’inchiesta è omicidio colposo a carico di ignoti. Secondo i primi accertamenti della polizia locale e carabinieri i due operai, mentre stavano ricaricando una cisterna di azoto liquido, usato nei laboratori dell’università e per alimentare l’impianto antincendio, per cause tutt’ora in corso di accertamento, sono stati investiti da una mortale perdita di gas.In un’azienda di Loreggia, provincia di Padova, un operaio è morto cadendo da un’impalcatura di 5 metri. L’impatto al suolo è stato tremendo e per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

E poi a Capaci, nel Palermitano, un camionista di 52 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato dal mezzo pesante che guidava. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo è sceso dal mezzo forse per controllare le ruote anteriori, ma avrebbe dimenticato di tirare il freno a mano. L’autocarro si sarebbe così messo in movimento stritolandolo.

Orribile fine anche per un imprenditore agricolo di 54 anni a Pontasserchio, in provincia di Pisa. Stava lavorando sulla trebbiatrice in un campo di granoturco quando il macchinario si sarebbe bloccato. L’uomo, accovacciato mentre cercava di risolvere il problema, sarebbe stato risucchiato dalle grosse lame del mezzo. E ancora Leonardo Perna, 72 anni, è caduto da un’impalcatura alta due metri in un’officina meccanica in via XXV Aprile a Nichelino, nel Torinese, ed è morto per le conseguenze di un trauma alla testa. Il sindaco ha scelto in segno di lutto di sospendere ogni attività elettorale in città.

Cambiamo argomento: riecco la guerriera svedese Greta Thunberg, con parole significative in occasione dell’apertura dei lavori della Youth4Climate a Milano, eccone alcune: “La crisi clima è solamente un sintomo di una crisi di più ampio respiro: la crisi della sostenibilità, la crisi sociale, della disuguaglianza. Una crisi basata sull’idea che alcune persone valgono più di altre. Stiamo ancora andando velocemente nella direzione sbagliata … “Dicono che vogliono delle ‘soluzioni’ ma non si può risolvere una crisi che non si conosce; non si può equilibrare, bilanciare un budget se lo si ignora e se non consideriamo il passato”. Greta ha aperto i lavori insieme all’altra giovane attivista Vanessa Nakate e sono oltre 400 i giovani di tutto il mondo che si sono dati appuntamento nel capoluogo lombardo. “I nostri leader – ha aggiunto la Thunberg – difettano da azioni, ed è intenzionale e questo è un tradimento. Non possono asserire che ci stanno provando. E’ chiaro che non lo fanno. Selezionano dei giovani, come noi adesso, facendo finta che ci ascoltano ma non è vero. Non ci hanno mai ascoltato. Guardiamo le statistiche: le emissioni continuano ad aumentare. La scienza non mente. Possiamo ancora invertire la rotta. La speranza non è un bla bla bla; la speranza è dire la verità, vuol dire agire e la speranza viene sempre dalla gente” ha sottolineato Greta. “Cosa vogliamo? Giustizia climatica. Quando la vogliamo? Ora. Noi vogliamo un futuro sicuro e una giustizia climatica”, ha detto ancora. “Il cambiamento climatico non è solo una minaccia; è soprattutto un’opportunità per creare un pianeta più verde, più sano. Quando si parla di cambiamento climatico io penso subito a posti di lavoro, ai green jobs. Dobbiamo trovare una transizione senza traumi perché non c’è il piano b, non c’è il piano bla bla bla. Non si può più andare avanti con il bla bla bla”.

Un pensiero anche al povero Patrick Zaki, che continua a vivere il suo spaventoso dramma senza che nessuno, nelle stanze del potere, faccia qualcosa per aiutarlo davvero. Si è svolta ieri mattina a Mansura, in Egitto, la seconda udienza del processo allo studente egiziano detenuto nel Paese da quasi 20 mesi. Due minuti la durata dell’udienza di oggi, durante la quale la legale del giovane ha chiesto un rinvio per poter studiare meglio gli atti. La terza udienza si terrà il 7 dicembre prossimo.E infine il Cumbre Veja: la lava del vulcano in eruzione sull’isola di La Palma, alle Canarie, ha raggiunto l’Oceano. Lo ha annunciato l’Istituto vulcanologico delle Canarie (Involcan). “La colata di lava ha raggiunto il mare a Playa Nueva”, si legge in un tweet. Il vulcano Cumbre Vieja è in eruzione dal 19 settembre e gli scienziati ora temono che il contatto della lava con l’acqua del mare possa provocare esplosioni, ondate di acqua bollente o, peggio, nubi tossiche. Sulla storia del grande comunicatore d’odio del selfista felpista vi hanno raccontato e vi stanno raccontando tutto. Mi viene solo da dire: chi di droga e odio ferisce, di droga e odio perisce.

La giustizia, più o meno velocemente, faccia il suo corso.

Buona giornata