Tanomattinale

#Tanomattinale 29 luglio 1983: Italia d’oro, argento e bronzo, Mattarella, Chinnici

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno.

E’ stata una gran bella notte per l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo, una notte d’oro, d’argento e di bronzo. Valentina Rodini e Federica Cesarini hanno trionfato nella finale del doppio pesi leggeri femminile, conquistando al fotofinish dopo una gara emozionante il secondo oro per la spedizione azzurra ai Giochi. Medaglia d’argento alla Francia, bronzo all’Olanda. “E’ stata un’emozione incredibile: io non avevo capito niente di quello che era successo, ma ora sono in pace'”.

Cos ì ai microfoni di Raisport Federica Cesarini. “Sapevamo che sarebbe stata durissima fino alla fine e Federica è stata bravissima nel gestire la gara”. Ed è arrivato un altro bronzo per l’Italia del canottaggio: il doppio pesi leggeri del lariano Pietro Ruta e del sardo Stefano Oppo si è piazzato al terzo posto dietro Irlanda e Germania.

Nel nuoto Gregorio Paltrinieri ha conquistato una splendida medaglia d’argento negli 800 stile libero. Paltrinieri, protagonista di una deludente batteria, ha regalato una gara capolavoro condotta in testa dall’inizio agli ultimi metri. Solo lo sprint dello statunitense Robert Finke, grande nel finale, ha negato il trionfo all’azzurro.

“Dire che ho fatto un miracolo è poco, ero tutta un’altra persona rispetto alla batteria. Un mio amico mi ha scritto che si esce soddisfatti da queste finali se si nuota con il cuore e non con la testa. Io avevo troppe idee e troppi pensieri confusi, io oggi ci ho messo il cuore. Gli altri potranno preparare meglio la gara, con una strategia migliore, ma il cuore che ci metto io è troppo”, ha detto ai microfoni della Rai il 26enne di Carpi, che ha sconfitto anche la mononucleosi.

E adesso le parole molto importanti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla tradizionale cerimonia della consegna del ventaglio da parte della stampa parlamentare. Ne riporto integralmente e senza commenti una parte: “In poche settimane, con il dilagare di questo virus sconosciuto e insidioso, i bisogni e le domande dei cittadini di tutto il mondo si sono riversate sui governi con una drammaticità inedita. Richieste essenziali – la sopravvivenza, l’accesso alle cure e agli ospedali, la protezione della salute propria e dei propri cari, la tutela dei redditi e del lavoro – che hanno sottoposto a uno stress molto duro le complesse dinamiche che presiedono un mondo che si è mostrato sempre più interdipendente. Ne risulta evidente la necessità di un profondo ripensamento verso forme di ampia e crescente cooperazione internazionale e mi auguro che questa esigenza venga compresa nella comunità internazionale.Abbiamo vissuto un anno difficile, mesi drammatici. Lentamente e non senza contraddizioni – dovute all’eccezionalità della situazione da affrontare del tutto ignota – grazie a uno sforzo straordinario di collaborazione scientifica a livello globale e anche di collaborazione economica, sono stati individuati due filoni che ci hanno permesso di incamminarci sulla via dell’uscita dalla crisi. … La vaccinazione e gli interventi di rilancio economico continuano a essere gli indispensabili strumenti per assicurare sicurezza e serenità.

La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione e più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo.Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico. Nessuna collettività è in grado di sopportare un numero di contagi molto elevato, anche nel caso in cui gli effetti su molta parte dei colpiti non fossero letali. Senza attenzione e senso di responsabilità rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese, che possono essere evitate con attenzione e senso di responsabilità. La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli della scuola. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere una priorità assoluta. Gli insegnanti, le famiglie, tutti devono avvertire questa responsabilità, questo dovere, e corrispondervi con i loro comportamenti. Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva.La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo.Se la legge non dispone diversamente si può dire e pensare: ” In casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire:” in casa mia non entra il virus”.

Superfluo aggiungere altro, anche se sono molto scettico sulla possibilità che questi potenti messaggi cambino certi atteggiamenti. I giorni dei ricordi dolorosi per noi siciliani non finiscono mai. E allora anche oggi, dopo averlo fatto ieri con Beppe Montana, chiudo con la foto e il ricordo di quel terribile 29 luglio 1983 a Palermo, il giorno della strage mafiosa di Via Pipitone Federico, con l’esplosione di un’autobomba che uccise un altro grande uomo, il giudice Rocco Chinnici, Capo dell’Ufficio Istruzione e padre del pool antimafia, Con lui persero la vita il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta (entrambi addetti alla scorta) e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Fu il primo della spaventosa strategia stragista di Totò Riina “u curtu”.

Buona giornata amiche e amici, non dimenticate mai e raccontate ai vostri figli e nipoti.

Gaetano Perricone

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