Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno tra gli orrori umani.
Apro con il femminicidio di una minorenne ad opera, pare, di un minorenne, cose mostruose. Come ci racconta l’ANSA, avanti alle domande degli investigatori avrebbe fatto alcune ammissioni: le indagini sull’omicidio di Chiara Gualzetti, la sedicenne trovata morta nel Bolognese, si concentrano su un amico coetaneo interrogato dai carabinieri. Durante il faccia a faccia il giovane avrebbe fatto alcune dichiarazioni e ammissioni di colpevolezza. Il corpo della ragazza, che avrebbe compiuto 16 anni tra pochi giorni, era ai margini di un bosco, a meno di un chilometro da casa, nel parco dell’Abbazia di Monteveglio, zona di colline nel Bolognese, vicino al confine con Modena. La famiglia la stava cercando da domenica mattina, da quando si era allontanata, forse per un appuntamento con un amico. La vicenda è seguita da vicino dalla Procura per i minorenni proprio per il coinvolgimento di un ragazzo coetaneo della vittima. Il corpo di Chiara presentava ferite da arma da taglio al collo e sembra altre lesioni.
“Li abbattiamo come vitelli”; “domate il bestiame” prima dell’inizio della perquisizione e, dopo, quando la perquisizione era stata completata, “quattro ore di inferno per loro”, “non si è salvato nessuno”, “il sistema Poggioreale”, forse in riferimento a una metodologia di contenimento: è quanto hanno letto gli inquirenti della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e i carabinieri nelle chat presenti sui cellulari degli agenti della Polizia Penitenziaria coinvolti nell’indagine sulle violenze che sarebbero avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), il 6 aprile 2020. Detenuti costretti a passare in un corridoio di agenti, con caschi e manganelli, fatti inginocchiare e colpiti di spalle per tutelare l’anonimato dei picchiatori: è quanto emerge dall’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Nell’ordinanza il gip definisce l’episodio una “orribile mattanza” ai danni dei carcerati: alcuni sono stati denudati e 15 anche portati in isolamento con modalità de tutto irregolari e senza alcuna legittimazione. I carabinieri di Caserta hanno eseguito 52 misure cautelari emesse dal gip su richiesta della Procura nei confronti di appartenenti al corpo della polizia penitenziaria coinvolti negli scontri con i detenuti che avvennero il 6 aprile 2020, in pieno lockdown, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Una protesta innescata da centinaia di carcerati dopo la notizia di un caso di positività al Covid-19 tra le mura dell’istituto casertano, dove vennero inviati da Napoli contingenti dei reparti speciali della Penitenziaria.
E ora in Sicilia per un’altra schifezza. Costretta a subire continui abusi sessuali, obbligata all’accattonaggio e ridotta in schiavitù, così viveva una donna per colpa del marito 57enne, arrestato dalla Polizia con le accuse di riduzione in schiavitù, violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali ai danni della moglie. L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Messina. “Le indagini – dicono gli investigatori – hanno registrato un’escalation di orrori e vessazioni caratterizzata da numerosi episodi in cui la donna era costretta a subire atti sessuali ed obbligata all’accattonaggio. Alla vittima erano stati persino sottratti i documenti di identità ed era stata chiusa a chiave in casa ed impedito ogni tipo di spostamento”. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Castelvetrano.
Sulla questione Conte-Grillo leggete e ascoltate tantissimo da molte ore. Riporto qui quelle che mi sembrano le parole più importanti dell’ex premier: “Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership dimezzata, sono stato descritto spesso come uomo delle mediazioni, ma su questo aspetto non possono esservi mediazioni, serve una leadership forte e solida, una diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non potrei essere io”.
Sul fronte Coviddi, registro con soddisfazione gli zero morti di ieri in Sicilia, dove però non mancano i casi di variante Delta e dunque le preoccupazioni sono tutt’altro che finite.
A Euro 2020, cade dal piedistallo uno degli dei del pallone: l’idolatrato Kylian Mbappé, secondo un copione già sperimentato da Roby Baggio nel 1994 a Pasadena, si è fatto parare dallo svizzero Sommer il calcio di rigore decisivo, decretando così la clamorosa eliminazione dei francesi campioni del mondo ad opera degli elvetici in un torneo che non sta facendo mancare sorprese clamorose e partitone all’insegna dello spettacolo. Stendo un velo pietoso sulle decisioni dei calciatori azzurri a proposito dell’inginocchiamento contro il razzismo: rispetto troppo la libertà di scelta di tutti come voglio che venga rispettata la mia, ma questa cosa che lo faranno venerdì solo per solidarietà con i belgi non si può proprio sentire, è il trionfo dell’ipocrisia. Meglio niente.
Chiudo con un’immagine commovente, uno scatto che ho fatto ieri al TGR della Sicilia: Vanni Calì ritornato a casa a Catania ha raccontato in lacrime i giorni del rapimento ad Haiti.
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