#Tanomattinale 28 ottobre 2021: la Corte dei Conti e il dissesto idrogeologico, il Decreto e il Quirinale, Passaporto X, nel fiume il corpo della madre figlicida, Baldwin e quella pistola piena

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Qui alle pendici dell’Etna e più sotto, verso la città in ginocchio, siamo tutti con il fiato sospeso: per tutta la giornata di ieri e stamattina il diluvio ci sta dando tregua, anche se siamo ugualmente sommersi dalla gran carrellata di previsioni meteo di più o meno bravi e famosi meteorologi. Più o meno concordi sul fatto che l’ormai famoso Medicane tornerà e ci sdivacherà (ribalterà per i nordici) addosso un’altra valanga di acqua e di raffiche di vento, meno su quando succederà – forse oggi pomeriggio, forse stasera, forse stanotte – e su quanto sarà intenso. Qualcuno ci fa addirittura sperare in una provvidenziale deviazione della cosaccia brutta prima di arrivare sulle nostre teste. Nel frattempo, preparandosi alla guerra imminente, il popolo in fibrillazione ha svacantato (svuotato) i supermercati. Ciò detto, mi soffermo su alcuni passaggi sicuramente importanti che ho trovato in una importantissima relazione presentata dalla Corte dei Conti appena tre giorni fa, il 25 ottobre, dal titolo “Gli interventi delle amministrazioni dello Stato per la mitigazione del rischio idrogeologico”.

Ve li riporto senza commenti, non ce n’è bisogno: “Nonostante i numerosi interventi normativi, organizzativi e procedurali, il contrasto e la prevenzione del dissesto idrogeologico rappresentano in misura crescente un’emergenza nazionale e una vera priorità per il Paese … Fa riflettere che le numerose strutture di indirizzo e gestionali, nel corso del tempo istituite, non sempre adeguatamente differenziate, (strutture di missione, cabine di regia, segreterie tecniche, task force centrali e regionali, etc) non hanno contribuito fino ad oggi in maniera determinante al necessario “cambio di passo” verso una gestione “ordinaria” ed efficace del contrasto al dissesto … Uno scenario così vasto e complesso impone la definizione di una strategia integrata di azioni di prevenzione e di gestione del rischio idrogeologico, superando definitivamente l’approccio emergenziale al problema del dissesto e agendo con misure di prevenzione e manutenzione del territorio. A tale proposito occorre definire con chiarezza l’ambito degli interventi, in particolare per quanto riguarda la prevenzione, evitando di creare sovrapposizioni con lemisure emergenziali. Accanto agli interventi già programmati e finanziati di tipo strutturale, si ritiene altrettanto importante potenziare gli interventi di tipo non strutturale. Un miglioramento della resilienza delle strutture ed infrastrutture di servizio può certamente accrescere la sicurezza dei cittadini anche, ed in particolar modo, a seguito di eventi calamitosi ed emergenze. Tra le misure da implementare a tale scopo potrebbe essere utile lo sviluppo di un sistema tecnologico nazionale di gestione della informazione geografica e ambientale, che preveda l’impiego delle capacità satellitari nazionali e degli strumenti operativi di osservazione della terra dallo spazio e che consenta unacomunicazione e una condivisione sempre più efficace delle informazioni”. Chiaro e forte, niente da aggiungere.

E intanto il presidente della Regione Musumeci chiede “Una legge speciale per la Sicilia”, con una dotazione di “almeno tre miliardi di euro”, per contrastare fenomeni naturali che provocano le frane e contro il rischio idrogeologico. Nel documento di cui sopra, la Corte dei Conti a proposito dei finanziamenti per la difesa del suolo, scrive: “Dall’esame di questi dati si rileva come la Sicilia sia la regione cui sono state assegnate le maggiori risorse con circa 789 milioni di euro, seguita dalla Lombardia con 598 milioni di euro, dalla Toscana (591 milioni), dalla Campania (486 milioni) e dalla Calabria con 452 milioni di euro”.

Sulla scempio che si è consumato ieri in Senato, dove con il meccanismo della “tagliola” è stato affossato il DDL Zan contro l’omobitransfobia e le discriminazioni di genere, scrivo poche cose che penso: 1) trovo nauseabonda l’esultanza dei parlamentari vincitori (mi ha sempre disgustato anche quando è successo in passato su tutti i fronti), guidati da un tignuso sguaiato che non vale la pena citare, a fronte dell’abbattimento voluto da una destra retriva con vari complici ammucciati che non ci hanno nemmeno messo la faccia, di un provvedimento che avrebbe tutelato diritti civili fondamentali; pensano di avere vinto, mentre credo che il Paese abbia perso una perso un’occasione importante e soprattutto hanno mancato di rispetto a tanti cittadini; 2) non mi schiero tra quelli che sono così certi sull’appartenenza politica dei franchi tiratori, io ne sono meno sicuro.

Su una cosa, invece, concordo con vari osservatori: che alla faccia dei diritti civili e delle attese di tanta gente, questo voto sia stata davvero la prova generale di un pezzo di Parlamento con varie trasversalità in vista dell’elezione al quarto scrutinio del vecchio signor B a presidente della Repubblica italiana, con buona pace della storia, dei processi, delle Olgettine e di tutto il resto. Che poi il disegno riesca davvero, non è affatto detto. Io sono tra quelli che sperano che non vada in porto. Nel frattempo, a proposito di diritti civili, gli Stati Uniti hanno emesso il primo passaporto con la X per indicare il terzo genere, un passo storico per le persone che non si riconoscono nella categoria maschio o femmina. L’opzione sarà disponibile dall’inizio del 2022, sia sui passaporti che sui certificati di nascita degli americani all’estero. “Voglio ribadire, in occasione dell’emissione di questo passaporto, l’impegno del dipartimento di stato a promuovere la libertà, la dignità e l’eguaglianza di tutte le persone, comprese quelle della comunità Lgbtqi”, ha detto il portavoce Ned Price.

Cronaca, tristissimo finale di una storia terribile. Il corpo trovato ieri pomeriggio a Verona nell’Adige è della donna cingalese che da ieri era ricercata dopo avere ucciso le due bimbe di 11 e 3 anni. Gli effetti personali della donna, che avrebbe compiuto 34 anni il 31 ottobre, erano stati rinvenuti nelle vicinanze. Poi è stata trovata una scarpa, quindi i sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno visto una felpa che galleggiava nel fiume e infine il corpo di Sachithra Ninansala Fernando Dewendra Mahawaduge. Per le ricerche si era mobilitata anche la comunità cingalese e lo stesso ex marito, con appelli sui social. Intanto l’autopsia ha confermato che sono morte per soffocamento meccanico violento le due sorelline figlie della donna, trovate senza vita ieri mattina nella casa d’accoglienza di Porto San Pancrazio a Verona.Finisco con l’aggiornamento sulla morte sul set nel Nuovo Messico.

L’assistente regista del film ‘Rust’, David Halls, ha ammesso di non avere controllato tutte le pallottole della pistola di scena che lui stesso passò all’attore Alec Baldwin prima della tragedia che ha portato alla morte della cineoperatrice Halyna Hutchins. Gli investigatori hanno raccolto sul set di Rust 600 oggetti, fra i quali tre pistole e circa 500 munizioni. E’ stato recuperato anche il proiettile sparato dalla pistola che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferito il regista Joel Souza. “I fatti sono chiari: la pistola data a Alec Baldwin” era carica con proiettili veri, e “stiamo cercando di capire come munizioni reali siano arrivate sul set”, ha spiegato lo sceriffo della contea di Santa Fe, Adan Mendo.

E’ tutto, oggi sono un po’ in ritardo ma le cose da scrivere erano importanti.