#Tanomattinale 28 luglio 2021: droga tra Barcellona e lo Zen 2 di Palermo, 11enne Delta Covid morta a Palermo, Federica e le altre, onore a Beppe Montana
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Oggi avrei voluto aprire raccontando il meraviglioso finale di una grande favola sportiva, ma purtroppo non posso farlo e allora, come ogni mattinale che si rispetti, comincio con le notizie fresche di cronaca nera. I carabinieri della stazione San Filippo Neri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Palermo su richiesta della procura, di otto indagati (quattro in carcere e quattro agli arresti domiciliari), accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, scattata tra gennaio e aprile del 2020 in piena pandemia, avrebbe ricostruito un traffico di droga tra il quartiere Zen 2 di Palermo e la Spagna. A capo della rete di spacciatori ci sarebbe un uomo di 30 anni, che da Barcellona, grazie alla complicità di alcuni residenti nella città spagnola, organizzava la spedizioni postali con chili di hashish e marijuana diretti a Palermo. I pacchi, indirizzati a destinatari inesistenti, venivano successivamente recuperati dagli stessi indagati al loro rientro nel capoluogo siciliano grazie alla collaborazione del corriere. La droga era poi venduta a clienti provenienti da tutti i quartieri palermitani, garantendo un volume d’affari, stimato in sei mesi di indagini, in circa 650mila euro.
Passo a un’altra tristissima notizia, che non avrei mai voluto riportare e sulla quale eviterò commenti. Non ce l’ha fatta purtroppo la bambina di 11 anni ricoverata nel reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale dei bambini “Di Cristina” di Palermo, colpita dalla variante Delta del Covid-19. La bimba, che era affetta da una rara malattia metabolica, è morta ieri nel reparto di terapia intensiva. A contagiarla sarebbe stata la sorella maggiore di ritorno da un viaggio in Spagna. I genitori della piccola vittima non sono vaccinati e sono risultati positivi al virus. La notizia è stata confermata dal direttore sanitario dell’ospedale Salvatore Requirez. “E’ vero, abbiamo aspettato – ha spiegato la madre all’edizione di Palermo de La Repubblica -. Prima per le notizie contraddittorie sui rischi del vaccino, poi perché nostra figlia era stata male. Ma ci stavamo organizzando per farlo. Non siamo no-vax”.
In generale e senza entrare nello specifico, il punto è proprio questo: oltre ai “non vax”, ci sono quelli che i miei amici catanesi definirebbero “appoi vax”, quelli che ritardano il vaccino in attesa di chiarirsi le idee o di non so che cosa. Forse aspettano di vedere come va a finire a noi, povere cavie, che in linea di massima sopravviviamo con salute e soddisfazione, qualche rara volta schiattiamo per precedenti problemi. Vale sempre tragicamente il vecchio detto siciliano: “mentre u miericu sturia, u malato si nni va”. Facile la traduzione anche per gli amici nordici.E intanto la polemica del giorno del solito selfi-felpista riguarda la richiesta anche dei presidi di vaccinare tutti i docenti e gli studenti in vista della ripresa della scuola.
Trovo importanti le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che mi pare cristiano buono e serio: “Ognuno di noi può fare qualcosa, può dare il proprio contributo; questo è vaccinarsi ed è il modo in cui ciascuno di noi può mettere in sicurezza se stesso e gli altri. È un atto di responsabilità collettiva, è un atto di solidarietà, significa prendersi cura di noi stessi, prendersi cura degli altri. Il vaccino è la chiave che la scienza ci ha fornito per tornare alla nostra normalità. Dobbiamo avere fiducia, si tratta di un gesto semplice eppure potentissimo. Vacciniamoci tutti”.
Olimpiadi di Tokyo. Come dicevo all’inizio, la favola della divina del nuoto non si è conclusa con il gran colpo di scena: Federica Pellegrini stavolta è finita settima e da campionessa mondiale saluta la gara dei 200 stile libero per la quale dice di essere venuta al mondo non a caso resta primatista mondiale in 1’52″98.Non cito ovviamente tutte le medaglie italiane e chi le ha vinte, ma rendo omaggio alle nostre donne che stanno facendo benissimo: Mara Navarria, Federica Isola, Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, le ultime due catanesi (bronzo nella spada a squadre), Maria Centracchio (bronzo nel judo -63kg) Giorgia Bordignon (argento nel sollevamento pesi, categoria 64 kg) e la pugilessa Irma Testa, certa del bronzo ma che sogna di più e dedica la medaglia già conquistata a tutte le donne italiane. Bei personaggi e belle storie.
Chiudo senza dimenticare i grandi servitori dello Stato morti per noi. Onore per sempre a Beppe Montana, formidabile investigatore capo della sezione “catturandi” della Squadra Mobile di Palermo (quella che dava la caccia ai latitanti), nato ad Agrigento, cresciuto a Catania, trucidato da Cosa Nostra a Porticello la sera di 36 anni fa mentre era con la fidanzata. E domani sarà un’altra terribile ricorrenza nella tragica storia dell’infinita guerra tra la mafia e la parte migliore dello Stato e del nostro Paese.
Buona giornata