Tanomattinale

#Tanomattinale 28 agosto 2021: Afghanistan, rappresaglia USA, il ponte aereo e la “pilotessa” palermitana, Simona, sbranata a 20 anni, Sicilia, il giallo più scontato

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.

Avrei voluto cominciare stamattina con un paio di buone notizie comunque legate alla tragedia afghana. E invece la cronaca mi impone di aprire con un nuovo episodio drammatico. Sangue chiama sangue, ho scritto ieri. Così è, inevitabilmente, in situazioni di guerra. E dunque nella notte c’è stata la prima rappresaglia degli Stati Uniti per la strage all’aeroporto di Kabul, il cui bilancio continua a crescere in modo spaventoso (c’è chi parla di 170 vittime, chi di 200): un drone americano, come ci racconta l’AGI, ha ucciso nell’est dell’Afghanistan quella che è stata definita una “mente” dell’Isis-Khorasan, il gruppo che ha rivendicato l’attacco kamikaze di giovedì. “Il bombardamento è avvenuto nella provincia di Nangarhar – la provincia in cui l’Isis era più radicato prima di essere cacciato dall’offensiva dell’esercito afghano e dei talebani – e le indicazioni sono che l’obiettivo è stato ucciso”, ha spiegato il capitano Bill Urban, portavoce del Comando centrale Usa. Nel comunicato si aggiunge che “non vi è notizia di vittime civili”. Il raid è stato ordinato dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin, dopo l’autorizzazione del presidente Joe Biden.

L’esponente dell’Isis-Khorasan ucciso è considerato una mente del gruppo jihadista e avrebbe pianificato “futuri attacchi” in Afghanistan, hanno fatto filtrare fonti del Pentagono. Non ne è stato però fornito il nome e non è chiaro se fosse coinvolto nella strage di Kabul. Il drone MQ-9 Reaper, partito da un altro Paese, ha colpito il veicolo su cui viaggiava il bersaglio insieme a un altro terrorista, in una zona isolataVa anche detto che dopo l’attacco all’aeroporto di Kabul, il presidente Biden e la sua vice Kamala Harris sono stati avvertiti dal loro team della sicurezza nazionale “che un altro attacco terroristico” nella capitale dell’Afghanistan “è probabile”. Lo ha detto un funzionario della Casa Bianca, citato dalla Cnn, aggiungendo che “i prossimi giorni di questa missione saranno i più pericolosi”.

Com’era prevedibile, il dramma afghano è entrato in una fase dagli sviluppi drammaticamente imprevedibili.E adesso le due “buone notizie” che mi piace mettere in evidenza all’interno di questa grande tragedia. Lo è certamente lo straordinario, commovente impegno dell’Aeronautica militare italiana nel condurre a termine con una grandissima sequenza e intensità di voli il ponte aereo che ha allontanato dall’Afghanistan tanta tanta gente tra cui molti bambini negli aerei C 130 stracolmi, come documentato dai tanti servizi televisivi. “Abbiamo fatto il massimo – ha detto Luciano Portolano, comandante del comando operativo di vertice interforze – portando via 4800 cittadini afghani, tra cui molte donne e bambini, lavorando in condizioni molto difficili. Andiamo via dopo venti anni di missione e ora il mio pensiero va ai 54 caduti delle nostre forze militari, ai feriti e alle vittime di tutti gli attentati.” Bravi, bravi davvero, onore a questi soldati per l’impegno profuso in questa missione piena di umanità.E poi voglio citare lei, la “pilotessa”, onestamente mi suona meglio pilota del C130J balzata agli onori della cronaca per avere brillantemente schivato in volo i proiettili dei talebani, effettuando secondo la ricostruzione ufficiale “una manovra evasiva per proteggere il velivolo e i passeggeri. Nessun ferito e nessun danno riportato dal velivolo”.

Lei si chiama Anna Maria Tribuna, è palermitana, abilitata per gli aerei di trasporto, molto esperta con oltre 2mila ore di volo con l’aerobrigata pisana. Riporto le sue belle parole, piene di passione, nell’intervista all’Ansa in occasione dei voli sanitari dei C130J della 46a Brigata Aerea per l’emergenza Covid-19. “Vivo con la valigia sempre pronta – raccontò allora, era dicembre 2020 -, anche se la sera quando torno a casa spiego a mio marito che non è la stessa: magari la mattina devo andare in missione in Antartide oppure, come pure non di rado è capitato, devo operare il trasbordo di un paziente in fin di vita. Portare a termine operazioni che devono necessariamente essere perfette ha anche piccoli insospettabili costi personali, come banalmente quello della valigia da rifare ogni sera.

Ma l’orgoglio e la soddisfazione di aver svolto un servizio che è aiuto concreto alla popolazione, ripaga di tutto”. Bravissima, tenente Annamaria. Chiudo con una notizia davvero orribile, che mi colpisce ancora di più per le origini della povera vittima, la bellissima Soverato in Calabria a cui sono molto legato. E’ stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo il proprietario del gregge di pecore che sarebbe anche proprietario dei cani, 10-15 pastori maremmani che sorvegliavano il gregge e dunque non randagi come si pensava in un primo momento, che hanno aggredito e ucciso, sbranandola, la ventenne Serena Cavallaro nei pressi di un’area pic-nic nella zona delle serre catanzaresi. Durante le ricerche è stato catturato uno dei cani che ha attaccato la giovane, ancora sporco di sangue.

“La mia amata figlia Simona è venuta a mancare su questa vita terrena, il mio dolore è immenso come se avessero esportato metà del mio corpo. Simona, pura come l’acqua di fonte, solare come l’alba e il tramonto, sorridente e scherzosa come una bambina”, ha scritto straziato dal dolore Alfio, il papà di Simona, vittima di questa spaventosa tragedia. Mi sento più che mai vicino a lui e agli altri familiari, non si può morire a 20 anni e soprattutto in questo modo. Nulla da dire sulla scontatissima Sicilia giallo-Coviddi a partire da lunedì, ho già scritto tutto e non mi voglio ripetere. Ha detto tra le altre cose il presidente della Regione Musumeci: “Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

Ma i numeri e vari atteggiamenti e comportamenti ci stanno purtroppo dicendo che non sarà così, che le parole e gli appelli non servono, che le istituzioni a ogni livello sembrano impotenti di fronte a una mentalità minoritaria nei numeri, ma fortemente maggioritaria negli effetti. Sinceramente sono molto pessimista.

Buona giornata.

Gaetano Perricone

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