Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno, oggi apro con due schifose storiacce siciliane, tanto per gradire.
A Siracusa, ci racconta l’ANSA, la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale nei confronti di un uomo responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Secondo gli agenti della squadra mobile si trattava di un “harem” dato che sotto lo stesso tetto erano costrette a coabitare moglie e amante e quattro figlie, due nate all’interno del matrimonio e due dalla relazione extraconiugale.All’interno delle mura domestiche si viveva nel terrore a causa della violenza fisica e psicologica che l’uomo, da oltre sette anni, imponeva alla moglie, all’amante e alle quattro figlie minori. Secondo la polizia le due donne erano costrette a vivere in una condizione di “semi-segregazione”, non potendo uscire di casa se non con il consenso dell’uomo. Per strada potevano camminare solo con il capo chino: in caso contrario a casa sarebbero state aggredite con calci, pugni o con colpi di bastone. Tutto questo avveniva in presenza delle figlie che spesso subivano lo stesso trattamento che il padre riservava alle madri. Moglie e amante sarebbero state costrette a intrattenere rapporti sessuali contro la loro volontà. Le donne sono state collocate, con le figlie, in una località protetta. Nulla da aggiungere a questa barbara vicenda, che porta allo scoperto orrendi scenari che purtroppo ancora esistono e resistono e dei quali prendiamo solo quando la cronaca li porta alla luce come in questo caso.
Altra orribile e ignobile vicenda dall’altra parte della Sicilia. Un video con le immagini degli ultimi istanti di vita di Roberta Siragusa, la ragazza 18enne bruciata viva a gennaio scorso, è stato depositato nell’incidente probatorio in corso davanti al gip di Termini Imerese. Imputato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere è l’ex fidanzato della vittima Pietro Morreale, che avrebbe prima colpito la giovane, poi le avrebbe dato fuoco e infine ne avrebbe gettato il corpo in un dirupo. Nel video si vede un uomo che butta benzina e incendia la giovane. I fatti sono avvenuti nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Dal video parrebbe che Roberta non sia morta subito ma dopo minuti di agonia. Certamente la ragazza era viva mentre l’uomo le dava fuoco. Dall’autopsia eseguita sul corpo, è emerso, sempre nel corso dell’incidente probatorio, che l’assassino l’ha percossa prima di bruciarla con un oggetto. Il medico legale, infine, ha accertato che a causare la morta di Roberta sono state le lesioni determinate dalle bruciature. Pietro Morreale, detenuto da gennaio, si è sempre difeso sostenendo che la vittima, dopo una violenta discussione, si era data fuoco da sola. Le immagini depositate al processo sono state girate dalle videocamere piazzate fuori a un bar vicino al campo sportivo.
Non mi soffermo molto sulla strage della funivia, si è già scritto e visto tutto, ieri ho espresso il mio pensiero e non lo ripeterò. E’ chiaro che già emergono le contraddizioni e gli scarichi di responsabilità tra i fermati. “Quella cabina aveva problemi da un mese o un mese e mezzo” e per cercare di risolverli sono stati effettuati “almeno due interventi tecnici”. Ad ammetterlo durante l’interrogatorio davanti al Procuratore di Verbania, Olimpia Bossi e al pm Laura Carrera, che coordinano le indagini condotte dai carabinieri, è stato Gabriele Tadini, il capo servizio responsabile del funzionamento della Funivia del Mottarone fermato per l’incidente nel quale sono morte 14 persone. D’altra parte “l’ingegner Perocchio – anche lui fermato, insieme a Tadini e al proprietario della Finivia Luigi Nerini – nega categoricamente di aver autorizzato l’utilizzo della cabinovia con i ‘forchettoni’ inseriti e anche di aver avuto contezza di simile pratica, che lui definisce suicida”. Lo ha detto all’ANSA il legale del direttore d’esercizio della funivia Stresa-Mottarone, l’avv. Andrea Da Prato “Nessun operatore di impianti a fune, ha ribadito mio cliente, sarebbe così pazzo di montare su una cabina con le pinze inserite” (ovvero il freno d’emergenza disattivato, ndr.), ha aggiunto l’avvocato. Buone le notizie su Eitan, che è “estubato” e “respira da solo” aiutato da poco ossigeno. Lo si legge nel bollettino medico sulle condizioni del bambino di 5 anni sopravvissuto all’incidente della funivia del Mottarone diffuso dalla Città della Salute di Torino. Ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita, il bambino “non è ancora completamente cosciente”. I sanitari proseguono “con un risveglio lento, visto che le sue condizioni sono ancora critiche. La zia è in reparto accanto a lui”. Al risveglio, al suo fianco, oltre agli anestesisti e agli psicologi dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, c’era la zia Aya, sorella del padre morto con la madre e il fratellino di due anni nella cabina della funivia precipitata.
Sul Coviddi, a fronte dell’euforia generale per il nemico quasi debellato, mi permetto di ricordare che il mostro ancora c’è: i casi in Italia sono arrivati a 4.201.827, che i morti sono 125.622, ieri altri 121. E’ vero che la campagna vaccinale procede speditamente e che il generale bravo Figliuolo si sta rivelando proprio bravo, ma direi che un pizzico di prudenza ancora per un po’ non guasterebbe.
Concludo con un omaggio anche qui al grandissimo Tarcisio Burgnich, leggendario difensore della Nazionale, soprannominato “roccia” per la sua forza, la grinta, il coraggio in campo. Anche lui ci ha lasciati ieri all’età di 82 anni, dopo una brutta e lunga malattia e va a irrobustire nei cieli il formidabile “dream team” del pallone. Mentre io prendo atto che la vicchiaglia incalza e che, piano piano, tutti i miti della mia gioventù stanno scomparendo.
Buona giornata
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