#Tanomattinale 27 giugno 2021: riecco Donaldo, il fatale abbraccio di Matt e Gina, Emiliano e i braccianti, avanti azzurri, Ustica

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.

Uno spettro si aggira per il mondo: il ritorno del truce Donaldo. Come ci racconta l’ANSA con un flash delle 5,21 di stamattina, c’erano migliaia di persone ieri per Donald Trump, al suo primo comizio post-presidenza in Ohio. “Ci riprendiamo la Camera e il Senato nel 2022”. ha affermato l’ex presidente americano definendo l’amministrazione Biden una “completa catastrofe. Sta distruggendo il nostro paese”. Ad accogliere Trump una marea di magliette e cappellini rossi Maga (‘Make America Great Again’) e cartelli ‘Save America’. “Presto ci riprendiamo l’America. La crisi maggiore è quella del confine, insieme a quanto accaduto alle elezioni del 2020. Biden ha smantellato la difesa al confine e innescato una marea di migranti”. Trump sottolinea che quando la sua amministrazione ha lasciato la Casa Bianca ha dato in eredità il “confine più sicuro della storia: il muro funzionava”. “Io non voglio distruggere la democrazia, sto cercando di salvare la democrazia americana”, afferma l’ex presidente Usa accusando i democratici di aver usato il Covid-19 per “rubare le elezioni”. E insomma, se Trump non verrà fermato da guai giudiziari di carattere fiscale, ne vedremo delle belle.

Resto all’estero con il gran curtigghio (pettegolezzo per i nordici) inglese: il ministro della Sanità del governo di parrucchino Boris, Matt Hancock, figura chiave durante la pandemia, ha annunciato le dimissioni dopo le immagini pubblicate ieri dal tabloid popolare Sun d’un abbraccio con la presunta amante Gina Coladangelo. Hancock era nel mirino non tanto per “la vicenda personale”, ma per aver fatto assumere mesi fa la donna – sposata e con figli come lui – quale consulente del ministero. E per aver violato le regole Covid che al momento dell’abbraccio – ripreso il 6 maggio – imponevano ancora nel Regno il distanziamento da persone non conviventi o estranee alla cerchia familiare. E’ arrivata subito la scelta immediata e di peso per la sostituzione del ministro britannico della Sanità, Matt Hancock. Il premier Johnson ha designato come successore Sajid Javid, un veterano del governo Tory di origini familiari pachistane, già – tra l’altro – cancelliere dello Scacchiere e ministro dell’Interno in passato. La vicenda si commenta da sola, poco da aggiungere. Cose che succedono in Paesi quasi normali, in altri bunga bunga e festini vari vanno a finire nel dimenticatoio come ordinaria amministrazione.

Torno in Italia, in Puglia, dove il presidente della Regione Michele Emiliano, ha emanato un’ordinanza regionale che vieta “il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2021”. La decisione giunge anche in seguito all’episodio di Brindisi, dove un bracciante agricolo di 27 anni è morto dopo aver lavorato molte ore sotto il sole, a temperature elevate. L’ordinanza vale sull’intero territorio regionale “nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo” limitatamente ai soli giorni in cui “la mappa del rischio segnali un livello di rischio Alto”, si legge. Provvedimento serio, senza l’ultima parte sarebbe stato meglio.

Nella partita in cui nessuno si è inginocchiato, l’Italia di Mancini ci ha regalato emozioni calcistiche al limite del cardiopalma battendo l’Austria 2-1 dopo i tempi supplementari con i bellissimi gol di due giocatori subentrati, Chiesa e ancora Pessina, dopo grandissime sofferenze. Non è stata, per molti meriti di ottimi avversari, la Nazionale irresistibile delle prime tre partite, ma ha dato ancora prova di compattezza, spirito di squadra, capacità di lottare, doti che saranno preziosissime nei quarti di finale contro un avversario comunque formidabile, Belgio o Portogallo, lo sapremo stasera. Metto la foto di un abbraccio tra Mancini e Vialli, ne abbiamo visti un paio davvero commoventi tra questi due grandi amici e fuoriclasse del pallone, che hanno dato molto al nostro calcio.

Chiudo con due pagine storiche del giornale L’Ora per ricordare il 27 giugno 1980, quarantuno anni fa, il giorno della spaventosa tragedia di Ustica, mistero ancora irrisolto, una delle storie che sporca ancora la coscienza civile del nostro Paese. Resta scolpita nella mia memoria e nel mio cuore come uno dei fatti che dentro di me hanno lasciato una traccia indelebile. Buona domenica