#Tanomattinale 27 aprile 2021: il reddito indebito, Coviddi, la tragedia indiana e l’allarme palermitano, il cammello con i libri, il Super Tutto e il PNRR, “Nient’altro che la verità”

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Oggi comincio con una notizia fresca siciliana, battuta stamattina dall’ANSA: “Carabinieri del comando provinciale di Catania e del Nil, il Nucleo Ispettorato del lavoro, hanno denunciato 76 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Venticinque sono persone già condannate per mafia, le altre 51, comprese 46 donne, hanno ottenuto il beneficio omettendo di comunicare che nel proprio nucleo familiare c’era anche un congiunto condannato definitivamente per associazione mafiosa. La Procura distrettuale ha emesso nei confronti dei denunciati un decreto di sequestro preventivo delle rispettive carte di reddito di cittadinanza. Le 76 persone denunciate dai carabinieri percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza da aprile del 2019. Tra i beneficiari sono stati identificati ‘uomini d’onore’ e affiliati di diverse cosche mafiose attive nel capoluogo etneo e in provincia. I più numerosi, una cinquantina circa, sono risultati essere quelli della ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano di Cosa nostra. Ma ci sono anche esponenti dei clan Mazzei, Cappello, Laudani, Cursoti Milanesi, Pillera, Scalisi e Santangelo – Taccuni. Dalle indagini è emerso che l’importo complessivo finora riscosso indebitamente è di oltre 600.000 euro. La Procura ha interessato l’Inps per l’immediata revoca del Reddito di cittadinanza, con efficacia retroattiva, per tutti i 76 denunciati, e l’avvio delle necessarie procedure di restituzione dei soldi del beneficio percepito”.

Sempre pronta dunque, Cosa Nostra, a inserirsi con la sua potenza fraudolenta laddove è possibile succhiare denaro allo Stato e alla comunità. E ora due notizie dal mondo. La prima ci porta in India, abbiamo visto in tanti le terrificanti immagini dei cadaveri bruciati in massa: nel Paese con un miliardo e trecento milioni di abitanti la cremazione è abitudine, ma fa comunque grande impressione vederne così tanti insieme.

Non accenna a rientrare l’emergenza dovuta ad un’impennata dei casi di covid-19 e per il quinto giorno consecutivo in India si registrano oltre 300 mila nuovi contagi in 24 ore. I nuovi casi in un giorno sono stati 352.991, un dato che supera il record globale segnato il giorno precedente, i decessi sono 2.812. Un portavoce della Commissione europea ha confermato che nel fine settimana “vista la situazione in India è stato attivato il meccanismo di protezione civile”. Le autorità di New Delhi “hanno chiesto soprattutto ossigeno a uso medico”, ha precisato lo stesso portavoce aggiungendo che tre Paesi membri “Irlanda, Francia e Germania” si sono dette pronte ad aiutare l’India” e che “ci sono contatti con altri Stati membri”.

E a proposito di Coviddi, in Italia nel giorno delle tanto attese riaperture e del ritorno della gente in molti locali destano ancora preoccupazione i dati sui contagi e sui morti (ancora più di 300) e in Sicilia fanno paura i 584 contagi di ieri a Palermo, una cifra che fa temere la permanenza della zona rossa.La seconda è invece una bella notizia (fonte ambientebio.it), che apre il cuore alla speranza e fa capire che, come diceva il dottor Giovanni Falcone, “possiamo sempre fare qualcosa”, anche nelle situazioni più complicate. Ho visto stanotte in tv, nella interessantissima rassegna di immagini dal mondo di Rai News 24, la storia del fantastico cammello Roshan, che avanza arrancando e trasporta nel Belucistan, zona poverissima del Pakistan, un carico di valore inestimabile: libri per bambini che non possono più andare a scuola a causa dei blocchi del coronavirus. Si vede tutta la gioia dei bambini delle scuole che corrono fuori per incontrare Roshan, si affollano intorno all’animale gridando “il cammello è qui!” Le scuole pakistane, scrive Gino Favola nel suo bel reportage, “sono state chiuse per la prima volta in risposta alla pandemia COVID-19 nel marzo 2020 e da allora sono state aperte solo sporadicamente, con circa 50 milioni di bambini in età scolare e studenti universitari a cui è stato detto di continuare la loro istruzione da casa. È stato particolarmente difficile in posti come il Belucistan, dove in molti villaggi l’accesso a Internet è quasi inesistente. Raheema Jalal, preside di una scuola superiore che ha fondato il progetto Camel Library con sua sorella, un ministro federale, dice di aver aperto la biblioteca lo scorso agosto perché voleva che i bambini della sua remota città natale continuassero ad imparare nonostante le scuole fossero chiuse”.

E adesso qualcosa, mi sembra doveroso, sul discorso alla Camera del Super Tutto Premier dei Draghi fiammeggianti, che ha presentato il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da 248 miliardi di euro (un botto impressionante di soldi dell’Europa) che dovrebbe salvare l’Italia dal disastro e, speriamo, ridare vita, ossigeno, speranza a un Paese in coma. Riprendo senza commenti alcune sue parole, a mio avviso significative: “Sbaglieremmo tutti a pensare che il PNRR pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. Secondo il premier, “nel realizzare progetti, ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite soprattutto su quelle dei più deboli, i figli e nipoti e forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio”. “Il Recovery ha 3 obiettivi – ha spiegato ancora Draghi -: il primo con un orizzonte ravvicinato è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei, il PIL caduto è dell’ 8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli”.

E ancora: “La crescita del Mezzogiorno rappresenta l’altro aspetto prioritario trasversale al Piano. Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese. Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce anche l’Italia. Più del 50 per cento del totale degli investimenti in infrastrutture – soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale – è diretto al sud”. Giovani, donne, lavoro, sud, cose dette tante volte a motivare i piani di rilancio dell’Italia: ma stavolta non è possibile sbagliare e anche se la disunità nazionale fa storcere il muso a molti (pure il mio), bisogna sperare che tutto vada per il meglio e non remare contro.

Ho cominciato con Cosa Nostra, chiudo con Cosa Nostra: con la copertina del nuovo libro di Michele Santoro, “Nient’altro che la verità”, in uscita il 29 aprile, in cui l’autore scrive del suo intenso incontro con il super killer Maurizio Avola, “un racconto in presa diretta di Cosa Nostra” anticipa il popolare giornalista in un video, con rivelazioni davvero clamorose. Penso proprio che lo leggerò presto.

Passo e chiudo, a domani.

#Tanomattinale 27 aprile 2021: il reddito indebito; Coviddi, la tragedia indiana e l'allarme palermitano; il cammello…

Pubblicato da Gaetano Perricone su Lunedì 26 aprile 2021