#Tanomattinale 26 novembre 2021: Siberia, strage in miniera, Coviddi, terrorizza la nuova variante sudafricana, vaccino per i bambini, Mattarella, la violenza contro le donne, il fallimento della società
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno, oggi posso augurarvelo con più piacere perché dal balcone vedo il sole e il mare dopo il nuovo nubifragio di ieri sera.
Apro purtroppo con una tragedia di quelle spaventose, che turbano profondamente l’opinione pubblica. Non sembra ci siano più speranze di trovare sopravvissuti nella miniera di carbone di Listvyazhnaya in Siberia, dove ieri sera si è verificata una grande esplosione: sono 52 le vittime secondo le squadre dei soccorritori, citate dall’agenzia russa Tass. In base alle prime ricostruzioni del ministero delle Emergenze, 285 persone stavano lavorando nella miniera e 239 di loro sono state evacuate e portate in salvo, 49 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. Poi è arrivata la drammatica conferma di un bilancio pesantissimo: cinquantadue persone, tra cui sei soccorritori, sono morte, hanno reso noto tutte le agenzie di stampa nazionali, aggiungendo “nessuno è rimasto vivo”. Una fonte nei servizi di emergenza sentita dall’agenzia statale russa Tass ha affermato che la tragedia potrebbe essere stata causata da polvere di carbone che avrebbe preso fuoco in un pozzo di ventilazione. Le miniere di carbone in Russia vengono considerate quanto mai pericolose a causa di frequenti violazioni delle procedure di sicurezza che causano gravi incidenti, spesso esplosioni provocate dal metano, gas altamente infiammabile che viene rilasciato durante le operazioni minerarie e si accumula nei tunnel se la ventilazione non è adeguata.
E ora il Coviddi, che continua a darci quotidianamente nuove e grandi preoccupazioni. E’ stata identificata in Sud Africa una nuova variante del virus SarsCoV2 con tantissime mutazioni della proteina Spike, che potrebbero aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi: è stata denominata B.1.1.529 ed è già sotto osservazione da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che per ora la classifica tra le varianti da monitorare. Come ci racconta Repubblica.it, è stato Thomas Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, a rompere il silenzio: “Appena osservato: un cluster piccolo di variante dal Sudafrica con un profilo di mutazioni veramente orribile”, ha twittato. La nuova variante è stata trovata al momento in Sudafrica, in Botswana e in un caso a Hong Kongn. L’Oms ha subito convocato una riunione per oggi, valuterà la situazione. “È abbastanza preoccupante – ha confermato il ricercatore italiano Alessandro Carabelli, direttore di uno dei gruppi di ricerca del consorzio inglese Cog-Uk che monitora le varianti – Ha 32 mutazioni sulla proteina spike, che sono un numero molto grande e si sono accumulate in un tempo rapidissimo». Il numero di variazioni sulla proteina spike – la punta della corona del coronavirus, la proteina che aggancia le nostre cellule ed entra al loro interno – è circa doppio rispetto alla variante Delta e triplo rispetto alla Alfa. Staremo a vedere, la sensazione è che di questo passo, con la nascita inevitabile di nuove varianti, il momento in cui il maledetto mostro invisibile abbandonerà le nostre esistenze si va allontanando sempre di più, soprattutto di fronte alle resistenze di chi continua a non volersi vaccinare.
Quella che per me, in quest’ottica, è una una buona notizia è l’atteso via libera dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, al vaccino anti Coviddi di Pfizer per i bambini della fascia 5-11 anni. Secondo l’ente continentale, i benefici superano i rischi e dinque si può partire con la versione pediatrica. Nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni – ricorda l’agenzia – la dose da somministrare sarà inferiore a quella utilizzata nelle persone di età pari o superiore a 12 anni (10 microgrammi rispetto a 30 µg). Anche in questo caso, come in età più avanzata, il vaccino verrà inoculato con due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.
L’EMA invierà ora la sua raccomandazione alla Commissione europea, che emetterà una decisione finale. L’efficacia di Comirnaty – ha inoltre ricordato l’agenzia, entrando nei dettagli – è stata calcolata in quasi duemila bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, che non presentavano segni di infezione precedente. Ma non mancano già legittime perplessità e distinguo da parte di noti esperti, che come sempre contribuiranno però a generare confusione e paura. “Se avessi un figlio piccolo lo vaccinerei? Sarei esitante, non vedo questa fretta dei bambini. La priorità è la terza dose agli adulti. I bambini sono un falso problema”, ha commentato a Piazza Pulita il professore Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’università di Padova. Giusto ascoltare voci importanti, ma come sempre il problema è di comunicazione.
Chiudo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che intervenendo ogni giorno con enorme autorevolezza e con parole forti e totalmente condivisibili acuisce la mia (e credo non solo mia) preoccupazione per la sua difficilissima successione al Quirinale con una personalità che abbia il suo spessore e le sue capacità. “In tutti i casi, la violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest’ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia – sono parole dal suo messaggio in occasione del 25 novembre, Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne – La violenza contro le donne prende origine infatti da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto. È nell’idea di inferiorità che pervade, ancora troppo spesso, l’approccio alla questione femminile, in cui si trovano le radici di ogni forma di violenza. Per uscire da questa spirale è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all’idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia”.
Più chiaro e incisivo di così …Buona giornata