Tanomattinale

#Tanomattinale 26 febbraio 2022: Guerra in Ucraina: la battaglia di Kiev; immagini simbolo, Vlada, l’orrendo tank, il tweet del Papa, Gianni a Bologna, lo striscione ucraino a Times Square; le parole, la Nato, la Cina, Mattarella; Stephen King e Putin

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.

Guerra Russia-Ucraina giorno 3. Infuria la battaglia di Kiev, le notizie sono tante e contradditorie, vere o propagandistiche, dall’una e dall’altra parte. In ogni caso una cosa sembra certa: si combatte nella capitale dell’Ucraina, che per adesso sembra resistere. Sono già tanti i morti e i feriti anche tra i civili. Cominciamo con le parole importanti di stamattina di Volodymyr Zelensky: “Un nuovo giorno è cominciato sul fronte diplomatico con una conversazione con Emmanuel Macron”, ha scritto sul suo profilo Twitter il presidente ucraino. “Armi ed equipaggiamenti dai nostri partner sono sulla via dell’Ucraina. La coalizione anti-guerra sta funzionando!”. Poi le rassicurazioni al uo Paese e al mondo: “Non credete alle fake news, sono ancora qui”. Zelensky ha postato un video su Twitter, respingendo le voci secondo cui era fuggito o aveva ordinato all’Ucraina di arrendersi. Nei 40 secondi di video, parla mentre cammina nel distretto governativo di Kiev, “giurando di continuare a combattere”. “Girano molte informazioni false online secondo cui io invito il nostro esercito a deporre le armi, e che c’è l’evacuazione. … Io sono qui. Non deporremo le armi. Difenderemo il nostro stato”. E poi il no alla proposta americana di aiutarlo a fuggire: “La battaglia è qui. Mi servono munizioni, non un passaggio”. Con queste parole Zelensky ha rifiutato l’offerta americana di evacuare Kiev, come ha riportato Associated Press, citando fonti dell’intelligence Usa. Il presidente ucraino si trova dunque nella capitale e sta guidando personalmente la resistenza di Kiev all’invasione russa, come ha confermato l’emittente televisiva di Stato Dom.

Oggi, sulla mia rubrichetta, scelgo 5 foto (le trovare qui sotto) che trovo estremamente simboliche per raccontare l’orrore immondo della Guerra in Ucraina e oltre i suoi confini: 1) il disperato pianto di Vlada, la dolcissima e bellissima bimba piena di paura nella metropolitana di Kiev, che ha spezzato il cuore a tanti di noi; 2) quella schifosa e crudele scena del tank russo che ha girato d’improvviso per andare a schiacciare letteralmente una macchina, per fortuna il guidatore si è salvato; 3) il meraviglioso messaggio inviato via Twitter di Papa Francesco in lingua russa, ucraina e in inglese, con hashtag #PrayTogether#Ukraine, dopo la coraggiosa visita, in giorni di sofferenza fisica, all’ambasciata russa presso la Santa Sede per chiedere la fine delle ostilità; 4) il mitico Giannino Morandi nella gremitissima e sempre straordinaria Piazza Maggiore di Bologna a cantare la sempre favolosa “C’era un ragazzo …” dopo 56 anni come inno alla pace, oggi in Ucraina, allora in Vietnam e poi in tanti altri posti; 5) l’infinito striscione con la bandiera ucraina srotolato a Times Square a New York, simbolo del mondo che non vuole la guerra.

Poi un po’ di parole importanti. Intanto quelle anche dure e minacciose del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa dopo il summit straordinario in videoconferenza dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Alleanza Atlantica sull’Ucraina: “Il popolo russo deve sapere che la guerra del Cremlino in Ucraina non renderà la Russia più sicura, non la renderà più rispettata nel mondo, non porterà a un futuro migliore per i vostri figli. Ieri gli alleati hanno attivato i piani di difesa” e “stiamo dispiegando elementi di unità della Nato response force in terra, in mare e in aria. Per rafforzare ulteriormente la nostra posizione e rispondere velocemente”. Stoltenberg ha sottolineato che Usa, Canada e alleati europei hanno dispiegato “migliaia di truppe e 100 jet. Difenderemo ogni centimetro di territorio Nato”, ha assicurato Stoltenberg e “siamo disposti a fare di più, anche pagando un caro prezzo”, ha aggiunto.Poi quelle, che seguiamo con particolare interesse, dei cinesi, convitati di pietra in questa crisi di portata globale. Rispetto e salvaguardia di sovranità e integrità territoriale “valgono anche per l’Ucraina”: è tra i cinque punti della posizione della Cina sulla crisi tra Mosca e Kiev esposta dal ministero degli Esteri cinese Wang Yi nelle telefonate avute con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, la ministra degli Esteri britannica Liz Truss ed Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico di Macron. Gli altri sono “le legittime richieste di sicurezza della Russia”, la moderazione contro l’escalation, la soluzione diplomatica (sì a colloqui Ucraina-Russia) e un no alle risoluzioni ‘leggere’ dell’Onu sull’uso di forza e sanzioni ai sensi del Capitolo VII. L’interesse costante della Cina sulla crisi ucraina ha agli occhi di tutti uno scopo molto evidente: mettere le mani avanti in vista di una più volte minacciata invasione di Taiwan.

E poi ancora quelle, di grande potenza e chiarezza come sempre, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita a Norcia per rinnovare il sostegno, la vicinanza e la solidarietà alle persone colpite dal terremoto del 2016. Ecco lo stralcio che ci interessa sulla guerra in corso: “Una tragedia che si è abbattuta con violenza, non su un solo Paese ma sull’intera Europa, mettendo in pericolo pace e libertà. Non riguarda un Paese lontano. Quanto è avvenuto riguarda direttamente ciascuno di noi. Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quel che i popoli d’Europa sono stati capaci di costruire e realizzare in questi sette decenni in termini di collaborazione, di pace, di ricerca di obiettivi comuni nel nome dell’umanità. Non ci si è limitati in Europa, allora, a sollevarsi dalle macerie della guerra, dagli orrori delle guerre fratricide, ma si è compiuto un grande sforzo, con successo, per realizzare un mondo che fosse ispirato e fosse composto e costituito di reciproco rispetto, di cooperazione, appunto, della ricerca di obiettivi comuni. Il mondo che ha saputo superare la Guerra Fredda, questo mondo non intende vedere calpestati i principi della convivenza internazionale. I popoli d’Europa non possono essere e non sono disposti a piegarsi alla violenza della forza, oggi utilizzata per sottomettere un Paese indipendente come l’Ucraina, ma domani non sappiamo per quali altri obiettivi.

L’Europa rischia di precipitare in una spirale di guerra, in un vortice di conflitti dei quali appare impossibile prevedere sviluppo, coinvolgimenti, estensioni. Nessuno potrebbe essere certo di restarne del tutto immune. La pace è in pericolo. Per essa, per la pace, per l’affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere e saranno certamente intransigenti, determinati, uniti nel nostro Paese”. Le ultime parole, fonte Adnkronos, sono una grande curiosità: “Putin ha una faccia stranamente inespressiva. Impermeabile. Non si può dire cosa stia succedendo dietro quegli occhi”. Lo ha scritto su Twitter il celebre scrittore horror Stephen King, commentando le espressioni del presidente della Russia alla luce del conflitto fra Russia e Ucraina. Se lo dice lui ….

Chiudo con i dati del Coviddi, che ancora c’è, anche se Putin pare se lo sia scancellato in tre giorni, con grave nocumento a infettivologi e virologi star televisive sparito dalla circolazione in quattro e quattr’otto. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, in Italia sono stati 40.948 i nuovi contagi da Covid. Il giorno prima erano stati 46.169. Le vittime sono invece 193 (a fronte di 249). I tamponi processati 440.115, circa 44mila meno del giorno prima, ma il tasso di positività scende ancora, dal 9,5% al 9,3%, ai minimi da dicembre scorso Calano ancora le terapie intensive, 40 in meno, con 58 ingressi del giorno e scendono complessivamente a 799, e i ricoveri ordinari, 419 in meno, 11.706 in tutto. Da inizio pandemia sono 12.693.320 gli italiani contagiati dal Sars-COV 2. Gli attualmente positivi sono 1.175.924, in calo di 23.304 nelle ultime 24 ore, mentre i morti totali salgono a 154.206, un’infinità. I dimessi e i guariti sono 11.363.190, con un incremento di 65.180 rispetto all’altro ieri. Va meglio, ma non è affatto finita.

Buona giornata

Gaetano Perricone

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