#Tanomattinale 26 dicembre 1991: anziano uccide moglie per non farla più soffrire, sangue sulla strada a Niscemi, nello spazio il maxi telescopio che raggiungerà il sole, Papa Francesco, “non girarci dall’altra parte”, trent’anni fa la fine dell’URSS

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica e buon Santo Stefano.

Sono anche oggi con voi a raccontarvi qualche storia. Apro con una tristissima, emblematica di quanto dolore silenzioso ci stia intorno, che ogni tanto esplode in tragedia. E’ successo ad Amelia, in provincia di Terni, dove la notte di Natale un ottantenne è stato arrestato dopo avere ucciso la moglie coetanea con due colpi di pistola, regolarmente detenuta, nella loro abitazione. L’arrestato è un medico in pensione, ex insegnante, con la moglie molto conosciuti ad Amelia e nel territorio. E’ accusato di omicidio volontario, ma il procuratore di Terni Alberto Liguori ha parlato di un delitto legato “alla disperazione. Un dramma umano dovuto alla malattia”, la donna uccisa era gravemente malata. In casa al momento dell’omicidio c’era uno dei due figli della coppia insieme alla fidanzata e alla badante dei due anziani. Sono in corso accertamenti dei carabinieri per stabilire se l’uomo abbia agito solo di sua iniziativa o se sia stato sollecitato dalla moglie. Al Pubblico Ministero che lo ha interrogato, l’uomo ha ammesso le sue responsabilità, “serenamente e con grande dignità”. La vittima era malata da tempo e nell’ultimo periodo pare che le sue condizioni si fossero fortemente aggravate. Sarebbe stato questo il movente del delitto: durante l’interrogatorio l’uomo avrebbe detto di essere particolarmente “angosciato” per le condizioni della moglie. Amelia è una città “sconvolta da questa tragedia” ha affermato il sindaco Laura Pernazza “Una famiglia conosciuta e stimata, non solo nell’ambito professionale, una donna solare, socievole e giovanile”.

Altro terribile dramma natalizio in Sicilia, a Niscemi, piange un’altra comunità. La vita è andata via in un attimo per tre ragazzi morti nella notte in un incidente stradale sulla provinciale 11, nei pressi del bivio Paradisa, all’uscita del paese. Si chiamavano Gaetano Parisi, 20 anni, Rosario Quinci, 18 anni, e Alessandro Cirrone, 16 anni. A bordo della Citroen su cui viaggiavano c’era anche un 17enne rimasto gravemente ferito e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Guidava più grande dei tre, ha perso il controllo in contrada “Due trazzere” e l’auto ha concluso la sua corsa schiantandosi contro un palo. Le vittime dovevano trascorrere la notte di Natale in campagna di amici, come da tradizione. Niscemi è sconvolta dalla notizia della morte dei tre ragazzi “Per noi tutti doveva essere un giorno di festa e invece la nostra comunità è stata colpita da un profondo dolore”, ha detto il sindaco Massimiliano Conti. “Una tragedia che ha sconvolto tre famiglie. Questa mattina ho visto il dolore immenso dei genitori, dei familiari, degli amici. A loro voglio esprimere tutta la mia vicinanza e annunciare che disporrò il lutto cittadino nel giorno dei funerali non appena ci sarà comunicata la data”.

Ma il giorno di Natale del 2021 resterà nella storia dell’esplorazione spaziale per un evento molto importante. Alle 13,20 ora italiana è stato lanciato il telescopio più potente di sempre, il James Webb Space Telescope a bordo di un razzo Ariane 5, dalla base dell’Esa nella Guyana francese. Il telescopio spaziale si è separato con successo dal razzo vettore dopo circa 26 minuti di viaggio e proseguirà così la sua missione alla scoperta delle origini dell’Universo. La Nasa, l’Agenzia spaziale europea e quella canadese hanno investito 11 miliardi di dollari per questo straordinario strumento, che diventerà il nostro più importante occhio nello spazio. Il James Webb (dal nome dell’amministratore della NASA dal febbraio 1961 all’ottobre 1968) dovrà affrontare un mese di viaggio prima di raggiungere la sua meta, a 1,6 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, ed entrare nell’orbita del Sole. Da lì, nel punto chiamato L2 in cui forza di gravità della Terra e forza di gravità del Sole si bilanciano, resterà in costante allineamento col nostro pianeta. E poi Terra e telescopio ruoteranno insieme attorno al solo, la nostra stella e Webb potrà raccogliere le immagini del cosmo più profondo. “E’ iniziato un nuovo entusiasmante decennio di scienza. La missione del James Webb cambierà la nostra comprensione dello Spazio come lo conosciamo”, ha twittato la Nasa dopo il decollo del razzo Ariane 5. “James Webb inizierà a osservare l’universo dal maggio 2022 – spiega Andrea Ferrara, professore ordinario di Astronomia e Astrofisica della Classe di Scienze della Scuola Normale – è uno strumento potentissimo, lungo sei metri e mezzo. Affronterà un viaggio di un milione e mezzo di chilometri dalla terra e potrà eseguire osservazioni straordinarie grazie all’altissimo livello tecnologico con cui è stato disegnato e progettato. Il suo viaggio verso la destinazione durerà sei mesi e, una volta arrivato in postazione, fatte le necessarie verifiche da terra, inizierà le osservazioni”.

Torno sulle Terra, ancora con alcune delle potenti parole pronunciate da Papa Francesco nelle benedizione Urbi et Orbi di Natale al mondo da Piazza San Pietro: “Figlio di Dio, conforta le vittime della violenza nei confronti delle donne che dilaga in questo tempo di pandemia. Offri speranza ai bambini e agli adolescenti fatti oggetto di bullismo e di abusi. Da’ consolazione e affetto agli anziani, soprattutto a quelli più soli. Dona serenità e unità alle famiglie, luogo primario dell’educazione e base del tessuto sociale. Dio-con-noi, concedi salute ai malati e ispira tutte le persone di buona volontà a trovare le soluzioni più idonee per superare la crisi sanitaria e le sue conseguenze. Rendi i cuori generosi, per far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose. Ricompensa tutti coloro che mostrano attenzione e dedizione nel prendersi cura dei familiari, degli ammalati e dei più deboli. Bambino di Betlemme, consenti di fare presto ritorno a casa ai tanti prigionieri di guerra, civili e militari, dei recenti conflitti, e a quanti sono incarcerati per ragioni politiche. Non ci lasciare indifferenti di fronte al dramma dei migranti, dei profughi e dei rifugiati. I loro occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le loro storie e di non dimenticare i loro drammi”. Nulla da commentare, solo ascoltare in silenzio.

Oggi è una data della storia: da cultore della memoria della mia generazione, non posso dimenticare che trent’anni fa, il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo dell’URSS dissolse formalmente l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, l’immenso e potentissimo Stato federale che si estendeva tra Europa orientale e Asia settentrionale, nato il 30 dicembre 1922 sulle ceneri dell’impero russo e che si divise per tanti anni con gli Stati Uniti il controllo del mondo, con la cosiddetta Guerra Fredda, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale. Il giorno prima, il 25 dicembre, alle ore 18, Michail Gorbačëv si dimise da presidente dell’Unione Sovietica e dichiarò abolito l’ufficio, conferendo tutti i poteri e l’archivio presidenziale sovietico al presidente della Russia Boris Eltsin Alle 18:35 la bandiera sovietica sopra il Cremlino fu ammainata e sostituita con il tricolore russo. Fu l’inizio di quel processo che portò al potere pressoché assoluto di Vladimiro Putin.

Con questa digressione storica, spero utile per i più giovani, per oggi è tutto. Sulle cifre impressionanti dei contagi Coviddi, quasi 55mila in Italia, quasi 2500 in Sicilia, vi lascio alle ossessionanti e ossessive cronache più importanti e autorevoli della mia rubrichetta.