Amiche e amici del #Tanomattinale buon Natale,
il secondo dell’era della pandemia da SARS-Cov 2, non so e francamente non credo per come sono messe le cose che sarà l’ultimo. Vi avevo scritto ieri che oggi e domani non sarei stato con voi, salvo ripensamenti se ci fosse stata qualcosa per me meritevole di essere raccontata. Lo sono certamente le parole, che ancora una volta perforano l’anima ma sembrano anche urla in un silenzio assordante, pronunciate da Papa Francesco ieri sera nell’omelia della Messa di Natale. Le trascrivo integralmente dal sito Vatican.va: “Guardiamo ancora una volta al presepe e vediamo che Gesù alla nascita è circondato proprio dai piccoli, dai poveri. Sono i pastori. Erano i più semplici e sono stati i più vicini al Signore. Lo hanno trovato perché, «pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge» (Lc 2,8). Stavano lì per lavorare, perché erano poveri e la loro vita non aveva orari, ma dipendeva dal gregge. Non potevano vivere come e dove volevano, ma si regolavano in base alle esigenze delle pecore che accudivano. E Gesù nasce lì, vicino a loro, vicino ai dimenticati delle periferie. Viene dove la dignità dell’uomo è messa alla prova. Viene a nobilitare gli esclusi e si rivela anzitutto a loro: non a personaggi colti e importanti, ma a gente povera che lavorava. Dio stanotte viene a colmare di dignità la durezza del lavoro. Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro, ma anche dare dignità al lavoro dell’uomo, perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro. Nel giorno della Vita ripetiamo: basta morti sul lavoro! E impegniamoci per questo” (la bellissima foto qui dall’AGI).
Voglio ancora raccontare la tragedia di un bravissimo ragazzo calabrese di 27 anni emigrato al nord, che non festeggerà oggi il Natale con la sua famiglia disperata per un incidente terribile che gli ha strappato la vita a Fossoli di Carpi, nel Modenese. L’ho appresa ieri, prima di leggerla sui media, da una sua parente amica e voglio rendere qui omaggio al povero Giovanni Bozzolo, si chiamava così, era originario della bellissima Tropea. Il ragazzo, laureato in Matematica e docente al liceo scientifico di Carpi, stava eseguendo in un garage lavoretti di manutenzione su un’auto che gli sarebbe servita per tornare in Calabria per le feste natalizie quando una scintilla sarebbe finita su una vicina tanica di benzina provocando un’esplosione che lo ha ucciso e ha ferito gravemente l’amico.
Giovanni era figlio del fotoreporter Vittorio Bozzolo, originario di Soverato ma residente da decenni a Tropea. Sulla tragedia che ha sconvolto la cittadina costiera meta di tanti turisti è intervenuto il sindaco Giovanni Macrì: “Sento il bisogno di condividere con tutta la nostra comunità una notizia terribile. Giovanni Bozzolo era un ragazzo in gamba, amato da tutti per la sua bontà e la sua crudele sorte ci stringe il cuore. Le parole servono solo a unirci nella condivisione del dolore col desiderio di rappresentare la nostra vicinanza al suo papà Vittorio, alla sua mamma Angelina e a tutta la famiglia. La città tutta soffre e abbraccia Giovanni: sarai sempre con noi giovane figlio di Tropea”.
Altri morti in mare, quelli che sono citati per qualche ora ma subito dimenticati. Sono almeno 27 i migranti che hanno perso la vita in Grecia nelle ultime ore: un’imbarcazione è affondata nel Mar Egeo e 16 persone sono decedute, poco prima, in un altro naufragio si erano registrate altre 11 vittime, come ha reso noto la Guardia Costiera greca. Tra le 16 vittime dell’ultimo naufragio ci sono 12 uomini, tre donne e un bambino. Altre 63 persone sono state salvate mentre la barca su cui si trovavano affondava nei pressi dell’isola di Paros. Nel precedente naufragio, avvenuto vicino a un isolotto a Sud del Paese, sono state tratte in salvo circa 90 persone, tra cui 52 uomini, 11 donne e 27 bambini. La tragica conta continua nell’indifferenza generale e soprattutto nel vergognoso scarico di responsabilità tra i Governi di un’Europa che su questo fronte, al di là di tante chiacchiere, resta incapace e litigiosa. Chiudo con qualche numero del Coviddi, senza commenti. In Italia, i 50.590 contagi di ieri, nuovo record dall’inizio della pandemia, portano i casi totali a 5,57 milioni, mentre i decessi sono 136.000. Nel mondo i casi totali sono 279 milioni, i morti 5,39 milioni.
E infine il numero delle vaccinazioni in Italia aggiornato a stamattina alle 6,15: 108.189.004 totale somministrazioni; totale con almeno una dose 47.941.968, l 88,77 % della popolazione over 12 (persone con almeno una somministrazione); totale ciclo vaccinale 46.209.085. l’ 85,56 % della popolazione over 12 (persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale); e ancora totale dose addizionale/richiamo (booster)17.019.500, 54,90 % della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale o booster che hanno ultimato il ciclo vaccinale da almeno cinque mesi; e infine, per la platea dai 5 agli 11 anni, totale con almeno una dose 158.193, il 4,33 % della popolazione della fascia (persone con almeno una somministrazione), totale ciclo vaccinale 154, 0,00 % della popolazione. E poi ci sono i circa 5 milioni e mezzo di non vaccinati, che sono ancora tanti, troppi.
Buon Natale di vero cuore a tutti voi e alle vostre famiglie.
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