Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica e buon 25 aprile.
Terminato lo spoglio dei voti, il ministero dell’Interno francese ha diffuso i risultati definitivi del secondo turno delle presidenziali: il presidente uscente Emmanuel Macron ha ottenuto 18,7 milioni di voti, il 58,55% di quelli espressi. Per la sfidante Marine Le Pen hanno votato 13,3 milioni di francesi, una percentuale del 41,45% dei voti. L’astensione ha fatto segnare il livello più alto per un ballottaggio dal 1969, con il 28,01%. Dunque, dopo illustri predecessori come Charles De Gaulle, Francois Mitterand e Jacques Chirac, Macron è eletto per la seconda volta e, pur non nutrendo di pelle e di opinione nessuna simpatia per il personaggio, penso anch’io che questa, tra mille pessime notizia, sia una buona notizia per la Francia, l’Europa che con la vittoria della fascio-sovranista Le Pen avrebbe rischiato di andare in frantumi, il mondo intero. Ma aggiungo che mi auguro che il rieletto presidente, per il quale mi sento più che mai di applicare il bel detto siciliano “megghiu un tintu pruvato che u buonu a pruvare”, oltre a ribadire il suo attivismo alla ricerca della pace, faccia un po’ di cose per ascoltare il fortissimo disagio sociale del suo Paese, intercettato durante le elezioni presidenziali non soltanto da Marine Le Pen, ma anche e tanto dal candidato delle sinistre Jean Luc Mélenchon.
“So cosa vi devo”, ha detto ieri sera Emmanuel Macron a Parigi rivolgendosi ai fans in festa, mostrando di avere sulla carta capito i segnali che gli sono arrivati dall’elettorato. “Dopo 5 anni di trasformazione, di ore felici e difficili, di crisi straordinarie, oggi, 24 aprile, una maggioranza di noi ha scelto di darmi la fiducia per essere presidente del nostro Paese per i prossimi 5 anni”. E poi: “So che molti nostri concittadini hanno votato oggi per me, non per sostenere le mie idee, ma per fermare quelle dell’estrema destra. Voglio ringraziarli. Questo voto mi obbliga per gli anni a venire”. Macron ha aggiunto che il silenzio degli astenuti “è l’espressione di un rifiuto di scegliere al quale noi dobbiamo dare una risposta”. Infine si è rivolto agli elettori di Le Pen, “perché adesso sono il presidente di tutti”: “So che numerosi nostri concittadini hanno scelto oggi l’estrema destra e la rabbia e i disaccordi che li hanno portati a scegliere questo progetto devono anche avere una risposta. Ne assumo la responsabilità'”.
Guerra Russia- Ucraina, giorno 61.
Mentre i bombardamenti continuano, Kiev silura decisamente l’iniziativa di pace del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dopo un incontro oggi ad Ankara con Erdogan, martedì volerà in Russia prima di sbarcare due giorni dopo in Ucraina a Kiev. “Non è una buona idea andare a Mosca. Non capiamo la sua intenzione di viaggiare a Mosca e parlare col presidente Putin”, ha spiegato alla Nbc Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Volodymyr Zelensky, sottolineando che Gutierres “non è autorizzato” a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace e che dovrebbe concentrarsi invece sull’assistenza umanitaria.
“Ogni colloquio di pace è buono se finisce con risultati. Dubito davvero che quei colloqui organizzati dal segretario generale dell’Onu finiranno con qualche risultato”, ha aggiunto. Poco prima, anche il premier ucraino Denys Shmyhal si era detto scettico in un’intervista alla Cbs: “Molti leader di Paesi del mondo civile e di organizzazioni internazionali hanno tentato questa negoziazione ma sembra che la Federazione Russa e Putin non siano interessati. Sono interessati ad altre cose, al genocidio degli ucraini”. Esprimo il mio parere come sempre in libertà e dico che stavolta, ma non solo stavolta, l’Ucraina stia esagerando e andando un tantino oltre: il presidente Guterres, una volta tanto, sta facendo solo il suo mestiere e provando a rimettere in piedi, con questa missione, un dialogo per la pace che sembra impossibile. La comunità internazionale, di cui l’Ucraina fa parte, ha messo Guterres in quel post soprattutto per fare questo lavoro: dunque mi sembra davvero surreale, pur comprendendone e condividendone in pieno la rabbia contro la schifosa e tragica invasione, che Kiev “non lo autorizzi” a parlare in suo nome. Solo armi e niente prove di pace, non credo vada bene, ma è un’opinione personale.
Non girano foto, quelle che pubblico qui sono di repertorio, sull’incontro molto riservato e segreto a Kiev, per evidenti ragioni di sicurezza anche tutto questo mistero lo capisco poco, tra gli inviati di Biden e il presidente ucraino. Traduco dall’inglese l’ottimo report dell’agenzia Reuters: “Durante la prima visita ufficiale degli Stati Uniti in Ucraina da quando la Russia ha invaso due mesi fa, l’alto diplomatico di Washington e il suo segretario alla Difesa hanno promesso ulteriori aiuti militari, comprese armi avanzate, e il ritorno degli inviati statunitensi a Kiev. Il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno incontrato il presidente ucraino Volodomyr Zelenskiy e altri alti funzionari a Kiev domenica, dopo aver viaggiato via terra dalla Polonia in una visita progettata per mostrare il sostegno occidentale.
Funzionari statunitensi hanno affermato che i segretari di gabinetto hanno promesso nuova assistenza per un valore di 713 milioni di dollari per il governo di Zelenskiy e altri paesi della regione che temono un’ulteriore aggressione russa. “Siamo ispirati dalla resilienza dei cristiani ortodossi in Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione del presidente Putin”, ha detto Blinken in precedenza su Twitter, poiché i combattimenti a est hanno oscurato le celebrazioni religiose per la Pasqua ortodossa. La visita di alto livello degli Stati Uniti ha evidenziato il cambiamento nel conflitto da quando le forze ucraine, armate con un massiccio afflusso di armi dall’Occidente, hanno respinto un assalto russo alla capitale Kiev. La Russia non è riuscita a catturare nessuna delle principali città dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio e, non essendo riuscita a prendere Kiev, ha concentrato le sue forze nel sud e nell’est, dove ha lanciato un’offensiva che Zelenskiy ha soprannominato la battaglia del Donbas. Prima di incontrare la delegazione statunitense, Zelenskiy su Twitter ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e gli Stati Uniti per la leadership nel sostegno all’Ucraina. In precedenza, in un discorso commosso alla cattedrale millenaria di Santa Sofia di Kiev in occasione della Pasqua ortodossa, Zelenskiy aveva affermato che la sua nazione avrebbe superato i “tempi bui”. leggi di più.
I diplomatici statunitensi torneranno in Ucraina nelle prossime settimane, con Washington che annuncerà un nuovo ambasciatore. “Non c’è alcun sostituto per quell’impegno faccia a faccia, e ovviamente c’è un simbolismo nel tornare nel paese”, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato, che ha informato i giornalisti in Polonia a condizione di mantenere l’anonimato”. C’è anche, più o meno con gli stessi contorni, la notizia di Ukrinform, agenzia di stampa ucraina: “Durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin hanno annunciato che i diplomatici statunitensi sarebbero tornati in Ucraina la prossima settimana. La dichiarazione in merito è stata rilasciata da Reuters, riporta un corrispondente di Ukrinform. Secondo il funzionario del Dipartimento di Stato, i diplomatici statunitensi riprenderanno inizialmente le “gite di un giorno” attraverso il confine verso Leopoli nella prossima settimana e i funzionari stanno accelerando la pianificazione del ritorno alla missione di Kiev. Il funzionario ha anche affermato che lunedì il presidente Joe Biden nominerà formalmente Bridget Brink, attualmente ambasciatrice degli Stati Uniti in Slovacchia, come ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina, un posto che era rimasto vacante per più di due anni. Blinken e Austin hanno anche informato Zelensky di oltre 322 milioni di dollari in nuovi finanziamenti militari esteri per l’Ucraina, portando l’assistenza alla sicurezza totale degli Stati Uniti all’Ucraina dall’invasione a circa 3,7 miliardi di dollari. Quasi 400 milioni di dollari in nuovi finanziamenti militari esteri andranno anche ad altre 15 nazioni dell’Europa centrale e orientale e dei Balcani. Secondo il portavoce del Pentagono John Kirby, lunedì più di 50 ucraini avrebbero dovuto completare l’addestramento per utilizzare l’artiglieria pesante Howitzer che Washington ha iniziato a inviare in Ucraina nelle ultime settimane”. In sostanza la visita è servita per ribadire il sempre più forte sostegno degli Usa all’Ucraina in termini di soldi e di armi.
Ho notato una notizia della Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, particolarmente inquietante e minacciosa anche dal punto di vista del messaggio. Traduco dall’inglese: “Il comandante della forza missilistica strategica russa, Sergey Karakayev, ha affermato domenica che il missile balistico intercontinentale di nuova generazione della Russia Sarmat può trasportare diverse testate ipersoniche.”Sarmat è un sistema missilistico fondamentalmente diverso. Il suo veicolo di consegna è molto più potente di quello attuale, Avangard.
È stato creato per più di una testata”, ha detto Karakayev al canale televisivo Rossiya-1.Nessun altro paese ha ancora tali sistemi in servizio di combattimento. “L’avvento di Avangard ha inaugurato una nuova era, un’era di armi ipersoniche”, ha aggiunto. Vladimir Degtyar, sviluppatore di Sarmat, CEO e capo progettista del Makeyev Rocket Design Bureau, ha affermato che il nuovo missile è in grado di girare intorno al globo e attaccare obiettivi da qualsiasi direzione.”Se l’obiettivo è a sud, può attaccare da nord, e se l’obiettivo è a nord, può attaccare da sud”, ha detto. “Il missile Sarmat è l’ultimo risultato nell’ingegneria missilistica che supera tutto ciò che è stato creato finora. È uno dei migliori missili al mondo.”Possiamo e sappiamo come. Difenderemo le nostre posizioni”, ha detto Degtyar. Ha anche evidenziato il cambiamento nel conflitto da quando le forze ucraine, armate con un massiccio afflusso di armi dall’Occidente, hanno respinto con successo un assalto russo a Kiev”.
Cronaca nera. Tragedia a Marostica, in provincia di Vicenza. Una donna è stata uccisa ieri a coltellate all’interno di un centro di salute mentale. A dare l’allarme al 118 sono stati alcuni operatori della struttura; sul posto si sono recati anche i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, la vittima è stata colpita a morte con una decina di fendenti da un’altra donna, entrambe sarebbero ospiti della stessa comunità. La comunità, attiva da una ventina di anni, si trova in una zona residenziale e artigianale, non molto lontano dal centro storico di Marostica. Alla base dell’accoltellamento, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stato un litigio violento tra le due donne ospiti della struttura, una delle quali ha impugnato un coltello colpendo più volte l’altra.
Chiudo con due parole su questo 25 aprile. Non mi appassionano per nulla le polemiche di questi giorni, trovo che ogni storia sia storia del suo tempo, sto con gli ucraini nella loro lotta e drammatica resistenza contro il dittatore del Cremlino che domani potrebbe attaccare e invadere altri Paesi, ma trovo francamente inutile e stucchevole questa necessità a tutti i costi di accostarla alla resistenza italiana. Ribadisco quanto ho scritto prima sul mio profilo Facebook: non ho conosciuto direttamente e sulla mia pelle il fascismo e la dittatura. Spero di non conoscerli nella vita che mi resta, spero soprattutto che non li conosca mio nipote. Per quanto potrò, m’impegnerò nel mio piccolo e con tutte le mie forze perché ciò non accada.
Buona giornata, buona festa della Liberazione, buona Libertà. Sempre.
E’ tutto anche per oggi, giorno 60 di una guerra che ci fa molta paura. Buona giornata
(le foto dal web)
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