Tanomattinale

#Tanomattinale 23 gennaio 2022: nel mondo siamo più di 8 miliardi, strage del sabato sera nel Bresciano, 5 ragazzi morti, Quirinale nei Casini dopo il ritiro del vecchio B, OMS e Omicron, ragazzi e droga a Palermo, progetto della Procura dei minori

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.

Apro con una notizia a mio avviso molto più interessante delle schermaglie e dei curtigghi per l’elezione del Presidente della Repubblica: siamo tanti, sempre di più, troppi, nel Pianeta che resta sempre lo stesso. Riporto integralmente la notizia di apertura dell’ottimo sito neodemos.info, che si occupa con grande attenzione di demografia e politiche sociali: “… mercoledì 19 gennaio, alle 15, la popolazione mondiale ha toccato gli 8 miliardi. Lo dice il demometro di Neodemos. Ovviamente, i responsabili dell’ufficio statistico delle Nazioni Unite potrebbero replicare che “la notizia è vera, ma prematura”, come disse George Bernard Shaw a chi gli chiedeva di commentare la notizia della sua morte, apparsa sui giornali. E infatti, per le Nazioni Unite, gli 8 miliardi saranno toccati solo all’inizio del 2023, e allora si terranno, come d’uso, festeggiamenti e conferenze stampa, si raccoglieranno dichiarazioni di esperti e rètori, si faranno foto dell’immaginario infante la cui nascita ha spinto l’umanità oltre tale fatidico traguardo. Neodemos però non festeggia, e non festeggerà. Non perché sia in errore, ma perché il suo demometro è solo simbolico, e serve a ricordarci che il pianeta continua ad affollarsi, anche se a ritmo più lento. Nessuno può sapere con esattezza l’ammontare della popolazione, il cui valore reale è compreso, presumibilmente, in una forchetta di più o meno 100 milioni rispetto alle stime. Quindi Neodemos potrebbe anche aver ragione: “nessuno è perfetto”, nemmeno le Nazioni Unite!”. Interessante e anche molto amaramente ironico. Come spiega il Corriere.it, le previsioni per il futuro delle Nazioni Unite ipotizzano un declino demografico dell’Occidente: Europa, Nord America, Australia e Giappone resteranno ferme a 1,3 miliardi complessivi, con gli over 65 che entro il 2050 supereranno gli under 25, mentre la popolazione mondiale aumenterà di 2 miliardi arrivando addirittura a 10, a vantaggio di Africa e Asia. Gli Stati Uniti cederanno il terzo posto per popolazione (dopo India e Cina) alla Nigeria. I dati attuali, visti con riferimento alla pandemia, ci fanno ulteriormente riflettere su quanto sia complesso il progetto di vaccinare gran parte della popolazione del mondo.

Cronaca. Uno spaventoso incidente stradale nel Bresciano riporta alla drammatica ribalta le stragi del sabato sera. Come racconta il sito Bresciaoggi.it, che pubblica anche foto raccapriccianti (una è qui sotto), cinque ragazzi della Val Sabbia hanno perso la vita, stritolati nell’automobile su cui viaggiavano, finita intorno a mezzanotte contro un pullman nei pressi di Rezzato, lungo la provinciale 45. Il tremendo urto non ha lasciato scampo ai giovani passeggeri della vettura, morti probabilmente tutti sul colpo. Chiara la dinamica: è stato uno scontro frontale violentissimo. Il pullman ha la parte anteriore sfondata, l’unica parte ancora riconoscibile dell’auto è il bagagliaio. Identificate le vittime, quattro ragazzi e una ragazza: sono tre ventenni, Dennis Guerra, di Sabbio Chiese, El Harram Imad, di Preseglie e Natiq Imad, di Pertica Bassa, il 22enne Natiq Salà, di Vestone, e una ragazza 17enne, Irene Sala.Sul pullman, dell’International Tour Caldana, si trovava soltanto il conducente, che è rimasto ferito in maniera non grave. E’ stato caricato su un’ambulanza in stato di shock e portato in ospedale. Avrebbe detto di essersi trovato davanti la vettura e di non essere riuscito ad evitarla. I ragazzi, alcuni di origine straniera, abitavano nell’area della Valsabbia. “Una scena apocalittica, davvero da fine del mondo. Sembra sia scoppiata una bomba – ha raccontato un testimone dal ciglio della strada -. L’auto potrebbe essere una Volkswagen, ma è difficile capirlo con sicurezza: è praticamente sventrata e disintegrata”. Poveri ragazzi e povere famiglie.

E ora la Quirinale story. Il copione era già scritto da qualche giorno, ieri sera è andato finalmente in scena, con tanto di lungo comunicato autoreferenziale e anche con un po’ di evidenti minchiate per salvare la faccia. ”Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra – ha fatto sapere vecchio B – ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione. E’ un’indicazione che mi ha onorato e commosso: la presidenza della Repubblica è la più Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’Unità della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze. Nello stesso spirito ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta. Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la presidenza della Repubblica”. Va beh, i retroscena dicono che la famiglia lo abbia convinto a desistere anche per ragioni di salute, ma quello che conta è la sostanza. Ora non mancano i Casini, ogni riferimento non è casuale visto che l’ex presidente della Camera democristiano doc e con il pelo bello lungo potrebbe davvero spuntare (ma c’è sempre anche Giuliano Amato, anche lui non simpaticissimo ma con qualche competenza costituzionale maggiore di tanti altri) come soluzione finale in un clima di grande incertezza. Soluzione per quanto mi riguarda per nulla esaltante, ma sempre migliore rispetto ai nomi che starebbero per essere proposti dall’area di centrodestra, che poi non capisco perché li debba proporre il selfi/felpista che in questo Parlamento non guida certo il partito di maggioranza. Si comincia a votare domani pomeriggio: so già che rimpiangerò molto il presidente Mattarella e, pur comprendendo la paura di molti deputati e senatori per le eventuali elezioni anticipate, trovo francamente grottesco questo “veto” da parte di certi soggetti piccolini per Draghi, che piaccia o non piaccia avrebbe sicuramente statura e qualità per cambiare palazzo e salire al Colle. Se fossi al posto suo, farei eleggere a lor signori l'”alto” presidente e un minuto dopo mi dimetterei definitivamente – non solo per correttezza istituzionale, come comunque farà – , lasciando tutti in pasto alla fratellona fascio- sovranista. Staremo a vedere.

Coviddi, l’OMS non smette mai di tenerci sul chi vive. I rischi legati alla variante Omicron del coronavirus rimangono “molto alti”, a causa della forte contagiosità. è l’avvertimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Nonostante un minor rischio di malattia grave o decesso rispetto alle varianti precedenti, i livelli di trasmissione estremamente elevati hanno causato un importante aumento delle ospedalizzazioni, mettendo a rischio i sistemi sanitari di molti Paesi”, ha reso noto l’OMS. I trend epidemiologici confermano un disaccoppiamento tra il numero dei positivi, i ricoveri ospedalieri e i decessi, rispetto alle varianti precedenti: una combinazione della minore letalità di Omicron e del fattore di protezione rappresentato dai vaccini. Tuttavia, conclude OMS, “i dati attuali relativi alla gravità dei casi e al numero dei ricoveri ospedalieri provengono in massima parte da Paesi con alti livelli di immunizzazione della popolazione, e resta da vedere quale possa essere l’effettiva gravità di Omicron in comunità con minori tassi di vaccinazione o minore esposizione a varianti precedenti del virus”. E qui ritorna il problema della necessità di una vaccinazione a tappeto nel mondo.

Finisco con una notizia da Palermo. Nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’avvocato dello Stato Annamaria Palma ha annunciato che “la Procura dei minori ha avviato un progetto senza precedenti, sulla base di alcuni episodi recenti”. In pratica cinquanta ragazzi palermitani sono sotto osservazione da parte della Procura dei minorenni che progetta di allontanarli dall’ambiente familiare dove circola e si traffica droga. Nelle ultime settimane cinque bambini sono finiti in ospedale per avere ingerito droga a casa, mentre altri sono stati individuati dalle forze di polizia mentre aiutavano i genitori a confezionare droga da spacciare. Ragazzi che non vanno a scuola (l’evasione a Palermo arriva al 27%) e vengono coinvolti in attività criminali: duemila i procedimenti avviati con imputati minorenni. La Sicilia è la terza regionale italiana dove si spaccia più droga, anche con la complicità di agenti penitenziari e da persone detenute. Ha giustamente aggiunto Annamaria Palma: “È un imperativo categorico difendere i più piccoli e i più fragili”. E’ tutto, buona giornata.

Per oggi niente Ucraina, ci basta l’ansia che già abbiamo.

Gaetano Perricone

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