Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno. La modestissima audience di ieri per la mia rubrichetta dovrebbe indurmi a chiudere definitivamente putia (bottega), ma continuo per piacere mio e dei fedelissimi e affettuosissimi tra voi.Poche e veloci notizie, per non tediare nessuno.
Il mondo sta entrando in una “age of pandemics”, l’età delle pandemie. Lo afferma il panel (gruppo, non c’entrano le amate panelle, oggi gli anglismi sono unnegghiè, dovunque) di 26 scienziati provenienti da tutto il mondo nel rapporto pubblicato sul sito della Commissione Europea in occasione del Global Health Summit, il vertice per la Salute Mondiale, di ieri e rilanciato dall’Istituto Superiore di Sanità (fonte ANSA).”Gli sforzi di oggi per affrontare il Covid-19 – avvertono gli esperti – dovrebbero includere investimenti e misure di risposta che abbiano il maggior potenziale possibile per un miglioramento sostenibile della prevenzione, inclusi gli investimenti in risorse umane e nella loro formazione, della preparazione e della risposta alle minacce globali per la salute. La probabile traiettoria per il SarsCoV2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell’emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei paesi con bassa copertura vaccinale”. E’ quanto aggiunge il gruppo di eminenti scienziati. “Un’equità globale nell’accesso alle risorse”, avvertono, “è sia un imperativo morale che un’esigenza critica per il controllo della pandemia”.
Coerentemente a queste indicazioni, “combattere il Covid-19 con una campagna di vaccinazioni globale e immediata e prevenire la prossima pandemia” sono le principali direttrici che hanno animato il Global Health Summit di Roma, presieduto dal nostro premier Mario Draghi e dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che ha riunito i leader del G20, scienziati, organizzazioni internazionali e società civile attorno a un tavolo – ancorché virtuale – per dare risposte concrete, a partire dalla redistribuzione solidale dei vaccini a disposizione del ricco Occidente a scapito dei Paesi poveri, condividendo brevetti, conoscenza e produzione. “Vaccinare tutti, ovunque, adesso”, è il mantra ripetuto dai padroni di casa Ursula e Mario – gli unici a incontrarsi dal vivo a Villa Pamphilj – e da molti ospiti con evidente senso di urgenza a ridurre quel gap e a “rimediare alle ingiustizie e iniquità dei momenti più difficili” della pandemia. Speriamo non restino solo parole e vengano seguite da impegni concreti a favore di chi ha grandi difficoltà per combattere la pandemia.Da Messina arrivano notizie che personalmente mi inquietano, anche se non mi sorprendono, su una candidatura che avanza per la prossima presidenza della Regione siciliana. “Sono già in campagna elettorale per governare la Sicilia, stiamo definendo l’organizzazione del movimento di ‘liberazione’ dell’isola, lo presenterò a settembre e ne vedranno delle belle. Giocare d’anticipo è la mia storia. Non sono abituato ad aspettare il battesimo di qualcuno, pretendere ora attenzioni particolari è prematuro. Con Salvini c’è stima reciproca, coltiviamo il rapporto ma per me non è precondizione: non è che mi serve il benestare suo o di Berlusconi per fare le mie scelte”.
Così conversando con l’ANSA Cateno De Luca, attuale sindaco di Messina e leader del movimento ‘Sicilia Vera’. De Luca aggiunge: “In questo momento il centrodestra sta cercando l’uomo giusto da candidare a presidente della Regione siciliana, perché tutti sanno che Musumeci è improponibile. C’è tanta fibrillazione e imbarazzo, Musumeci è caduto nella trappola e ora è alla ricerca di attestazioni di fede e d’amore”. “Io sono già in campo – prosegue De Luca – e in questo momento non mi pongo certamente il tema di chi mi sostiene o meno, non è questo il termometro che mi indica se andare a vanti o fare un passo indietro”. Insomma è sempre Scateno De Luca, credo ne vedremo delle belle davvero, povera Sicilia.
Infine si profila un svolta nelle indagini che riguardano il caso Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara Del Vallo l’1 settembre 2004. Nel corso della trasmissione Quarto Grado, andata in onda ieri sera su Rete 4, è stata data la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave. L’indiscrezione non ha ancora trovato conferme dalla Procura di Marsala, che nei giorni scorsi aveva riaperto l’inchiesta sul rapimento della bimba e che sta nuovamente analizzando alcune intercettazioni. Anna Corona è l’ex moglie di Pietro Pulizzi, attuale marito di Piera Maggio e padre naturale di Denise Pipitone, ed è anche la madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della bimba, processata e assolta in via definitiva dall’accusa di sequestro di persona. Anche Anna Corona era stata inizialmente indagata, ma la sua posizione era stata poi archiviata.Giuseppe Della Chiave è nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto, oggi deceduto, che aveva rivelato di aver visto la piccola Denise in un capannone di Mazara del Vallo in braccio al giovane intento a fare una telefonata. Secondo il racconto di Battista Della Chiave, la bimba dopo essere stata rapita sarebbe stata portata con un motorino verso un molo, avvolta in una coperta, prima di essere caricata su una barca. Stanno venendo fuori tanti buchi di un’inchiesta condotta in passato non benissimo. Anche in questo caso ne vedremo ancora tante.
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