#Tanomattinale 22 gennaio 2022: ci sono facce e facce, Lorenzo, Mustafà, vecchio B, SOS femminicidi, New York violenta

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.

Ci sono facce e facce, belle, brutte, tristi, sorridenti, fresche, vere, finte, fresche, cadenti. Facce che dentro di noi suscitano a pelle sentimenti diversi: piacere o dispiacere, ammirazione o disprezzo, simpatia o antipatia, commozione o sorriso, entusiasmo o incazzamento. Oggi scrivo di tre facce. La prima, molto bella, che mi commuove ma altri versi mi indigna e mi fa incazzare, è quella di Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni compiuti a novembre che ieri ha perso la vita durante il suo ultimo giorno di stage per un progetto di alternanza scuola-lavoro che stava svolgendo in una azienda di carpenteria, la Burimec di Lauzacco, in provincia di Udine. In base alle prime ricostruzioni, gli è caduta addosso una putrella (una grossa trave di metallo) uccidendolo sul colpo. Un destino atroce il suo: Lorenzo, che aveva tutta la vita davanti come nel bel film di Paolo Virzì del 2008, era al suo ultimo pomeriggio di stage. Aveva ancora poche ore da trascorrere in quella ditta di carpenteria metallica: lunedì mattina sarebbe tornato in classe, a raccontare ai compagni l’esperienza del tirocinio. Tra i primi ad accorrere, racconta “Il Giorno”, sono stati i genitori della vittima, che abitava a Castions di Strada, a un quarto d’ora di distanza dall’azienda dove il ragazzo svolgeva il tirocinio. A loro si sono immediatamente stretti i titolari dell’azienda e i «colleghi» di lavoro. Lorenzo frequentava il Centro di Formazione Professionale all’interno dell’Istituto superiore dei Salesiani Giacomino Bearzi di Udine. L’area è stata transennata e posta sotto sequestro per cercare di stabilire eventuali responsabilità penali. Come sempre in queste terribili circostanze – a maggior ragione in questa storia, visto che si trattava di uno stage di formazione di uno studente giovanissimo – si ritorna a parlare della tragedia italiana del morti sul lavoro nel nostro Paese e su come arginarla. Riporto integralmente le cifre che rende pubbliche nel suo ottimo sito l”Osservatorio nazionale morti sul lavoro di Bologna, indipendente, in una nota del coordinatore Carlo Soricelli che rende il pieno la spaventosa gravità del problema: “Al 21 gennaio 2022 sono morti dall’inizio dell’anno 46 lavoratori (con Lorenzo Parelli sono 47, n.d.r), 22 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere; 3 in Veneto, due in Lombardia.

E’ morto il terzo agricoltore schiacciato dal trattore, dopo il 39enne di Campobasso, un 38enne a Cosenza, negli ultimi 5 giorni hanno perso la vita 8 autotrasportatori, tre dei quali sull’A1 in Calabria. Muoiono due lavoratori siciliani Report morti sul lavoro nell’intero 2021 Nel 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di lavoro, con un aumento del 18% sui luoghi di lavoro rispetto all’anno 2020, ma l’anno scorso c’è stato il fermo covid (nel nostro monitoraggio non ci sono i lavoratori morti per infortuni da covid)”.

La seconda faccia che vedete tra le foto è quella, meravigliosa e che ci riempie il cuore di commozione e di gioia, di Mustafà al-Nazzal, il bambino di cinque anni nato senza arti per colpa di un bombardamento aereo con armi chimiche in Siria, atterrato ieri in Italia all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino con un volo da Istanbul. Insieme a lui è arrivato anche suo padre Munzir, la mamma Zeynep e le due sorelline. Ad attenderli, scortati dalla polizia fin dal momento dello sbarco ed accolti con il benvenuto di Adr, delegati del Sipa. La prima destinazione del viaggio della famiglia Al Nazzal è l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elasa Montalcino e infine l’eccellenza del Centro Protesico di Budrio, che regalerà davvero a Mustafà una nuova vita. “Un sogno che si avvera”, sono parole dette all’AGI dal fotografo Mehmet Aslan – autore della famosa foto “Hardship of life” del bimbo con il papà, con cui Aslan ha vinto lo scorso ottobre il Siena International Photo Awards- per commentare la notizia.

La terza faccia, piuttosto brutta e che mi fa abbastanza incazzare (ma è un libero sentimento personale) è quella del vecchio B, che oggi, forse e non è neanche detto, “scioglierà la riserva” e la smetterà, lui insieme ai suoi sodali, di ricattare l’Italia piena di problemi facendo sapere se sarà candidato alle elezioni alla presidenza della Repubblica, che cominceranno lunedì prossimo. Finirà, forse ripeto, questa farsa piuttosto squallida e imbarazzante e in grave ritardo si definiranno, se si definiranno gli accordi probabilmente più complessivi per Quirinale e Palazzo Chigi. Mi sono fatto un’idea di come finirà, ma per adesso la tengo per me. Femminicidi, altra tragedia italiana. Dal sito della Corte di Cassazione, riporto senza commenti questo importante passaggio dalle considerazioni finali della relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2021, letta ieri durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario: ” … Vi è però un elemento sconcertante: tra le vittime dei 295 omicidi del 2021, 118 sono donne, di cui 102 assassinate in ambito familiare/affettivo ed in particolare 70 per mano del partner o ex partner.6 Questo tipo di suddivisione è costante negli ultimi anni, si inquadra in un preoccupante incremento dei reati all’interno della famiglia ed è sintomo evidente di una tensione irrisolta nei rapporti di genere, di un’uguaglianza non metabolizzata. Anche su questo tema vi è un forte impegno dello Stato a cominciare dal Parlamento, impegno che richiede agli inquirenti attenzione e reattività, cui deve seguire severità in sede di applicazione della legge. Ma la risposta repressiva non può raggiungere le cause di un malessere profondo che la società deve affrontare in una dimensione più ampia, a cominciare dai luoghi di formazione della personalità”.

Finisco con una notizia notturna dal mondo. Notte di sangue e violenza ad Harlem, New York dove, in quella che è stata definita un’imboscata dagli investigatori, un poliziotto di 22 anni è rimasto ucciso e un secondo è rimasto gravemente ferito. E’ il terzo episodio sanguinoso che nell’ultima settimana ha coinvolto dei poliziotti newyorchesi. La sparatoria sarebbe avvenuta dopo una richiesta di soccorso giunta da una donna che denunciava un litigio con il figlio in un appartamento. Lo stesso giovane è stato a sua volta ucciso da un terzo agente. E’ lennesimo episodio di violenza nella Grande Mela, una delle principali sfide del nuovo sindaco Eric Adams