#Tanomattinale 21 novembre 2021: ancora femminicidi, Green pass, Super Green Pass, falsi green pass, i figli dell’albero Falcone, Mattarella e i bambini

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.

Oggi scrivo con più soddisfazione e con il sorriso sulle labbra. Un mio amico, alla fine della serata trascorsa ieri insieme, mi ha detto: mi raccomando, aspetto domani mattina il mattinale, lo leggo sempre in bagno. Quale gioia maggiore di potere essere di compagnia con le mie sciocchezze quotidiane in uno dei momenti più solenni della quotidianità?

Peccato che, anche stavolta, debba aprire la mia rubrica con il tristissimo, terrificante aggiornamento dei femminicidi, uno riuscito, l’altro sventato in extremis. Storie che colpiscono più del solito perché in entrambi l’assassino e il quasi assassino erano recidivi e dunque conosciuti dalle forze dell’ordine. A Reggio Emilia i carabinieri hanno arrestato l’ex compagno di Juana Loayza, 34enne trovata morta in un parco: si chiama Mirko Genco, ha 24 anni, è originario e residente a Parma, interrogato avrebbe ammesso le proprie responsabilità. Di recente era stato arrestato e processato per stalking ai danni della vittimaLa donna è stata uccisa con ferite provocate da un coltello, trovato sul posto. Il corpo è stato trovato riverso, faccia in giù. Dalla ricostruzione dei fatti l’assassino, arrivato in città, avrebbe rintracciato Juana in un locale del centro e insieme a lei si sarebbe diretto verso la sua abitazione. Durante il tragitto, in un parco pubblico vicino alla casa della vittima, l’avrebbe aggredita, tentando prima di strangolarla per poi accoltellarla con un coltello da cucina.

Per fortuna non è invece riuscito a condurre a termine la sua missione di morte un uomo di 45 anni, arrestato a Modica dai carabinieri mentre, armato di due coltelli e una mannaia, stava tentando di forzare la porta dell’abitazione della ex moglie. La donna, terrorizzata, ha chiamato i militari che sono intervenuti subito e hanno bloccato l’uomo, originario di Pozzallo, in evidente stato di ebbrezza. Da più di un anno aveva il divieto di avvicinarsi all’abitazione dell’ex moglie, da cui era separato non legalmente. È ora agli arresti domiciliari con l’accusa di atti persecutori, porto di armi o di oggetti atti ad offendere e violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare. Due fatti che riaprono con forza il dibattito sulle misure, evidentemente insufficienti, per proteggere le donne già vittime di violenza da parte degli psicopatici che si sentono loro padroni e che potrebbero, com’è accaduto nelle storie qui raccontate e accade tante altre volte, tornare alla carica. C’è chi ha avanzato la proposta di proteggerle con una scorta, ma credo sia impossibile da attuare. Certo qualcosa lo Stato deve fare subito per fermare l’infinita mattanza delle donne.

Sul fronte della “guerra” al Coviddi, in vari Paesi europei- da domani Repubblica Ceca e Slovacchia, non capisco perché dai 1 febbraio 2022 l’Austria, come evidenzia la tabella dell’ANSA – si ritorna al lockdown per fronteggiare la nuova, spaventosa crescita del contagio del virus maledetto, in Italia è più che mai aperto il dibattito sull’efficacia del Green Pass, sulla necessità di farlo diventare “Super Green Pass” (con l’obbligatorietà del vaccino come ultima spiaggia) per meglio tutelare i vaccinati dalla sacche di resistenza dei no vax, mentre si diffonde la piaga dei Green Pass fasulli. La procura di Roma ha infatti aperto un fascicolo sulla diffusione di Green pass sul web. L’indagine, secondo quanto si apprende, è relativa ad alcuni certificati disponibili all’interno di una nota piattaforma di file sharing. Una analoga inchiesta è stata aperta anche dalla procura di Milano. Gli accertamenti sono stati delegati alla Guardia di Finanza dopo l’indagine avviata dal Garante della Privacy. E intanto continuano le manifestazioni di no Green Pass e no vax in Italia (Rom a Milano) e contro le restrizioni in altri Paesi europei: a Vienna e ancora in Olanda, a l’Aja con guerriglia urbana (51 arresti e 7 feriti). Il clima è dunque caldissimo e le previsioni sul contagio dell’OMS sono molto preoccupanti. E ora le belle cose.

Oggi è la Giornata nazionale dell’albero e mi piace molto parlare dei “figli” dell’albero Falcone, l’ormai leggendario ficus davanti alla casa palermitana del giudice assassinato simbolo della lotta alla mafia. E’ entra nel vivo il bellissimo progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale ‘Un albero per il futuro’, promosso in collaborazione con il Ministero della Transizione ecologica e voluto dalla Fondazione Falcone e dall’Arma dei Carabinieri, che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole italiane di circa 50mila piantine nel triennio 2020-2022. Nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo, teatro del primo maxiprocesso alla mafia istruito dai dottori Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono state consegnate le prime 100 “piantine di Falcone” agli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa: “L’Albero Falcone ha rappresentato l’avvio della resistenza civile contro la mafia. Io spero che gli alberi che nasceranno dalle sue talee, donate alle scuole di tutta Italia grazie al lavoro dei carabinieri, diventino presidi di legalità per tanti territori, strumento di trasmissione di memoria e impulso per la creazione di una società più giusta che rigetti i disvalori delle mafie”, ha commentato Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del dottor Giovanni. In sette mesi sono già più mille le piante con lo stesso genoma della pianta madre, pronte per essere piantate in tutte le scuole d’Italia e sono più di 300 gli istituti italiani che hanno chiesto di avere l’Albero di Falcone e di questi, oltre 200 sono siciliani. Voglio anche ricordare, in questa giornata dedicata agli alberi, il favoloso, monumentale, leggendario Castagno dei Cento Cavalli nel territorio etneo di Sant’Alfio, vincitore nettamente e più che meritatamente del concorso “Tree of the years”, Albero dell’anno 2021.

Chiudo con le parole, ancora una volta straordinarie e illuminanti, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella dichiarazione di ieri in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, istituita per ricordare l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti del fanciullo: “Va affermato con forza uno dei principi fondamentali della Carta, quello della non discriminazione: ogni bambino deve poter godere degli stessi diritti, senza eccezione alcuna. La Convenzione afferma il diritto ad una infanzia felice e ribadisce il divieto di ogni forma di sfruttamento dei bambini e degli adolescenti e la giornata odierna è la data simbolica per rimarcare i loro diritti e far sì che la difesa di questi si nutra di azioni concrete. Il numero degli Stati che, attraverso la ratifica della Convenzione, si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei principi in essa affermati è altissimo. Nonostante l’impegno profuso, tuttavia, ancora oggi assistiamo troppo spesso alla loro negazione. Bambini che perdono la loro infanzia e la loro libertà perché “arruolati” nelle zone di guerra. Bambini profughi, costretti a fuggire per guadagnare una speranza di vita. Bambini impiegati nel lavoro minorile o reclutati dalla criminalità perché nati in contesti di privazione economica ed educativa. Bambine usate come merce di scambio, costrette a matrimoni spesso non voluti e precoci, costrette a vivere ogni giorno in un incubo: bambine alle quali vengono distrutti i sogni e l’attesa di una vita libera … Alla Repubblica, alla comunità internazionale, la responsabilità di offrire un futuro all’infanzia. Su di essa, sulle capacità dei bambini, risiede l’avvenire di tutti». Null’altro da aggiungere: proteggiamo i nostri figli e nipoti, tuteliamoli da un mondo sempre più spaventoso.

Buona giornata