Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.
Oggi metto da parte Coviddi, no vax, appoi vax, Green Pass, selfisti-felpisti e cose varie pesanti della nostra vita e scrivo solo di festa e e di gioie sportive, di straordinarie donne italiane bianche e nere, vittoriose e favolose con le proprie gambe e con quelle fatte per loro, con il grande cuore e la generosità delle donne.
E comincio con un pizzico di orgoglioso campanilismo. Leader e simboli del meraviglioso sabato italiano di sport al femminile sono due siciliane: Monica Graziana Contraffatto, 40nne di Gela, la più grande d’età del terzetto azzurro che ha dominato a Tokyo la finale dei 100 metri delle Paralimpiadi; poi Myriam Sylla, 26 anni, nata a Palermo da genitori ivoriani, capitana e formidabile protagonista della vittoria dell’Italia ai campionati europei di pallavolo sulla fortissima rivale e bestia nera Serbia, guidata dalla micidiale manona sinistra del martello Tijana Boskovic, nella più che ostile bolgia della Stark Arena di Belgrado.
Le imprese sportive le avete viste, riviste, sentite commentare. Io qui le ricorderò con le parole, emozionanti e anche commoventi delle protagoniste. “Io voglio dedicare la mia medaglia a quell’altro Paese che mi ha tolto qualcosa ma in realtà mi ha dato tanto, l’Afghanistan”, ha detto Monica Graziana Contrafatto a Rai Sport dopo il bronzo conquistato nei 100 metri femminili. Nel 2012 era un caporal maggiore dei bersaglieri in missione in Afghanistan. Durante un attacco alla base italiana fu colpita a una gamba dalle schegge di una bomba che le provocarono danni anche all’arteria femorale, all’intestino e a una mano. Le venne poi amputata la gamba destra.
“Vincere è stato bellissimo, ma l’emozione più bella è il podio a tre – sono state le parole di Ambra Sabatini, 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole (Grosseto), che ha conquistato la medaglia d’oro e con 14”11 ha realizzato il record del mondo e che ha iniziato a gareggiare dopo aver perso una gamba in un incidente, ispirandosi proprio alla Caironi, anche lei privata di un arto dopo un incidente in moto -. Vedere l’Italia su quei gradini è fantastico, lo desideravamo tanto tutte quante in questi giorni. Mi sembra incredibile, ancora non ci posso credere.
Era un sogno che avevamo da sempre, eravamo un duo che è diventato un trio e siamo riuscite a farcela Perché desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa”.
Parole molto significative anche quelle Martina Caironi, 31enne di Alzano Lombardo, seconda classificata dopo l’oro conquistato a Rio De Janeiro nel 2016: “Il ‘trio medusà è arrivato. Ci unisce la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande”.
L’Italia ha raggiunto così le 69 medaglie a questi Giochi paralimpici, successo incredibile: se si vuole, si può !E poi c’è l’Italia femminile di pallavolo, campione d’Europa con una prova magnifica, che abbiamo seguito all’inizio con il fiato sospeso, poi con emozione, quindi con un entusiasmo crescente, palla dopo palla. E’ stato il grande riscatto di una squadra fortissima, piena di grandi talento con il testa Paola Egonu e Myriam Sylla, che un mese fa a Tokyo si era imballata e aveva deluso.
A Belgrado, le azzurre del ct Mazzanti si sono imposte per 3-1: parziali di 24-26, dunque una sconfitta di un soffio al primo set, poi la marcia trionfale con tre set vinti 25-22, 25-19, 25-11. L’Italia è campione d’Europa per la terza volta, torna sul gradino più alto del podio a 12 anni dall’ultimo trionfo e dall’ultima finale continentale disputata.«Non vedevamo l’ora di giocare contro la Serbia. Ci ricordavamo bene la partita delle Olimpiadi, provavamo un po’ di vergogna perché sapevamo di non aver giocato come potevamo», ha detto la capitana Sylla ai microfoni di RaiSport. «Volevamo dimostrare qualcosa, lo abbiamo fatto e sono davvero felice. Questa medaglia cancella il fallimento delle Olimpiadi: non ci siamo abbattute, siamo tornate e abbiamo vinto».
Onore alle donne d’Italia, grandissime anche nello sport, in questa estate di ubriacanti successi per i colori azzurri, mentre aspettiamo l’importantissima partita che la Nazionale di calcio di Roberto Mancini giocherà stasera alle 20,45 a Basilea contro la Svizzera, l’avversaria più rognosa – come già visto agli europei – sulla strada delle qualificazioni ai Mondiali del Qatar, che avranno inizio il 21 novembre 2022.Chiudo come sempre con la memoria: onore per sempre al sindaco-pescatore di Pollica Angelo Vassallo, assassinato undici anni anni fa dalla Camorra (ma ancora non è stata fatta luce sull’omicidio).
Onore a un eroe semplice, che ha pagato con la vita l’essersi opposto all’illegalità, alla sopraffazione, allo scempio dell’ambiente. Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo dimenticarlo.
Buona domenica
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