#Tanomattinale 20 febbraio 2021: Luna Rossa, Liliana, Mia, Revenge Porn, Draghi al G7 dei vaccini

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno. Siete un meraviglioso manipolo di grandi persone, vi ringrazio assai della vostra presenza costante.

Stamattina cominciamo con le notizie fresche dalle calde acque di Auckland in Nuova Zelanda, dove nel cuore della nostra notte, alla ripresa della “Prada Cup” di vela, la nostra mitica Luna Rossa, con il gran timoniere palermitano Francesco Bruni, ha vinto un’altra regata ma ne ha anche persa una contro la britannica Team Ineos UK ed è adesso in vantaggio per 5-1. Si gareggia al meglio delle 13 regate,  e dunque chi arriva per primo a 7 va in finale di Coppa America contro il Team New Zealand. Dunque anche le prossime due sfide, in programma fra circa 21 ore (alle 4 italiane di domenica, le 16 locali) nel solco della tradizione delle notti magiche  della Coppa America, potrebbero essere decisive.

E adesso tre storie di donne, due bruttissime, la terza pure ma con un pò di giustizia. Comincio con un omaggio solidale e affettuoso alla straordinaria senatrice novantenne Liliana Segre, che dopo avere accettato con entusiasmo giovanile di fare la testimonial a Milano per la campagna vaccinale della Regione Lombardia, è stata bersagliata sui social da un immondo bombardamento di insulti da parte di schifosi haters: un ignobile cocktail di antisemitismo, razzismo, crudeltà. Spero che la polizia postale ne becchi presto qualcuno e che le conseguenze siano esemplari, anche se non credo ce ne usciremo presto da questo abominio. 

La seconda è un’altra storia di violenza, in un’altra parte del mondo, il Myanmar del colpo di stato militare contro la signora Aung San Suu Kyi, leader e simbolo molto amato nella ex Birmania, imprigionata dai generali che hanno ripreso il potere. La vittima ha 19 anni, si chiama Mya Thwate  Khaing ed è stata mortalmente colpita alla testa da un proiettile sparato da un poliziotto durante una manifestazione. La povera ragazza è adesso anche lei simbolo della protesta e della lotta per la libertà del popolo birmano, sempre più duramente repressa dai militari.

La terza storia di donne viene da Torino, dove è stata emessa una importanza sentenza su una disgustosa vicenda di “Revenge Porn”, ovvero porno vendetta via Internet. Un anno e un mese per violenza privata e diffamazione è la condanna per la dirigente scolastica di un asilo che aveva diffuso dal web le foto intime e private di una maestra, messe in rete dall’ex fidanzato. Pene minori sono state inflitte a una collega e a una madre. La vittima ha giustamente commentato: “Non mi sento risarcita, rivoglio il mio lavoro”, perso in seguito allo scandalo suscitato da questa storia. E’ un altro dei casi esemplari di quanto l’uso distorto e violento della rete può distruggere la vita delle persone.

Concludo con il Super Commissario Presidente Marziano, chi più ne ha ha più ne metta. Draghi ha debuttato ieri in grande stile tra i leader del mondo nel G7 virtuale che si è occupato di lotta al Coviddi – con numeri di nuovo molto preoccupanti nel nostro Paese colpito dalle terribili varianti del virus, mentre continua a stare meglio la Sicilia – con decisioni importanti: un imponente stanziamento di 7 miliardi e mezzo di dollari (4 dagli Stati Uniti) e soprattutto l’adesione unanime al principio fondamentale che vanno sostenute alla grande le vaccinazioni nei Paesi poveri perché senza l’immunità globale o quasi la pandemia non potrà mai essere sconfitta. Nota personale: mi ha fatto molta impressione vedere la foto, che inserisco qui sotto alla fine, della videoconferenza con le facce di tanti potenti della Terra che si sono parlati in questo modo, in fondo come faccio io con i miei colleghi e amici lontani e anche con mio nipote. E’ la conferma che sono anziano, che i progressi e le potenzialità delle tecnologia mi lasciano ancora a bocca aperta come i bambini, ma anche che l’innovazione ci rende tutti più vicini e anche un pò più uguali. Il risvolto della medaglia, in pratica, di quanto ho scritto prima a proposito della sentenza di Torino.