Tanomattinale

#Tanomattinale 20 aprile 2022: i disabili cacciati dal treno; guerra in Ucraina: Azovstal, l’appello disperato del comandante ucraino; il processo negoziale “complicato”; Lavrov, gli accordi di Minsk, le armi nucleari; scambio di accuse all’ONU, le deportazioni in Russia, gli ucraini usati “come carne da cannone” contro Mosca; il G7 verso nuove sanzioni

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Oggi apro e dedico spazio ad una notizia che mi ha colpito e indignato molto, specchio di un Paese dove civiltà e umanità si vanno sempre più perdendo, come del resto in tante altre parti del mondo. Parlo della storiaccia dei 27 ragazzi disabili ‘cacciati’ dal treno Albenga-Milano alla stazione di Genova Principe da un gruppo di turisti che si sono rifiutati di alzarsi dai posti occupati nonostante fossero riservati alle persone con disabilità. Nonostante la presenza della polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia, quelli che avevano occupato i posti si sono rifiutati categoricamente di far sedere i disabili tanto che Trenitalia ha organizzato un bus dedicato per riportare a Milano i ragazzi disabili, che in realtà non sono neanche riusciti a salire su quel treno super affollato. Ecco, comunque, la ricostruzione dell’azienda che gestisce il trasporto ferroviario: “Trenitalia, esprimendo vivo dispiacere e sdegno per l’accaduto, rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti e conferma il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi, per poterne godere pienamente, necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico … Trenitalia aveva riservato sulla prima vettura del treno regionale 3075 Albenga-Milano i posti necessari a far viaggiare da Genova a Milano una comitiva di persone con disabilità, 27 persone e 3 accompagnatori. Sul treno, arrivato a Genova Piazza Principe, in ritardo per un precedente atto vandalico, che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a Genova liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti.

Dopo circa venti minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo … È stata quindi fornita a Genova la massima assistenza, consegnando a ciascuno un kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici e, successivamente, al pullman per raggiungere Milano”.

Ma Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l’associazione con cui viaggiavano i 25 disabili, ha una sua verità e l’ha espressa all’ANSA: “La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio Porta Principe … Stanno mettendo le persone una contro l’altra, è una narrazione agghiacciante, il focus è la mancata tutela di un diritto, quello di viaggiare, il messaggio non è ‘poveri disabili trattati male”. E ancora: “Non ha senso la pretesa di far scendere dal treno delle persone che avevano un biglietto con prenotazione come lo avevamo noi, prescindendo dalle loro esigenze: era una competenza che non spettava ai passeggeri, non era un problema risolvibile da noi clienti ma da Trenitalia”.

E c’è anche un esposto alle procure della Repubblica di Genova e di Milano con l’ipotesi di violenza privata da parte dei legali di Assoutenti “Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale – ha spiegato il presidente Furio Truzzi – Chiediamo alle Procure di Genova e Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni … Chiediamo inoltre che le pubbliche autorità e le società del trasporto ferroviario elevino nei confronti dei responsabili della triste vicenda un “daspo” a vita su tutti i treni italiani, vietando ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi tipo di treno allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie”.

Guerra Russia-Ucraina, giorno 56. Le forze di occupazione russe hanno dato agli ucraini che resistono nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol – dove secondo un deputato ci sarebbero 300 persone con molti bambini sotto le macerie – un’altra scadenza per la resa. Se le truppe ucraine smetteranno di combattere alle 14 di oggi (le 13 in Italia), saranno “garantite la vita, la sicurezza e le cure mediche”, ha detto il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, aggiungendo che “la fine dei soldati ucraini sarà amara in caso di rifiuto”.

La estrema drammaticità della situazione viene sottolineata in un messaggio pubblicato stanotte su Facebook da Serguiy Volyna, comandante ucraino della 36a brigata della marina nazionale, in trincea nel vasto complesso siderurgico di Azovstal a Mariupol: “Potremmo vivere i nostri ultimi giorni, anche le nostre ultime ore. Il nemico è dieci volte più numeroso di noi”, ha scritto, “Chiediamo e imploriamo tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un Paese terzo”, ha aggiunto. Secondo il comandante Volyna, l’esercito russo ha “il vantaggio nell’aria, nell’artiglieria, nelle forze di terra, nell’equipaggiamento e nei carri armati”.

“Difendiamo solo un punto – la fabbrica Azovstal – dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra”. E intanto centoventi civili sarebbero usciti da abitazioni che si trovano nei pressi dell’acciaieria Azovstal. Lo riferisce Interfax citando come fonte il primo canale della tv di Stato russa. L’agenzia non governativa russa Interfax fa anche il punto sulle trattative tra le parti, ormai bloccate da tempo: “Dopo l’ultimo incontro di persona tra una delegazione ucraina e una russa a Istanbul, il processo negoziale si è notevolmente complicato, ha affermato lunedì sera Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino.

“La situazione cambia continuamente. E il contesto emotivo in cui stanno procedendo i negoziati oggi dà motivo di guardare la situazione nel complesso in modo un po’ diverso”, ha detto Podolyak durante una maratona televisiva. “Il processo negoziale si è notevolmente complicato in questi giorni. Questo è un processo molto complicato ora”, ha affermato”La posizione russa sulla questione è spiegata in questa nota della Tass, agenzia di stampa ufficiale: “Il presidente ucraino Vladimir Zelensky è stato utilizzato dall’Occidente contro la Russia per ignorare l’attuazione degli accordi di Minsk, ha affermato martedì il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista esclusiva al canale televisivo India Today.

“Penso che l’Occidente abbia usato Zelensky contro la Russia. E [l’Occidente] ha fatto di tutto per rafforzarlo nel desiderio di ignorare gli accordi di Minsk”, ha detto Lavrov. “Se [Zelensky] avesse collaborato all’attuazione degli accordi di Minsk, la crisi sarebbe finita molto [tempo] fa”. Gli accordi di Minsk sono la pietra angolare del processo di pace nel Donbass. L’accordo delinea le mosse per dichiarare un cessate il fuoco, ritirare le armi, dichiarare l’amnistia, ripristinare i legami economici e condurre la riforma costituzionale in Ucraina attraverso il dialogo con le autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR, LPR), volto a decentralizzare il potere e fornire una speciale stato ad alcuni distretti delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Tuttavia, il processo negoziale si è effettivamente bloccato a causa del rifiuto di Kiev di rispettare le disposizioni politiche degli accordi di Minsk. In particolare, Kiev ha rifiutato di intrattenere un dialogo diretto con DPR e LPR, si è opposta al consolidamento dello status speciale delle regioni nella costituzione … Lavrov ha anche sottolineato che la Russia non sta valutando la possibilità di utilizzare armi nucleari in Ucraina. “Solo armi convenzionali”, ha risposto Lavrov quando gli è stato chiesto se la Russia stesse considerando l’ipotesi di usare di armi nucleari in Ucraina”.

Ma francamente, è un mio pensiero, non ci si può fidare troppo di queste rassicurazioni, speriamo bene. Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta discutendo della situazione umanitaria in Ucraina causata dall’invasione russa. La denuncia dell’Ucraina in una nota dell’agenzia di stampa Ukrinform: “Gli invasori russi continuano a deportare con la forza gli ucraini dai territori temporaneamente occupati in Russia, come fece una volta la Germania nazista. Lo ha affermato il rappresentante permanente dell’Ucraina presso le Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya in una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “I campi di filtrazione sono un elemento integrante del loro trasferimento. Almeno 20.000 ucraini sono tenuti in campi di filtraggio sulla linea Manhush-Nikolske-Yalta, circa 5.000-7.000 persone – nel campo di filtraggio nel villaggio di Bezimenne, nella regione di Donetsk”, ha detto. Secondo le informazioni disponibili, i cittadini ucraini vengono inviati nelle regioni economicamente depresse della Federazione Russa, comprese le regioni settentrionali e l’isola di Sakhalin, ha affermato Kyslytsya. Ha anche aggiunto che gli ucraini ricevono documenti che vietano loro di lasciare le regioni russe per due anni. In totale, ha detto, più di 500.000 ucraini, inclusi 121.000 bambini, sono già stati trasferiti con la forza in territorio russo. Tali azioni degli invasori russi possono essere qualificate come rapimenti e richiedono una risposta risoluta da parte della comunità internazionale, principalmente da parte delle agenzie delle Nazioni Unite competenti, ha affermato Kyslytsya.

“Ogni volta sembra che ci siamo già abituati ai metodi ignobili della guerra russa. E ogni nuova notizia da Mariupol e dozzine di altri hotspot dimostra che i russi sono ancora in grado di raggiungere nuovi minimi”, ha aggiunto. Dalla Tass la risposta russa: “L’Occidente sta usando gli ucraini come carne da cannone nella sua guerra per procura contro la Russia, ha affermato il primo vice rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Dmitry Polyansky. “La preoccupazione dei colleghi occidentali per l’Ucraina e gli ucraini è piuttosto egoistica ed egoistica”, ha detto in una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Hanno bisogno degli ucraini solo come carne da cannone nella loro guerra per procura contro la Russia “fino all’ultimo ucraino”.

La Russia apre corridoi umanitari ogni giorno, ma la parte ucraina è riluttante a usarli, ha osservato Polyansky. “Dichiariamo quotidianamente corridoi umanitari, [dichiariamo] cessate il fuoco ogni giorno, lo abbiamo fatto anche oggi, per quanto riguarda lo stabilimento Azovstal a Mariupol, ma la parte ucraina non lo usa. Ignorano quegli appelli”, ha osservato”Ieri pomeriggio si è svolto il nuovo vertice in videoconferenza tra i leader del G7 per fare il punto sulla guerra, c’era anche il premier Mario Draghi ancora in isolamento per il Covid. Ecco il comunicato di Palazzo Chigi: “Il Presidente del Consiglio ha avuto questo pomeriggio una nuova videoconferenza con il Presidente Biden, il Presidente Macron, il Cancelliere Scholz, il Primo Ministro Johnson, il Primo Ministro Trudeau, il Primo Ministro Kishida, il Presidente Duda, il Presidente Iohannis, il Presidente Michel, la Presidente von der Leyen e il Segretario Generale Stoltenberg.

E’ stata condivisa la forte preoccupazione per il prolungarsi delle ostilità in corso e l’esigenza di giungere quanto prima ad un cessate il fuoco per porre fine alle sofferenze della popolazione. I Leader hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento in merito al sostegno all’Ucraina in tutte le sue dimensioni, con particolare riguardo al contributo al bilancio del Paese. Ampio consenso è stato espresso sulla necessità di rafforzare la pressione sul Cremlino, anche con l’adozione di ulteriori sanzioni, e di accrescere l’isolamento internazionale di Mosca.

E’ stato ribadito l’impegno comune a diversificare le fonti energetiche riducendo in tal modo la dipendenza dagli approvvigionamenti russi”.

Per oggi è tutto, buona giornata. (le foto dal web)

Gaetano Perricone

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