Tanomattinale 19 agosto 2021: zona gialla e lacrime di coccodrillo, democrazia e sharia

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno.

Domani avremo purtroppo l’ufficializzazione del ritorno in zona gialla della Sicilia, fino ai dati diffusi ieri prima regione in Italia per numero di contagi Coviddi e prima a tagliare il “prestigioso” traguardo per avere sforato i parametri fissati a livello nazionale.


Mi sembra utile, credo faccia comprendere molte cose, la illuminante testimonianza rilasciata al sito Open dal dottor Sandro Distefano, primario di terapia intensiva respiratoria all’Ospedale Cannizzaro di Catania: «Arrivano in reparto a pezzi, a quel punto scendono lacrime di coccodrillo … Si rendono conto e invitano i familiari a vaccinarsi dai loro letti di ospedale. Ma se l’unico strumento di comprensione per loro è prendersi una polmonite bilaterale grave come si potrà vincere questa guerra?». Il medico continua così: «Un nostro paziente ha deciso di scrivere un diario per non dimenticare tutti i sintomi e i disturbi che continua ad avere, non riesce a parlare, a respirare, e scrivere di quello che sta scoprendo è una delle poche cose che gli dà sollievo. Era un No vax, ha cambiato opinione, ma troppo tardi». Tra i pentiti anche i 20 enni: «Si svegliano da questa forte forma di incoscienza e sono i primi a rendersi conto della cavolata commessa. Abbiamo visto alcuni di loro dal letto di ospedale attaccarsi al telefono chiamando tutti i loro amici e invitandoli a vaccinarsi». Nulla da commentare o aggiungere.


Per quanto mi riguarda, l’ho scritto ieri sul mio profilo e lo ribadisco qui, aspetto da chi deve farlo – Governo nazionale, regionale, sindaci, ecc. – una “rinfrescata” delle regole da seguire in modo chiaro e nitido, tale da non lasciare dubbi e ombre. Anche perché chi comanda non può e non deve dimenticare che, insieme ai no vax e appoi vax e agli strafottenti, ci siamo un bel po’ di persone con ciclo vaccinale completo e Green Pass. E dunque, a prescindere dalle cose già chiare per i locali pubblici, io e altri che siamo a a posto con noi stessi e la comunità nella quale viviamo, DOVREMO AD ESEMPIO STARE SEMPRE CON LA MASCHERINA ALL’APERTO ANCHE AL MARE O IN MONTAGNA?


È una delle domande, apparentemente banali ma così non è, che mi sono venute in mente, pur essendo ormai abituato a indossarla spesso anche all’aperto. Credo però che, su questa e altre questioni, sia necessaria la massima attenzione e chiarezza e soprattutto evitare la penalizzazione a tappeto: altrimenti non si capisce più perché è stato voluto e creato il Green Pass, scegliendo di fare una distinzione netta tra chi ha deciso di proteggere la propria vita e quella degli altri e chi non lo ha fatto.


E’ indispensabile chiarezza e limpidezza in tutti i dettagli e in anticipo, ripeto, nella comunicazione: innanzitutto per rispetto e tutela di chi le regole le ha sempre rispettate e che, se eccessivamente penalizzato, potrebbe sentirsi spinto a non farlo più. Come dire: fessi si può decidere di esserlo per senso civico e di responsabilità, ma fino a un certo punto.
Capitolo Talebani, vecchi-nuovi padroni dell’Afghanistan. Hanno perso poco tempo, i fascisti barbuti grandi narcotrafficanti di eroina come ha ben ricordato ieri Roberto Saviano sul Corriere della Sera, a gettare la maschera cancellando ogni illusione di chi l’aveva avuta. “Non ci sarà alcun sistema democratico perché non ha alcuna base nel nostro Paese – ha detto un alto esponente dei talebani, Waheedullah Hashimi, in un’intervista alla Reuters – Non discuteremo quale tipo di sistema politico dovremmo applicare in Afghanistan perché è chiaro. È la legge della sharia e basta”.


Cito testualmente dall’enciclopedia online Treccani.it: “Nel lessico islamico e coranico sharia è la «strada rivelata», e quindi la legge sacra, non elaborata dagli uomini ma imposta da Dio. La sharia è interpretata e sviluppata dal diritto islamico a partire dalle sue fonti canoniche, che sono il Corano e la sunna, ricorrendo poi a strumenti supplementari (insieme costituiscono i cosiddetti usul al-fiqh, «le radici del diritto») per tutto quello che nelle fonti non è detto esplicitamente e univocamente, nell’ambito delle possibilità umane e tenendo conto dell’approssimazione inevitabile. La sharia si estende a ogni atto umano, da quelli individuali e interiori, legati alla devozione e al culto, a quelli esteriori, che comprendono tutte le attività connesse all’interazione sociale, dalla sfera personale a quella comunitaria a quella politica. Ogni atto è classificabile secondo una scala di accettabilità rispetto alla religione, che vede al primo posto le obbligazioni di fede (i cd. «pilastri dell’islam»), all’ultimo gli atti vietati. In questo senso, la sharia comprende anche il diritto penale, nel quale le categorie criminali vedono al primo posto i delitti contro Dio, ossia l’apostasia e la blasfemia, quindi l’adulterio, il consumo di bevande alcoliche, il furto e la rapina”.


Ci aiuta a capire meglio le cose anche la testimonianza che Sky TG24 ha raccolto ieri da un testimone oculare della protesta avvenuta a Jalalabad: “Oggi il popolo che abita nella provincia afghana chiamata Nangarhar è uscito in strada con le vecchie bandiere dell’Afghanistan. Per fermarli, i talebani hanno sparato e ammazzato trentacinque persone”. Insomma già i barbuti sparano e uccidono e abbattono statue come fecero ignobilmente in passato, nulla è cambiato e presumibilmente peggiorerà, mentre l’ex presidente Ghani, anche se lui smentisce e promette che tornerà per combattere, secondo varie fonti sarebbe fuggito negli Emirati Arabi con un bottino di milioni di dollari. Se improvvisamente il vecchio Joe, bombardato dalle critiche, decidesse dalla Casa Bianca un bombardamento “di avvertimento” sui Talebani con l’ottima scusa di proteggere gli americani in loco, non mi meraviglierei affatto.
Buona giornata

(foto dal web)