Tanomattinale 18 aprile 2022: addio a Catherina, bella, brava, raffinata; guerra in Ucraina, Mariupol all’ultimo sangue, circa 150 bambini sarebbero stati portati via dai russi; esercitazioni NATO all’estremo nord, per la Russia rischio di “incidenti non intenzionali”; il Papa e Mattarella, appelli per la pace; omicidi a Napoli e in Lussemburgo, cadavere trovato a Ortigia
Amiche e amici del #Tanomattinale buona Pasquetta.
Apro oggi con il doveroso omaggio a una brava attrice e una donna deliziosa e raffinata che ci ha lasciati ieri. E’ morta a 77 anni Catherine Spaak, di origine belga, protagonista di tanti film molto noti (nella foto qui è nel celebre “La voglia matta”) e poi personaggio televisivo fra i più popolari dagli anni Sessanta in poi. Azzeccate le parole del ministro della cultura Dario Franceschini: “Apprendo con dolore della scomparsa di Catherine Spaak, artista poliedrica, colta ed elegante che nel nostro Paese ha trovato una casa che l’ha accolta e amata. Mi stringo ai familiari e agli amici in questa triste giornata”. Nel 2019 l’attrice, ricordata in queste ore ampiamente in tv e sul web, aveva avuto una emorragia cerebrale. “Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e ho avuto delle crisi epilettiche dovute alle conseguenze di questa cicatrice”, diceva Spaak a ‘Storie italiane’ su Raiuno nel settembre 2020. Ricorderò e credo in molti ricorderemo con piacere e affetto il suo bellissimo sorriso e la sua sempre affascinante pronuncia.
Guerra Russia-Ucraina, giorno 54.
La martoriata Mariupol, tra le città simbolo del conflitto e delle atrocità degli invasori, si avvia verso la battaglia finale all’ultimo sangue. Secondo il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e contrariamente alle informazioni di parte russa, la città non è caduta e i militari ucraini continuando a controllarne alcune parti. “Nessuna grande città ucraina è caduta, solo Kherson è sotto il controllo dei militari russi ma tutte le altre città sono sotto controllo degli ucraini”, ha spiegato Shmyhal affermando che “Mariupol non è ancora caduta: ci sono ancora le nostre forze militari, i nostri soldati che combatteranno fino alla fine e che per adesso sono ancora in città”. Pur riconoscendo che anche altre città sono “circondate dai russi, ma ancora sotto controllo ucraino”, il premier ha affermato che oltre 900 città, cittadine e villaggi ucraini sono stati liberati dall’occupazione dei russi. “Ancora combattiamo ed ora abbiamo la battaglia nella regione del Donbass, ma non abbiamo intenzione di arrenderci”, ha poi aggiunto il primo ministro, che si è comunque ancora dichiarato disponibile a negoziare: “L’Ucraina sarà pronta a fermare questa guerra se sarà possibile una via diplomatica”, ha detto, accusando la Russia di non essere disposta ai negoziati. “Noi non ci arrenderemo, non lasceremo il nostro Paese, le nostre famiglie, combatteremo fino alla fine fino alla vittoria”, ha concluso. Ma in risposta il ministero della Difesa russo ha minacciato l'”eliminazione” di tutti i combattenti di Kiev che ancora resistono nella città assediata, essendo scaduto l’ultimatum che chiedeva la loro resa a Mariupol. I soldati ucraini erano stati esortati “a deporre volontariamente le armi e ad arrendersi per salvare le loro vite” tuttavia, ha aggiunto il ministero russo, “il regime nazionalista di Kiev, stando a intercettazioni radiofoniche, ha proibito i negoziati sulla resa. In caso di ulteriore resistenza, tutti saranno eliminati”.
Altra notizia. Scrive UKRINFORM, agenzia di stampa nazionale ucraina: “L’esercito russo ha portato via con la forza circa 150 bambini da Mariupol [e li ha trasferiti] nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo”, ha affermato Olha Skrypnyk, capo del gruppo per i diritti umani della Crimea, riferisce Ukrinform.
Secondo Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, la maggior parte dei bambini è stata portata fuori dagli ospedali senza genitori. Inoltre, gli occupanti hanno portato via 16 bambini da un centro benessere a Mariupol. Secondo Andriushchenko, i bambini rapiti non sono orfani. “Gli orfani insieme al personale dell’orfanotrofio sono stati evacuati da Mariupol il 24 e 25 febbraio”, ha affermato il funzionario del Crimean Human Rights Group. Come ha osservato il consigliere del sindaco di Mariupol, alcuni dei “bambini rapiti hanno perso i genitori a causa dei crimini di guerra della Russia”, ma “o hanno tutori nei territori non occupati o sono sotto la protezione dello stato”. A partire da ora, gli invasori russi hanno portato via con la forza da 130 a 150 bambini da Mariupol, ha aggiunto. La stragrande maggioranza di questi bambini, un centinaio di feriti e malati, è stata portata con la forza dagli ospedali. Avrebbero potuto essere trasferiti nella città di Donetsk. Come riportato, gli invasori russi hanno dichiarato che avrebbero chiuso completamente l’ingresso e la partenza da Mariupol il 18 aprile e vietato il movimento per filtrare il 100% degli uomini che rimangono in città. Mariupol vive una delle più grandi catastrofi umanitarie a causa dell’aggressione russa. Gli invasori bombardano i residenti disarmati e bloccano la consegna degli aiuti umanitari. Il sindaco di Mariupol in precedenza ha affermato che fino a 20.000 civili erano morti in città dall’invasione russa. Gli invasori privano i residenti di Mariupol dei passaporti ucraini e li trasferiscono con la forza in Russia e in alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk. Circa 120.000 civili rimangono ora a Mariupol assediata”.
E intanto continuano le minace russe più o meno velate. Scrive l’agenzia ufficiale di stampa TASS: “La Russia è preoccupata per il coinvolgimento degli stati non artici della NATO nell’attività militare dell’alleanza nelle aree settentrionali e rileva i rischi di scontri non intenzionali con le forze dell’alleanza nell’Artico, ha detto a TASS l’ambasciatore generale del ministero degli Esteri russo Nikolay Korchunov. “L’internazionalizzazione delle attività militari dell’Alleanza alle alte latitudini, in cui sono coinvolti stati della NATO non artici, non può non destare preoccupazione”, ha affermato il diplomatico, che è anche presidente del Comitato degli alti funzionari del Consiglio artico. “Ciò aumenta il rischio di incidenti non intenzionali, che, oltre ai rischi per la sicurezza, possono anche causare seri danni al fragile ecosistema artico”. Le esercitazioni militari della NATO nel nord della Norvegia non aiutano la sicurezza nell’Artico, ha affermato Korchunov. “Il recente aumento dell’attività della NATO nell’Artico è motivo di preoccupazione”, ha affermato. “Recentemente, un’altra esercitazione militare su larga scala dell’alleanza si è svolta nel nord della Norvegia, che, a nostro avviso, non contribuisce a garantire la sicurezza nella regione”. Le esercitazioni internazionali su larga scala Cold Response sono iniziate in Norvegia il 14 marzo e sono durate due settimane. Sono state le più grandi manovre guidate dalla Norvegia dagli anni ’80, ha affermato il ministero degli Esteri del paese. Le esercitazioni hanno coinvolto circa 30.000 soldati provenienti da 27 stati, tra cui Finlandia e Svezia, paesi partner della NATO. Se Svezia e Finlandia aderissero alla NATO, danneggerebbe la sicurezza e la fiducia nell’Artico, ha detto Korchunov. “Naturalmente, l’espansione della NATO a spese dei paesi tradizionalmente non-blocco non contribuirà alla sicurezza e alla fiducia reciproca nell’Artico, il cui rafforzamento la Russia ha costantemente sostenuto”, ha affermato il diplomatico, che è anche presidente del Comitato degli alti funzionari al Consiglio Artico, quando ha commentato la prospettiva che Svezia e Finlandia aderiscano alla NATO. Il diplomatico ha affermato che le discussioni su questo problema sono attualmente in corso a Stoccolma e Helsinki. “Vorrei notare che l’impegno a lungo termine di Stoccolma e Helsinki nella politica di non allineamento con le alleanze militari è stato un fattore importante di stabilità e sicurezza nella regione del Nord Europa e nel continente europeo nel suo insieme “, ha detto Korchunov”. Sempre più inquietante, ma credo realistica, l’insistenza sul rischio di incidenti che potrebbero avere conseguenze davvero imprevedibili.
Due voi, che per tanti sono punti di riferimento fondamentali, continuano a spendersi per la pace. Le parole piene di angoscia di Papa Francesco ieri a Piazza San Pietro: “Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace! Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant’anni fa: «Metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?» (Manifesto Russell-Einstein, 9 luglio 1955). Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere. Nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti”.
Gli ha fatto eco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio al Papa per la Pasqua: “In questo tempo di profonda inquietudine i più fondamentali diritti umani vengono tragicamente calpestati, in Ucraina così come in molte altre regioni del mondo. La guerra di aggressione, somma negazione di quegli imprescindibili vincoli di fratellanza sui quali si fonda l’umana convivenza, continua in queste settimane a seminare lutti indicibili, a separare famiglie, a violare l’innocenza dei più piccoli e fragili. Tuttavia, lo spirito pasquale rinnova nelle coscienze l’invito a mantenere viva la speranza e saldo l’impegno per una pace fondata sulla giustizia, mentre il messaggio che Vostra Santità instancabilmente diffonde a difesa della dignità della persona costituisce per tutti, credenti e non credenti, una feconda fonte di ispirazione all’impegno per l’altro e verso l’altro”.
Chiudo con tre brutte storie di cronaca nera. Un ragazzo di 25 anni, Enrico Marmoreo, già noto alle forze dell’ordine con precedenti per droga, è stato ucciso a Napoli a colpi d’arma da fuoco in piazza Gabriele d’Annunzio, vicino allo stadio Diego Armando Maradona. . Secondo una prima ricostruzione, il giovane si trovava a bordo della sua automobile, una Fiat 500 quando è stato raggiunto dal killer, che gli ha sparato almeno otto colpi di pistola, calibro 9×21. L’omicidio ha attirato anche un capannello di curiosi, visto che a pochi passi dal luogo del delitto sorge uno chalet molto noto.
Sulla salma sarà eseguita l’autopsia. Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Napoli e del Nucleo Operativo dei carabinieri della compagnia di Bagnoli.
Una donna italiana è stata trovata morta in Lussemburgo. Gli investigatori sospettano si tratti di un omicidio avvenuto durante una rapina. Il corpo della 47enne, originaria di Petacciato, nel Molise, è stato trovato nel seminterrato del ristorante in cui lavorava, nel quartiere di Kirchberg, nella capitale. Secondo quanto trapela, le sarebbero stati sottratti 3mila euro. Con un breve comunicato, le autorità lussemburghesi hanno fatto sapere “di non escludere al momento la responsabilità di terzi nella morte della donna”. La donna sarebbe stata colpita in testa con un corpo contundente. A riferirlo è il giornale lussemburgese Le Quotidien
E infine il cadavere di una donna è stato rinvenuto in un appartamento in Ortigia, il centro storico di Siracusa. I carabinieri hanno avviato le indagini per svelare le cause del decesso, che, per il momento, restano del tutte ignote. La vittima sarebbe una straniera di 56 anni.
E’ tutto, buona giornata, non mangiate troppo.
(le foto dal web)