#Tanomattinale 17 ottobre 2021: il sororicidio di San Giovanni La Punta, fucilata involontaria, uccisa la figlia 15enne, i numeri in piazza, “salario minimo universale”, l’utopia di Francesco, il primo film nello spazio

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.

Oggi non posso non aprire con il nuovo, terribile femminicidio, anzi sororicidio (parola orrenda nel significato, ma anche quanto mai cacofonica) di San Giovanni La Punta, grosso centro a etneo a pochi chilometri da dove vivo. La mattanza continua, dunque, in questo caso ne sono ancora più colpito: per chi ha perso l’unica sorella, uccisa ancora giovane dal male del secolo, questa storia appare ancora più sconvolgente, oltre che inconcepibile.Come ci raccontano da ieri sera tutti i media, Giovanni Francesco Di Prima, 22 anni, ha ucciso con colpi di arma da taglio da sorella Lucrezia, di 37 anni, la cui scomparsa era stata denunciata ieri pomeriggio. Il ragazzo, terzo di tre fratelli, ha fatto ritrovare ai carabinieri il corpo nelle campagne sopra Nicolosi e si è autoaccusato dell’efferato omicidio, probabilmente avvenuto altrove.

A conclusione dell’interrogatorio della Procura di Catania nella caserma dei carabinieri di San Giovanni La Punta, alla presenza del suo legale di fiducia, Giovanni è stato fermato poiché ritenuto responsabile di omicidio e occultamento di cadavere. Avrebbe agito per un raptus al culmine di una lite, anche se sono ancora ignoti i motivi. L’arma non è stata trovata. Sconvolta la comunità di San Giovanni La Punta per questa tragedia maturata in un contesto familiare sereno, che stando alle testimonianze non lasciava presagire nulla. Rivolgo un pensiero pieno di tristezza alla povera Lucrezia, di cui rimane la bella foto che era stata diffusa su Facebook per aiutarne la ricerca, ma anche alla sua famiglia, distrutta da un doppio, immane dolore.

Particolarmente impressionante un’altra tragedia a San Felice del Benaco, sul lago di Garda. Un uomo di 57 anni, Roberto Balzaretti, ex assessore comunale, ha ucciso involontariamente la figlia di 15 anni mentre maneggiava un fucile in casa a San Felice del Benaco, sul lago di Garda. E’ successo nel tardo pomeriggio di ieri mentre l’uomo era in casa con la moglie, la figlia di 15 anni e il figlio di 12 anni: il colpo è partito dall’arma, che era legalmente detenuta, e ha raggiunto in pieno petto la ragazza , che è morta poco dopo. Sul caso indagano i carabinieri di Brescia che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Inutile l’intervento dei soccorritori che hanno solo potuto constatare il decesso della giovane, prima di due figli del 57enne sotto choc. “È senza dubbio un incidente. Un drammatico incidente”, hanno riferito gli inquirenti.

Oggi e domani si torna a votare per i ballottaggi delle comunali a Roma, Torino e Trieste, ma si voterà per l’elezione del sindaco anche a Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. Saranno risultati importanti anche a livello nazionale, inutile minimizzarle. Delle manifestazioni di ieri, quella decisamente imponente dei sindacati contro il fascismo di Piazza San Giovanni a Roma e quella di Milano dei no Green Pass, con tafferugli e insulti a tutti, a cominciare da sindacati e giornalisti, pubblico due foto significative dal web. Ritornano, lo scrivo soltanto per curiosità di cronaca e non certo per discuterne la sostanza, i più che classici contrasti sui numeri di partecipanti alle manifestazioni: a Roma 200mila per gli organizzatori, 60mila per la questura; a Milano 15.000 e 3000.

Restano anche agli atti le consuete divagazioni sopra le righe del felpi/selfista, che non perde occasione per non tacere: oltre a scrivere di “fascisti che, per fortuna, non ci sono più”, è riuscito a fare rivoltare nella tomba Leonardo Sciascia con la citazione evidentemente suggerita: “Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa imbattere oggi… è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è”. Mah.E a proposito di parole, stavolta molto importanti e significative, cito ancora una volta quelle di Papa Francesco nel messaggio ai Movimenti Popolari che sembra il manifesto dell’utopia: “A volte mi sorprende che ogni volta che parlo di questi principi alcuni si meravigliano e allora il Papa viene catalogato con una serie di epiteti che si utilizzano per ridurre qualsiasi riflessione alla mera aggettivazione screditante.

Non mi fa arrabbiare, mi rattrista. Fa parte della trama della post-verità che cerca di annullare qualsiasi ricerca umanistica alternativa alla globalizzazione capitalista”E ancora: “A tutti voglio chiedere in nome di Dio. Ai grandi laboratori, che liberalizzino i brevetti. Compiano un gesto di umanità e permettano che ogni Paese, ogni popolo, ogni essere umano, abbia accesso al vaccino”. “Voglio chiedere, in nome di Dio, ai gruppi finanziari e agli organismi internazionali di credito di permettere ai Paesi poveri di garantire i bisogni primari della loro gente e di condonare quei debiti” fatti contro gli interessi dei popoli”. Per cambiare il modello economico occorrerebbe introdurre “il salario universale e la riduzione della giornata lavorativa”. “Un reddito minino o salario universale, affinché ogni persona in questo mondo possa accedere ai beni più elementari della vita”, è la proposta del Papa, ed “è compito dei Governi stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità”. Il Papa chiede poi di “lavorare meno affinché più gente abbia accesso al mercato del lavoro”. Il Papa le definisce “misure necessarie” ma “non sufficienti”.

E infine: “È necessario che insieme affrontiamo i discorsi populisti d’intolleranza, xenofobia, aporofobia, che è l’odio per i poveri, come tutti quelli che ci portano all’indifferenza, alla meritocrazia e all’individualismo, queste narrative sono servite solo a dividere i nostri popoli e a minare e neutralizzare la nostra capacità poetica, la capacità di sognare insieme”. Scusatemi se insisto nel pubblicare le esternazioni del nostro grande Papa, ma trovo fondamentale ascoltare questa potente voce controcorrente. L’ultima notizia è una curiosità suggestiva. Si sono concluse, dopo 12 giorni in orbita, le riprese del primo film girato nello spazio. La troupe russa composta dall’attrice Yulia Peresild, dal regista Klim Šipenko e dal cosmonauta Oleg Novitski ha appena fatto il suo ritorno sulla terra, dopo essere partita lo scorso 5 ottobre. La navicella Soyouz MS-18 è atterrata in Kazakistan alle 4:36, l’orario previsto, secondo le immagini trasmesse in diretta dall’agenzia spaziale russa.

E’ tutto, buona giornata.