#Tanomattinale 17 novembre 2021: il padre che uccide il figlio di 10 anni e la figlia che uccide la madre, la Sicilia distrutta dal maltempo, il confine della vergogna, le violenze sulla bambina indiana
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno, l
o sarebbe di più se guardando fuori dal balcone non scurassi u cori per il cielo nero e il malotempo. Il mondo sembra a pezzi, carissimi, ogni giorno è un diluvio non solo di pioggia, ma anche di orrore, di odio, di violenza incontenibile. Altro che “diventeremo migliori”, il Coviddi sta tirando fuori tutto il peggio degli esseri umani. La cronaca nerissima di ieri ci racconta di un padre borderline che ammazza il figlio per motivi ancora sconosciuti e di una figlia che uccide la madre che non voleva andare in casa di riposo. Il bambino di 10 anni è stato ucciso con una coltellata al collo nella sua abitazione a Cura di Vetralla, provincia di Viterbo. Il padre, piantonato in ospedale, è stato arrestato. “E’ stato trovato privo di conoscenza in un’altra stanza dell’abitazione alla quale però, da qualche settimana, aveva il divieto di avvicinarsi” ha spiegato all’Adnkronos il colonnello Andrea Antonazzo, comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo. A trovare il figlio senza vita è stata la mamma. Per il piccolo sono stati inutili i soccorsi. Il padre, un 44enne (a me non interessa la nazionalità, ma quello che ha fatto), che avrebbe tentato il suicidio, è stato invece portato in ospedale in codice rosso. L’uomo, piantonato all’ospedale di Belcolle, è stato arrestato dai carabinieri, in accordo con il procuratore della Repubblica di Viterbo. I carabinieri impegnati stanno verificando se sia scappato dallo stesso ospedale dove già era stato ricoverato per Covid o se invece sia stato dimesso nei giorni scorsi.
E poi c’è il matricidio di Aidone, nell’Ennese, maturato in un contesto familiare che a detta dei paesani non lo faceva presagire. Dopo che ieri mattina una telefonata concitata aveva avvertito i carabinieri che una donna si era suicidata, ad Aidone, i militari hanno trovato Vittoria Malaponti, 69 anni, in una pozza di sangue con la testa fracassata e accanto a lei un batticarne e un coltello. Maia Gozzo, la figlia, 47enne, ha detto che la madre si era suicidata, ma l’esame del medico legale l’ha subito smentita. Messa alle strette, la figlia della vittima ha confessato davanti al procuratore Massimo Palmeri ed è stata arrestata. Maria Gozzo avrebbe raccontato di continue liti recenti, voleva ricoverare la madre in una casa di riposo, ma lei non voleva. L’ultima discussione ha avuto il drammatico epilogo. Storia che si ripete in tante famiglie quella dei figli che vorrebbero portare in case di cura o di riposo i genitori di età avanzata, che resistono, vogliono morire nelle proprie case e non vogliono essere “rinchiusi”, atteggiamento comprensibile. Per fortuna questi contrasti e tensioni non finiscono così male.
A pezzi, distrutta dal maltempo, è la nostra povera Sicilia, meravigliosa e maledetta, che forse non diventerà mai bruttissima, ma bellissima no di certo, continuando di questo passo. Le violentissime ondate di maltempo, che hanno senza dubbio a che fare con i cambiamenti climatici, continuano a infierire su di lei e su noi che la viviamo: dopo Catania, Sciacca, Agrigento, Messina, ieri una tromba d’aria ha terrorizzato gli abitanti della costa trapanese e grossi chicchi di grandine, insieme a una specie di diluvio universale, si sono abbattuti su di noi alle pendici dell’Etna. E tra morti, devastazioni, allagamenti, autostrade chiuse, treni bloccati, molti ineffabili rappresentanti dei palazzi della politica siciliana non trovano di meglio che cominciare a sciarriarsi per le poltrone alla Regione il prossimo anno.
Uno sguardo sul resto del mondo non ci consola per niente. Disgustano, sono lo specchio dell’orrenda intolleranza e dell’odio che ottenebra le menti e i cuori, le immagini che arrivano dal confine della vergogna, dal lager dei migranti ostaggi tra Polonia e Bielorussia, con i poveracci che volano a terra colpiti dai violentissimi getti d’acqua degli idranti e dai lacrimogeni sparati dai soldati polacchi. La tensione è altissima, l’Europa sembra impotente, solo chiacchiere e minacce di sanzioni, mentre tra smentite e mezze conferme non si capisce bene se la Polonia riuscirà a costruire il muro al confine proprio con i soldi della UE.
Chiudo questa “bella” panoramica di schifezze con la schifezza più schifosa. L’Ansa ci fa sapere che sono otto, forse di più, gli arrestati a Beed, una cittadina dell’India, per avere abusato sessualmente di una minorenne: tra loro ci sono i tre che sfruttavano la ragazza e la costringevano a prostituirsi da almeno due anni. La giovane donna, che viveva nella stazione degli autobus, scappata da un marito violento sposato che era stata costretta a sposare a 13 anni, ha detto agli assistenti sociali di essere stata costretta con la violenza a rapporti sessuali con centinaia di uomini.
Secondo la presidente del Comitato per la protezione dell’Infanzia, (India’s Child Welfare Committee, CWC) che l’ha assistita, la ragazza si era rivolta in passato alla polizia accusando gli sfruttatori, ma nessuna azione era stata intrapresa. Anche due poliziotti sarebbero indagati per questa vicenda, che riporta alla luce della cronaca il drammatico problema della violenza sessuale in India. Yogita Bhayana, attivista dei diritti delle donne, ha definito il caso “l’episodio di stupro più tragico delle nostra storia. Questa ragazza è stata torturata ogni giorno negli ultimi due anni”.Basta così, per oggi, tra tuoni e lampo intorno a me, con le schifezze di questo mondo schifoso, che per fortuna non è solo schifoso. Di Coviddi, di quello che una testata giornalistica ha oggi polemicamente definito “apartheid” dei novax, lascio scrivere e parlare gli altri, io ci penserò domani, che spero sia un giorno migliore anche climaticamente.
Buona giornata