Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Alessandra Zorzin, una ragazza di appena 21 anni sposata e mamma di una bimba di due, è la vittima numero 83 del 2021 – dal report del Servizio Analisi Criminale del Viminale – della orrenda mattanza di donne in Italia. E io non posso che aprire così il mio mattinale, perché nel nostro Paese i femminicidi sono ormai spaventosa cronaca nera quasi quotidiana e sono di più degli omicidi di mafia. Noi li raccontiamo, lo Stato occupato da altre questioni sembra assistere impotente, gli psicopatici assassini quaquaraquà che si sentono padroni delle donne continuano ad ammazzarle. E poi, vigliaccamente, si suicidano.E’ accaduto così anche ieri nel vicentino, in serata anche l’uomo ricercato per il delitto, che stavolta non è il marito o il compagno lasciato e non si sa che rapporti abbia avuto con la povera Alessandra, si è suicidato nella sua auto, in zona Vicenza Ovest, stretto dalle ricerche delle forze dell’ordine. E’ il 38enne padovano Marco Turrin, residente a Vigodarzene (Padova), guardia giurata, su di lui si erano subito concentrati i sospetti. Un solo colpo al volto, sparato da vicino, senza possibilità di scampo. E’ l’epilogo del femminicidio che ha spento a Montecchio Maggiore la vita di Alessandra Zorzin. L’assassino, con tutta calma è poi uscito dalla casa, è risalito nell’auto che aveva lasciato nel piazzale antistante l’abitazione nella frazione Valdimolino e si è dato alla fuga. Di lui i Carabinieri, sulla base delle testimonianze, sanno che era un frequentatore abituale della casa e portava l’arma per lavoro. E’ stato il marito, avvertito dai vicini insospettiti dalle urla che venivano dalla casa, a trovare Alessandra stesa nel letto della camera, senza vita. Ha chiamato i Carabinieri, ha atteso l’arrivo del pm Luigi Salvadori e risposto a tutte le domande degli investigatori. Alessandra e il marito vivevano da un anno e mezzo a Montecchio Maggiore. Delle loro vita familiare resta traccia nei tanti post sui social della ragazza. Non aggiungo altro, scriverei sempre le stesse cose: necessario parlarne a scuola con i ragazzi, prevenire, inasprire le pene.
E intanto il numero delle vittime cresce. Altra storia bruttissima, per me terribile. Una bambina di otto anni è ricoverata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, adesso fuori pericolo, dopo avere ingerito cocaina. Due giorni fa aveva accusato strani malesseri e aveva perso conoscenza. In ospedale è stata sottoposta a una serie di esami, tra i quali quelli tossicologici che hanno rivelato un’alta quantità di cocaina nel sangue. Sul caso indaga la polizia. Il padre della bimba era stato arrestato qualche mese fa dalla squadra mobile per spaccio di stupefacenti e ora è agli arresti domiciliari. A quanto emerso dalle prime indagini, la madre era stata segnalata in passato come assuntrice di sostanze stupefacenti.
Un po’ di sorriso e di gioia con la meravigliosa Bebe Vio. “Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen citando Bebe presente al Parlamento Ue di Strasburgo, che le ha dedicato un lungo e caloroso applauso. Von der Leyen ha elogiato la campionessa come “una leader, immagine della sua generazione, da cui trarre ispirazione” per la sua determinazione. “Ho invitato qui un’ospite d’onore. Lei ha catturato la nostra simpatia, diamo il benvenuto a Bebe Vio”, ha detto Von der Leyen. “Bebe ha superato così tanto nonostante la sua giovane età. La sua storia è veramente un contrasto delle avversità, lei ce l’ha fatta attraverso il talento, la tenacia, il suo è un atteggiamento positivo, è una paladina dei valori in cui crede, ha raggiunto i suoi risultati applicando il suo credo: se sembra impossibile allora può essere fatto”. “Allora si può fare”, ha poi detto in italiano von der Leyen. “Prendiamo Bebe come esempio di ispirazione, questa è l’anima dell’Europa e del suo futuro”, ha concluso.
Turisti nello spazio. E’ partito come previsto poco dopo le 2 di notte ora italiana, le 20 ora locale, come previsto, il razzo SpaceX Falcon 9 di Elon Musk con a bordo, per la prima volta, un equipaggio di soli 4 civili senza alcun astronauta professionista (fonte ANSA). Il razzo è decollato dal Kennedy Space Center in Florida per una missione di tre giorni in orbita intorno alla Terra, a un’altezza di 575 chilometri, ben oltre la Stazione spaziale internazionale. Un’enorme palla di fuoco ha illuminato il cielo mentre i nove motori del razzo iniziavano ad allontanarsi dalla Terra. E’ dunque iniziata l’affascinante missione Inspiration 4, novità storica per l’avventura umana, la tre giorni del turismo spaziale a bordo della capsula Crew Dragon Resilience (al suo secondo volo nello spazio. A bordo ci sono l’imprenditore miliardario Jared Isaacman (comandante e finanziatore della spedizione), il medico Hayley Arceneaux (sopravvissuta a un tumore e portatrice di protesi, un altro record), la divulgatrice Sian Proctor (selezionata fra gli utenti di un servizio di e-commerce) e l’ingegnere aerospaziale Chris Sembroski (scelto tra i donatori di una raccolta fondi per beneficienza).
Torniamo sulla terra con un problema che mi interessa molto da vicino. I sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea si sono simbolicamente sfilati la fascia Tricolore per protestare contro il mancato riconoscimento dello status di “Comuni Vulcanici”. In rappresentanza di una comunità di circa 40mila abitanti, chiedono che lo Stato e la Regione, vista la continua emissione di cenere lavica dall’Etna, “prevedano per legge ristori e agevolazioni fiscali a favore di amministrazioni, cittadini e imprese vessati, e impoveriti, dalle spese per ripulire dalla cenere i tetti di case, capannoni ed edifici pubblici oltre che dai danni alle attività economiche”. “La situazione è tragica e così non possiamo più andare avanti – affermano Angelo D’Anna, Alfio Cosentino, Giuseppe Nicotra, Salvatore Greco e Salvatore Russo – ci siamo indebitati tutti oltre ogni limite, senza avere coperture nei bilanci, per essere vicini alle nostre comunità e fronteggiare le emergenze della viabilità cittadina all’indomani di ogni episodio parossistico della nostra Etna: ripulire elisuperfici per il pronto soccorso, strade principali, piazze, scuole. Ma adesso siamo allo stremo: per colpa della cenere rischiamo il dissesto finanziario e quindi di non poter più neanche erogare servizi essenziali ai nostri concittadini: scuole, trasporti, assistenza sociale”. Da cittadino etneo, avendo vissuto in pieno il disagio della caduta di tepra (scrivo preciso, così qualche mio amico vulcanologo non si secca), cenere vulcanica in sostanza, dopo gli ultimi parossismi, condivido in pieno questa protesta e la evidenzio in questa rubrica.
Finisco, come sempre, con la memoria storica: 51 anni fa, il 16 settembre 1970, fu sequestrato il giornalista de L’Ora – il giornale dove sono nato e cresciuto professionalmente – Mauro De Mauro, che sparì per sempre. E’ ancora un grande mistero ed è una delle verità negate nel nostro Paese, varie sono le piste ma resta ancora uno dei grandi misteri d’Italia. Onoro la memoria di De Mauro con le drammatiche pagine de L’Ora dopo la sua scomparsa.Che sia un giorno molto importante per l’ampia estensione del Green Pass lo sapete tutti, aspettiamo le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio.
Buona giornata
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