Tanomattinale

Tanomattinale 16 agosto 2021: 15enne uccide la madre per un mobile montato male; omicidio a Favara; Talebani al potere

Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì dopo una domenica di Ferragosto piena di fatti importanti, come quasi sempre accade in questa giornata festiva.

Comincio dalla cronaca quella brutta assai, con una storia terribile che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che le menti sono davvero devastate da questo drammatico periodo che stiamo vivendo da troppo tempo. Una lite scoppiata per futili motivi si è trasformata in tragedia a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove una ragazza di 15 anni ha ucciso la madre di 43 anni, con una coltellata alla schiena. A dare l’allarme è stata la stessa ragazza che ha chiamato i carabinieri. Non era la prima volta che madre e figlia, che vivevano da sole, litigavano. La madre avrebbe rimproverato la figlia per il montaggio sbagliato di un mobile e da lì la discussione sarebbe degenerata. Le due donne erano in cucina e la 15enne ha afferrato un coltello colpendo la mamma con un solo fendente risultato fatale. La 15enne, indagata per omicidio, è stata trasferita dai carabinieri in un istituto per minorenni. La ragazza è stata già sentita per ricostruire i fatti, assistita da uno specialista come si fa sempre in questi casi. È stata lei stessa a chiamare il 112 per invocare i soccorsi: “Ho bisogno di aiuto, ho fatto del male alla mamma” ha detto, con gli uomini del 118 che sono arrivati poco dopo ma per la madre ormai già non si poteva fare più nulla.


Un inquietante omicidio ha scosso il Ferragosto siciliano. L’ex presidente del consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo, 45 anni, è stato ucciso con due colpi di pistola in un bar del paese dell’agrigentino. L’imprenditore nel settore delle residenze per anziani e responsabile di alcune strutture per disabili è morto prima dell’arrivo dei soccorsi. Sul posto stanno operando i carabinieri. A uccidere Lupo sarebbe stato un killer a volto scoperto. Sono i primi particolari emersi dall’omicidio dell’imprenditore, freddato con due colpi di pistola in un bar di via IV novembre.
Lupo è stato ucciso davanti alla porta del bagno dal quale era appena uscito. Alla scena avrebbe assistito il barista, principale testimone dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni Salvatore Lupo sarebbe arrivato in via IV Novembre, nel cuore di Favara (Ag), con la sua Porsche Macan. E’ entrato nello Snack American Bar ed ha chiesto di andare in bagno. E’ stato ucciso, sotto gli occhi del barista, che è sotto choc, non appena è uscito.


Come racconta l’ANSA, Lupo, 45 anni, nel 2017 era stato arrestato, con la moglie, nell’operazione “Stipendi spezzati”. L’inchiesta aveva fatto emergere che ai dipendenti della “Cooperativa sociale Suami – Onlus” prima venivano accreditati su conto corrente le mensilita’ dovute e poi, con carte bancomat intestate proprio agli stessi dipendenti, l’amministratore unico della coop, Lupo, avrebbe prelevato – secondo l’accusa – la meta’ degli stipendi. Stando all’inchiesta, questi prelievi “forzosi” di denaro avrebbero riguardato oltre 20 dipendenti. Un anno prima Lupo era stato indagato nell’ambito di un’altra inchiesta per maltrattamenti fisici e piscologici ad alcuni minori, inabili psichici, affidati, per la vigilanza, assistenza e sostegno, ad una comunità alloggio di Licata. Le prime indagini seguono una pista non di mafia: si guarda a questioni economiche legate all’attività della vittima, ma tutto è possibile in un contesto come quello favarese, scosso in passato da una violenta faida legata al traffico di droga.


Dramma Afghanistan. Kabul, come sapete, è nelle mani dei Talebani che hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico. La loro bandiera bianca sventola sul pennone del palazzo presidenziale. L’immagine viene diffusa sui social. La bandiera, con una scritta nera che indica la testimonianza di fede dei musulmani, era stata utilizzata dai talebani quando presero il potere negli anni ’90, proclamando per la prima volta la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Il personale di varie ambasciate, compresa quella italiana ed esclusa quella russa che resta aperta, ha già lasciato la città, mentre una enorme folla – ha raccontato in questi minuti in diretta l’inviata RAI – si accalca disperatamente all’aeroporto di Kabul per tentare di partire.


Il presidente Ashraf Ghani è fuggito. Per evitare “un bagno di sangue”, ha dichiarato. “I talebani hanno vinto… e ora sono responsabili dell’onore, della proprietà e della tutela dei loro connazionali”, ha affermato Ghani in una dichiarazione pubblicata su Facebook. Ghani che non ha riferito dove si è recato dopo aver lasciato l’Afghanistan, ha detto di credere che “innumerevoli patrioti sarebbero stati martirizzati e la città di Kabul sarebbe stata distrutta” se fosse rimasto nel Paese.


Da parte loro I talebani hanno assicurato di essere entrati in città per garantire la sicurezza, ma Kabul è immediatamente finita nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga, sparatorie segnalate in città e l’aeroporto “sotto tiro”.
“Osserviamo completamente scioccati mentre i talebani prendono il controllo dell’Afghanistan. Sono profondamente preoccupata per le donne, le minoranze e i difensori dei diritti umani”, ha scritto come racconta l’ANSA l’attivista e premio Nobel per la pace pakistana, Malala Yousafzai. I talebani hanno assicurato di essere cambiati, e che stavolta rispetteranno i diritti delle donne e consentiranno loro l’accesso all’istruzione. Ma sono in pochi a crederci. E lo dimostra la fuga in massa da Kabul. Migliaia di persone si sono messe in strada, a piedi o in auto, alla ricerca di una via di fuga. Centinaia di afgani hanno raggiunto la Porta dell’Amicizia nella città di Chaman, al confine tra Afghanistan e Pakistan, molti portando solo una borsa con le loro cose dopo essere scappati dalle loro case.


E’ insomma una nuova tragedia che irrompe in un mondo a pezzi e che certamente innesca una enorme catastrofe umanitaria, con migliaia di persone già in fuga. Si parla e si scrive molto in queste ore del fallimento e della sconfitta politica degli americani, in fuga precipitosa dopo 20 anni, con paragoni a mio avviso non del tutto appropriati con la fuga da Saigon dopo la clamorosa sconfitta in Vietnam. Tutto vero, sicuramente e il presidente Joe Biden, che non ci fa certo una gran figura politica anche per tutti gli errori dei suoi predecessori in quella terra martoriata, non sta facendo nulla per arginare in qualche modo questa sensazione di resa avvilente.


Ma io mi faccio una semplice domanda: cui prodest, a chi giova veramente che gli spietati fondamentalisti barbuti, cattivissimi con le donne, in queste ore ipocritamente mielosi e sdolcinati con il mondo intero per paura di farsi bombardare di nuovo, si siano ripresi in pochi giorni e quasi senza colpo ferire una nazione così importante nello scacchiere mondiale ? Cosa c’è davvero sotto questa marcia trionfale dei pericolosissimi e più che mai destabilizzanti Talebani? Francamente non comprendo e non riesco a credere che tutto sia andato così perché così doveva andare. Una cosa è certa: il mondo non può e non deve abbandonare il popolo afghano.


Buona giornata

Gaetano Perricone

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