Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.
Oggi apro con l’ennesima strage americana in diretta social (fonte Ansa e Adnkronos). Sono almeno 10 morti e vari feriti a Buffalo, nello stato di New York, negli Usa, nel massacro compiuto da un ragazzo che ha aperto il fuoco in un supermercato. L’autore della strage è stato arrestato dalla polizia, come riferisce il Buffalo News, è un giovane bianco di 18 anni, Payton Gendron, ha riferito il commissario della polizia locale Joseph Gramaglia, confermando che quanto accaduto è stato trasmesso dall’omicida in diretta streaming sulla piattaforma ‘Twitch’. Crimine d’odio dettato dal razzismo e terrorismo. Sono queste le piste seguite dalla polizia e dall’Fbi. Il ragazzo è già comparso in tribunale, dove si è dichiarato non colpevole dell’accusa di omicidio di primo grado e resterà dietro le sbarre fino al processo dopo che il giudice non ha previsto per lui alcuna cauzione. Aveva la mascherina e una divisa bianca stile medico, ha pronunciato poche parole in aula dove era circondato da agenti di polizia. Ha risposto ‘no’ al giudice che gli chiedeva se si potesse permettere un avvocato e, calmo e pacato, ha detto: “Capisco le accuse che mi vengono mosse”. Le indagini proseguono a ritmo serrato, gli nvestigatori stanno sentendo i testimoni e passando in rassegna tutti i video girati dell’incidente, trasmesso da Gendron in live streaming su Twitch per alcuni minuti prima di essere sospeso Secondo i media americani, il giovane è entrato nel supermarket su Jefferson Avenue, in un quartiere prevalentemente abitato da afro-americani, a circa 5 km a nord del centro cittadino, e ha aperto il fuoco. Un testimone, arrivato sul luogo poco dopo la sparatoria, ha riferito che “c’erano corpi dappertutto”.
“Sembrava un militare”, le parole di Shonnell Harris, dipendente del supermercato. Secondo la testimone, sarebbero stati esplosi più di 70 colpi. Un’altra donna, Braedyn Kaphart, ha descritto a Buffalo News il momento dell’arresto del soggetto, descritto come un giovane che al massimo avrebbe poco più di 20 anni, all’esterno del supermercato. “Se ne stava in piedi, in mimetica, con l’arma” puntata “al mento, come se volesse farsi saltare la testa. Il ragazzo ha iniziato a sparare fuori dal supermercato, colpendo tre persone. Poi è entrato e ha aperto il fuoco all’interno. Al vaglio delle autorità ci sono tutte le tracce online del ragazzo e in particolare il suo manifesto da 106 pagine in cui descrive la sua ‘filosofia’, anticipa la strage e cerca di spiegarla. Si descrive un suprematista e dichiara il suo appoggio alla teoria cospirazionista del ‘Great Replacement’, ovvero la convinzione che i bianchi siano sostituiti nei loro paesi da immigrati non bianchi con il risultato dell’estinzione della razza bianca.
Guerra Russia-Ucraina giorno 81. Mentre dal campo arrivano notizie della controffensiva ucraina a Kharkiv e in altre città, dall’Ansa ecco la drammatica testimonianza dell’arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk: “In una fossa comune recentemente hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente gettandola in fosse comuni”. Ha parlato così della situazione del suo Paese in video collegamento con il XXIII Convegno Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei, che si è tenuto a Cagliari dal 9 al 12 maggio. Lo ha reso noto il Segretariato dell’arcivescovo maggiore, con sede a Roma. E ha aggiunto: “Non pensavo che sarei riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. L’esercito ucraino è stato capace di fermare i carri armati russi a 50 chilometri dalla nostra cattedrale”.
Il G7 dei ministri degli esteri riunito a Weissenhaus, in Germania, ha ribadito con forza le posizioni dell’Occidente sulla invasione russa. Traduco alcuni stralci della dichiarazione finale: “Noi, i ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e l’Alto rappresentante dell’Unione europea, siamo fermi nella nostra solidarietà e nel nostro sostegno all’Ucraina mentre difende contro la guerra di aggressione ingiustificata, non provocata e illegale della Russia, una guerra di cui la Bielorussia è complice. Ci impegniamo ad aiutare l’Ucraina, una democrazia e un membro delle Nazioni Unite, a sostenere la sua sovranità e integrità territoriale, a difendersi e resistere a futuri attacchi o coercizione, scegliere il proprio futuro e prosperare … Questa guerra di aggressione ha riaffermato la nostra determinazione a respingere i tentativi diretti di ridisegnare i confini con la forza in violazione della sovranità e dell’integrità territoriale.
Stiamo fornendo un’importante assistenza umanitaria all’Ucraina e ai suoi vicini per soddisfare urgenti esigenze di protezione e altre necessità salvavita. Continuiamo a mettere a disposizione dell’Ucraina un sostanziale sostegno finanziario ed economico per rafforzare la resilienza della sua economia. Riaffermiamo il nostro impegno a sostenere l’Ucraina, anche nella ricostruzione del paese, e invitiamo tutti i partner a unire i nostri sforzi per garantire sostegno all’Ucraina nel soddisfare i suoi bisogni umanitari e finanziari immediati e affinché l’Ucraina ricostruisca il suo futuro. Continueremo la nostra assistenza militare e di difesa in corso all’Ucraina per tutto il tempo necessario. Ribadiamo la nostra richiesta che la Russia metta fine alla guerra iniziata senza essere stata provocata e che metta fine alle tragiche sofferenze e perdite di vite umane che continua a causare. Continuiamo inoltre a chiedere alla Bielorussia di smettere di consentire l’aggressione della Russia e di rispettare i suoi obblighi internazionali … Chiediamo alla Russia di conformarsi immediatamente all’ordinanza giuridicamente vincolante della Corte internazionale di giustizia del 16 marzo 2022 e di attenersi alle pertinenti risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e di fermare la sua aggressione militare – di cessare il fuoco e di ritirare immediatamente e incondizionatamente il suo truppe provenienti dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti … Rifiutiamo qualsiasi nozione di sfere di influenza e qualsiasi uso della forza non conforme al diritto internazionale. Non riconosceremo mai i confini che la Russia ha tentato di cambiare con l’aggressione militare e sosterremo il nostro impegno a sostegno della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, compresa la Crimea, e di tutti gli stati. Condanniamo come irresponsabili le minacce dell’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari o materiali correlati da parte della Russia e ribadiamo che qualsiasi uso di tali armi avrebbe gravi conseguenze … Condanniamo con la massima fermezza gli attacchi in corso che uccidono e feriscono civili e non combattenti … nonché la violenza sessuale e di genere legata al conflitto in Ucraina. Continueremo a sostenere le indagini in corso sulle violazioni del diritto internazionale, comprese le violazioni del diritto umanitario internazionale, le violazioni dei diritti umani e i potenziali crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in Ucraina … Ci impegniamo a fornire supporto investigativo, competenza tecnica, finanziamenti e altra assistenza per lavorare per garantire la responsabilità di coloro che sono responsabili delle atrocità e dei crimini commessi”Dal sito del Cremlino, filtra tutta l’irritazione del dittatore invasore russo per la decisione della Finlandia di chiedere l’adesione alla Nato.
Traduco dall’inglese la nota ufficiale: “Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Repubblica di Finlandia Sauli Niinistö su iniziativa della parte finlandese. I presidenti hanno avuto un sincero scambio di opinioni sulla decisione annunciata dalla leadership finlandese di presentare domanda per l’adesione alla NATO.Vladimir Putin ha sottolineato che rifiutare la tradizionale politica di neutralità militare sarebbe sbagliato poiché non ci sono minacce alla sicurezza della Finlandia. Un tale cambiamento nell’orientamento della politica estera del paese potrebbe avere un effetto negativo sulle relazioni Russia-Finlandia, che sono state costruite nel corso di molti anni nello spirito di vicinato e cooperazione di partenariato e hanno una natura reciprocamente vantaggiosa. I leader hanno anche discusso della situazione in Ucraina. In particolare, Vladimir Putin ha condiviso la sua opinione sullo stato del processo negoziale tra i rappresentanti russi e ucraini. Questo processo è stato praticamente sospeso da Kiev, che non mostra alcun interesse per un dialogo serio e costruttivo”.
E ancora parole di vittimismo da parte del solito, ineffabile ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, come se fosse la Russia ad essere aggredita: “”Le sanzioni ci sono sempre state, ma adesso c’è una situazione di russofobia” e “ostilità contro il nostro Paese”, “anche durante i periodi più duri della Guerra Fredda non si erano mai viste estradizioni simultanee di diplomatici russi da diversi Paesi”, sottolineando il “maltrattamento dei nostri imprenditori, scienziati, rappresentanti della cultura, diplomatici, che devono lavorare in condizioni estreme a rischio della vita”.
La crisi in Ucraina “è stata preparata dagli americani da tempo, dalla Guerra fredda per raggiungere l’egemonia mondiale”, ha detto ancora Lavrov aggiungendo che gli Stati Uniti “guidano questo processo da Oltreoceano, indebolendo l’Europa”. Si tratta di “un regime coloniale di un Paese che pensa di essere unico e speciale” e che “impone” regole. “L’Occidente ha dichiarato una guerra ibrida totale contro la Russia. Ed è difficile prevedere quanto durerà” ha detto poi il ministro degli esteri russo al meeting annuale con gli esperti del Consiglio esteri e difesa, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Lavrov ha poi aggiunto: “è chiaro che le conseguenze saranno sentite da tutti, nessuno escluso. Abbiamo fatto di tutto per evitare un confronto diretto, ma visto che la sfida è stata lanciata, ovviamente, l’accettiamo”.
Chiudo con la musica che batte la guerra, la musica è pace. Da Torino arriva un grande messaggio di pace e solidarietà che va oltre la musica e la competizione. L’Ucraina ha vinto la 66° edizione dell’Eurovision Song Contest con “Stefania”, brano della Kalush Orchestra dedicato alla figura della madre, ribaltando grazie al voto del pubblico la classifica iniziale della giuria, e raccogliendo 631 punti. Con un post su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha salutato la vittoria del suo paese: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa”.
Zelensky ha poi scritto su Telegram: “L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision per la terza volta nella storia. Faremo tutto il possibile affinché possa essere Mariupol la città ospitante”.
Buona giornata. (le foto dal web)
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