miche e amici del #Tanomattinale buon sabato.
Guerra Russia-Ucraina giorno 80. Ottanta giorni di una guerra nel cuore dell’Europa che sarebbe dovuta durare secondo le previsioni generali, non solo degli invasori russi, pochi giorni e che invece continua sanguinosa e terribile e probabilmente continuerà ancora a lungo. Apro con la notizia che sta facendo il giro del mondo, tra rinnovate speranze di pace e grande scetticismo: il contatto telefonico di oltre un’ora tra i vertici militari di Stati Uniti e Russia, ovviamente sulla guerra. Al di là delle tante chiacchiere e interpretazioni varie che sento da ieri sera, una vera e propria arrampicata sugli specchi, nessuno sa e mai saprà cosa Austin e Shoigu si siano detti veramente: sono comunque d’accordi sul fatto che sia molto importante che dopo quasi tre mesi si siano parlati. Qui mi limito a tradurvi gli stringatissimi report ufficiali. Prima quello dal sito del Pentagono: “Il 13 maggio, il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III ha parlato con il ministro della Difesa russo Sergey Shoygu per la prima volta dal 18 febbraio. Il segretario Austin ha sollecitato un cessate il fuoco immediato in Ucraina e ha sottolineato l’importanza di mantenere le linee di comunicazione”. Poi quello della Tass, agenzia di stampa ufficiale russa: “La situazione in Ucraina è stata tra gli argomenti discussi al telefono dal ministro della Difesa russo Sergey Shoigu e dal segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, ha affermato venerdì il ministero della Difesa russo. “Il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha avuto colloqui telefonici con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin su iniziativa della parte americana. Le parti hanno discusso le questioni attuali della sicurezza internazionale, inclusa la situazione in Ucraina”, ha affermato il ministero. La precedente telefonata tra Shoigu e Austin è avvenuta il 18 febbraio”.
Dal sito di Sky news Uk, traduco adesso un passaggio dall’intervista al generale maggiore Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, che sta facendo in queste ore molto scalpore, anche se in parte ribadisce alcune indiscrezioni sulle condizioni di salute di Putin: “Il generale Budanov ha anche detto a Sky News che la sconfitta in Ucraina porterebbe alla rimozione del leader russo e alla disintegrazione del paese. “Alla fine porterà al cambio di leadership della Federazione Russa. Questo processo è già stato avviato e si stanno muovendo in quella direzione”. Vuol dire che è in corso un colpo di stato? “Sì”, ha risposto. “Si stanno muovendo in questo modo ed è impossibile fermarlo”. Ha affermato che il signor Putin è in “condizioni psicologiche e fisiche pessime ed è molto malato”.
Il leader russo ha il cancro e altre malattie, ha detto. Ha respinto i suggerimenti che stava diffondendo propaganda come parte della guerra dell’informazione ed è certo delle sue affermazioni. “È il mio lavoro, è il mio lavoro, se non io chi lo saprà?” I funzionari ucraini hanno già espresso dubbi sul benessere psicofisico di Putin e hanno dichiarato la loro certezza di poter vincere, ma fino a questa intervista nessuno è stato così specifico e ha stabilito una sequenza temporale per la vittoria, un segno della loro crescente fiducia sul campo di battaglia”. Nulla daaggiungere.Che la guerra durerà ancora a lungo è anche la previsione del ministro della difesa ucraino, che fa il punto sul conflitto, con inevitabile retorica di parte, sull’agenzia di stampa Ukrinform news. Traduco dall’inglese: “L’Ucraina ha costretto la Russia a ridurre la scala dei suoi obiettivi al livello operativo e tattico e sta entrando in una lunga fase della guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov in un post su Facebook, riporta Ukrinform. “Entro il 9 maggio, la Russia ha subito una sconfitta strategica: non ha potuto distruggere lo stato ucraino con l’intervento militare e cambiare il potere con marionette russe. L’abbiamo costretta a ridurre la scala degli obiettivi al livello operativo e tattico. In questo contesto, stiamo entrando in una nuova, lunga fase della guerra. Per vincerla, dobbiamo pianificare attentamente le risorse, evitare errori e proiettare le nostre forze in modo che il nemico alla fine non regga”, ha scritto.
Reznikov ha osservato che dopo un attacco russo su vasta scala il 24 febbraio, Mosca stava pianificando – e molti in Occidente condividevano l’opinione – che l’Ucraina capitolasse in pochi giorni. Il Cremlino sperava di stabilire un nuovo sistema “russo” sul territorio ucraino in poche settimane. Tuttavia, i difensori ucraini e tutto il popolo ucraino hanno respinto gli occupanti e contrastato questi piani. “Sono fuggiti dalle regioni di Zhytomyr, Kiev, Chernihiv, Sumy e hanno fissato nuovi obiettivi: catturare il sud e l’est dell’Ucraina. Ma questo non è successo di nuovo. Grazie all’eroismo di massa dei nostri soldati, all’unità degli ucraini, al sostegno internazionale, l’Ucraina è sopravvissuta”, ha scritto Reznikov. Ha sottolineato che i difensori di Mariupol – marines, soldati della Guardia nazionale, compresi quelli del reggimento Azov, battaglione di difesa territoriale di Mariupol, guardie di frontiera, polizia, intelligence, combattenti SBU – hanno concesso all’Ucraina più tempo e salvato molte vite. Le forze di difesa nell’area dell’operazione delle forze congiunte, così come nelle regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv hanno frenato l’assalto del nemico. Izium, Popasna, Rubizhne, Avdiivka, Marinka sono le vere città degli eroi e i luoghi di gloria militare degli ucraini, ha detto Reznikov. Il movimento di resistenza a Melitopol, Kherson e in altri insediamenti è un importante contributo alla vittoria comune, ha affermato il ministro”.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha esortato il presidente russo, Vladimir Putin, a un cessate il fuoco “quanto prima” in Ucraina, respingendo le accuse del leader del Cremlino sulla “diffusione del nazismo” nel Paese. Il cancelliere tedesco, si legge nel comunicato da Berlino al termine dei 75 minuti di colloquio tra i due leader, ha anche ricordato al presidente russo la “responsabilita’ speciale” di Mosca per l’approvvigionamento alimentare mondiale, “particolarmente sotto pressione a causa della guerra” in Ucraina. Dalla Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, il resoconto del Cremlino, con la consueta ampia razione di retorica propandistica: “Il presidente russo Vladimir Putin venerdì in una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha discusso ancora una volta della situazione in Ucraina, compreso il corso dei colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev, ha affermato il servizio stampa del Cremlino.
Va notato che la conversazione si è concentrata principalmente sugli aspetti umanitari della situazione in Ucraina. “Vladimir Putin ha delineato in dettaglio la logica e i compiti principali dell’operazione militare speciale per proteggere le repubbliche popolari del Donbass, ha parlato delle misure che vengono adottate per garantire la sicurezza dei civili”, si legge nella nota. “È stato anche detto che, con la partecipazione dei rappresentanti delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa, è stata effettuata l’evacuazione dei civili detenuti dalle forze di sicurezza ucraine presso l’acciaieria Azovstal a Mariupol”, ha informato il Cremlino. Putin ha anche attirato l’attenzione di Scholz “sulle continue gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte dei militanti dell’ideologia nazista e sui metodi disumani che stanno usando”, ha affermato il servizio stampa in una nota. I leader russo e tedesco hanno discusso e dato una valutazione fondamentale del processo dei negoziati russo-ucraini, che sono “sostanzialmente bloccati da Kiev”, ha sottolineato il Cremlino. La discussione si è svolta su iniziativa della parte tedesca. Al termine della conversazione, i due leader hanno convenuto di continuare la discussione delle suddette questioni durante i contatti attraverso vari canali”.
Ma la Tass ci informa anche che “Vladimir Putin ha discusso i progressi dell’operazione militare speciale in Ucraina, le potenziali minacce derivanti dalla decisione di Finlandia e Svezia di aderire alla NATO e una serie di altri argomenti con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo. Lo ha comunicato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Insieme alle questioni in corso, il ministro della Difesa [Sergey] Shoigu ha informato i partecipanti sullo stato di avanzamento dell’operazione militare speciale”, ha affermato il portavoce. “[I partecipanti] hanno avuto uno scambio di opinioni sulla decisione di Finlandia e Svezia di aderire alla NATO e sulle minacce alla sicurezza della Russia che essa causa”, ha osservato Peskov. “Hanno anche toccato una serie di questioni nel contesto del prossimo vertice CSTO lunedì”, ha aggiunto il portavoce.
E ancora Peskov ha detto che La Russia procede da un decreto presidenziale sull’evacuazione dal sito industriale di Azovstal, commentando le osservazioni del vice primo ministro ucraino che ha affermato che Kiev è disposta a firmare un decreto sulla procedura. “Abbiamo seguito le istruzioni impartite dal nostro presidente che ha affermato che tutti i civili sono liberi di lasciare lo stabilimento in qualsiasi direzione, e queste sono state implementate”, ha affermato il portavoce del Cremlino. “Per quanto riguarda i militanti, sono anche liberi di uscire se rinunciano alle armi, e saranno trattati di conseguenza, i feriti riceveranno l’assistenza medica necessaria, secondo le istruzioni”, ha aggiunto Peskov. “Questo è ciò che ha detto il presidente, queste sono le istruzioni del comandante in capo supremo che abbiamo seguito”, ha detto ancora Peskov. Il vice primo ministro ucraino Irina Vereshchuk ha dichiarato che Kiev è disposta a firmare un decreto che specifica la procedura per l’evacuazione dallo stabilimento Azovstal di Mairupol. Ha annunciato il primo round di negoziati su una tabella di marcia per l’evacuazione che coinvolge il Comitato internazionale della Croce Rossa. La Turchia media l’ultimo round di negoziati e l’evacuazione si svolgerà in più fasi, con i feriti gravi classificati come i primi ad essere evacuati, ha affermato.
E ora riporto alcuni passaggi dell’intervento a Sorrento del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Forum ‘Verso sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo’, organizzato dalla ministra Mara Carfagna, c’era anche il presidente Mattarella. Belle parole come al solito, uguali a tante altre dette in passato sullo sviluppo del sud dai vari governi, ma per chi vive i problemi enormi del sud a cominciare dai trasporti continuare a sembrano, lo dico con il dovuto disincanto, vero e proprio libro dei sogni. Spero che stavolta sia diverso, si spera sempre. Eccone comunque un ampio stralcio: “Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita, in Italia e in Europa. Il quadro geopolitico che ci muta davanti presenta rischi, ma anche opportunità, in particolare per i Paesi del Mediterraneo. La giornata di oggi è un segno della nostra volontà di immaginare e costruire un Sud diverso. Un Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi. L’evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di inevitabili sprechi, fallimenti … Il Mezzogiorno ha tutto il potenziale per convergere rapidamente verso il Centro-Nord. Per farlo, serve prima di tutto la giusta collaborazione tra investimenti pubblici e privati. Serve rafforzare la capacità amministrativa, a partire dalla giustizia, formare le competenze necessarie. E serve puntare sui talenti troppo spesso lasciati ai margini, a partire dai giovani e dalle donne. L’Italia e l’Unione Europea devono collaborare per agevolare questo processo. Questo è lo spirito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina almeno il 40% dei fondi al Sud – finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Con il PNRR riduciamo i divari territoriali nei servizi, in particolare nell’istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università. Dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini italiani possano accedere a servizi della stessa qualità e con la stessa facilità.
Al tempo stesso, con il PNRR sviluppiamo al Sud una politica industriale improntata all’innovazione in filiere strategiche, come quella dei semiconduttori e della mobilità sostenibile … I finanziamenti, da soli, non bastano: serve la capacità di utilizzarli bene e in tempi certi. Purtroppo, questa capacità è spesso minore proprio dove gli investimenti sono più necessari … L’Italia intende continuare a essere in prima linea per costruire un futuro di pace e di prosperità in tutta la regione mediterranea. Intendiamo investire da subito nella sicurezza alimentare, insieme al resto dell’Unione Europea, per rafforzare e rendere più integrate le catene di approvvigionamento.
Lo sviluppo dell’area mediterranea non può essere visto soltanto sotto il profilo delle politiche di coesione. È, piuttosto, la risposta a una lunga serie di sfide comuni: l’autonomia energetica, la tutela dell’ambiente, il miglior inserimento dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro”.
Chiudo con la cronaca nera, dall’Ansa. Carlo Giannini, 34enne originario di Mesagne (Brindisi), è stato trovato morto in un parco di Sheffield in Inghilterra. La polizia inglese, in una nota pubblicata sul proprio sito, comunica che ha aperto un’indagine per omicidio e lancia un appello a chi abbia visto qualcosa, Le forze dell’ordine sono state allertate nella notte del 12 maggio da un passante che ha notato il cadavere a Manor Fields Park. Gli agenti si sono quindi recati sul posto e hanno iniziato gli accertamenti del caso.
La morte di Giannini risalirebbe alla notte tra l’11 ed il 12 maggio. I parenti di Giannini sono in contatto con il consolato italiano e non è escluso che nelle prossime ore possano recarsi a Sheffield. L’uomo da tempo non viveva più con la sua famiglia a Mesagne. Dopo alcune esperienze lavorative in Germania, da diversi mesi si era trasferito in Inghilterra, trovando impiego in un ristorante.
Buona giornata. (le foto dal web)
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