Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.
Le notizie “fresche” ci portano stamattina molto, molto lontano. Ci risiamo, ricominciano le pericolose manovre e gli attentati alla pace del testone Kim Jong-un, che stando alla ultime foto sul web è fatto decisamente più siccu (magro, amici nordici): la Corea del Nord ha testato nel fine settimana un nuovo “missile da crociera a lungo raggio”, 1500 km, come scrive l’agenzia Kcna di Pyongyang. Vari lanci, precisa l’agenzia, sono stati compiuti sabato e domenica e sono stati osservati da autorità di alto livello. I test, aggiunge, hanno avuto “successo”.
L’agenzia spiega che lo sviluppo dei missili, fornisce “il significato strategico di possedere un altro mezzo di deterrenza efficace per garantire in modo più affidabile la sicurezza del nostro stato e contenere fortemente le manovre di forze ostili”. Ovviamente si rialza la tensione in quell’area: il comando indo-pacifico degli Stati Uniti, in una nota, ha sottolineato che “questa attività evidenzia la continua attenzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea sullo sviluppo del suo programma militare e le minacce che rappresenta per i suoi vicini e la comunità internazionale”.
Torniamo dalle nostre parti con le brutte cose di Cosa Nostra. Un omicidio di mafia, ci racconta l’Ansa con un flash delle 6,54, è stato sventato a Bagheria grazie all’operazione Persefone dei carabinieri
Un uomo, nonostante vari “avvertimenti”, aveva continuato a sfidare i vertici mafiosi. I militari del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 8 indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa e finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e vendita di armi clandestine, estorsione, lesioni aggravate, maltrattamenti, reati aggravati dalle modalità mafiose. Il blitz di oggi è l’esito di un’indagine seguita da un pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e condotta dal Nucleo Investigativo di Palermo sulla famiglia mafiosa di Bagheria. Figura di spicco nel blitz è quella di Massimiliano Ficano: “sedici anni fa – scrive l’eccellente collega Salvo Palazzolo su Repubblica Palermo – era un fidato postino di Bernardo Provenzano, curava la latitanza del capomafia corleonese, fu lui a comprargli una macchina da scrivere per i pizzini. Titoli di merito nel curriculum criminale, suggellato dal silenzio tenuto in carcere. Lasciata la cella, il 46enne mafioso di Bagheria ha assunto il ruolo di capomafia: “Io ho fatto la storia”, si vantava …. I boss avevano emesso una condanna di morte per un giovane pregiudicato di Bagheria che negli ultimi mesi era spesso ubriaco e violento.
Aveva picchiato la compagna e il padre, ma anche altre persone nella cittadina alle porte di Palermo. Il padrino aveva disposto una spedizione punitiva … Ma il giovane non si era fermato, anzi minacciava di dare fuoco a un locale da poco inaugurato, di proprietà di Ficano. Così, era stato deciso l’omicidio. I boss avevano già pianificato i dettagli. “Lo portiamo in campagna e lo scanniamo come un vitello”, dicevano”. E’ evidente che Cosa Nostra non intende rinunciare al controllo minuzioso del territorio e a suo modo anche dell’ordine pubblico.
Al via l’anno scolastico 2021-2022 per 4 milioni di studenti in Italia, con il green pass – previsto per gli over 12 anni e rilasciato a chi è vaccinato, guarito dal covid o negativo ad un tampone – per insegnanti, personale e genitori che entrano negli istituti. Viene accantonata la DAD, tutti in aula con nuove regole: mascherina è sempre obbligatoria dai 6 anni in su, ma la protezione non è richiesta se in classe tutti gli alunni sono vaccinati. Stamattina suona la campanella dal Lazio alla Lombardia, dalla Basilicata al Veneto, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo. Domani si parte in Sardegna. Mercoledì sarà il turno di Campania, Liguria, Toscana, Molise e Marche. Il 16 settembre via in Friuli e Sicilia. Lunedì prossimo, 20 settembre, l’anno scolastico comincerà in Calabria e Puglia. Parole importanti del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Repubblica: “Se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una sola classe, si isola la classe. Non vedremo più intere Regioni chiuse per il Covid”. “Abbiamo scelto un approccio strutturale per non tornare più in Dad, la scuola sarà l’ultima cosa che chiuderà nel Paese”. Bianchi ha confermato che si lavora alla possibilità di togliere la mascherina nelle classi in cui tutti sono vaccinati: “Partiamo con l’anno e poi lo faremo, stiamo lavorando alle linee guida”.
Chiudo con la bruttissima storia del piccolo Eitan sballottato all’interno di uno scontro familiare. La procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona in relazione al caso del piccolo Eitan Biran, il bambino di cinque anni unico sopravvissuto nel terribile incidente della funivia del Mottarone in cui sono morti i genitori, i nonni ed il fratello. Il bimbo era in Italia, affidato alla zia paterna Aya Biran Nirko, che ne è tutrice e ieri è stato portato dal nonno materno in Israele.
Eitan è “cittadino italiano, Pavia è la sua casa dove è cresciuto, noi lo aspettiamo a casa, siamo molto preoccupati per la sua salute”, ha detto la zia Aya”, sconvolta e furiosa nelle interviste televisive. “Voglio anche portare a conoscenza” delle autorità israeliane “che il nonno materno è stato condannato per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua ex moglie, la nonna materna, e tutti i suoi appelli sono stati respinti in 3 gradi di giudizio” “L’ordine della giudice le mie richieste e le richieste ai legali della famiglia Peleg sono stati ignorati”.
Da parte sua la zia materna del bimbo difende la famiglia da Israele: “Non abbiamo rapito Eitan né useremo quella parola, lo abbiamo portato a casa”, ha dichiarato Gali Peleg alla radio israeliana 103FM. “Abbiamo portato Eitan a casa secondo quello che i suoi genitori volevano e desideravano”, ha detto aggiungendo: “Mia sorella e suo marito avevano programmato di tornare quest’anno, a causa del coronavirus hanno rimandato un po’ ma sei mesi fa sono stati qui in Israele per alcuni mesi, abbiamo parlato del loro ritorno. Amit si è iscritto qui per studiare all’università di Ariel. Ci prendiamo cura della salute di Eitan”, ha aggiunto. Grandi e plateali polemiche, insomma. Speriamo bene, la salute e la serenità del bambino colpito da una tragedia immane sono la priorità.
Buona giornata
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